Spettacolo fantastico. Fantastico nel senso di fantasia, creatività, grazia, eleganza, ritmo, armonia. Insomma di poesia. Il linguaggio dei corpi, il gioco delle luci, le atmosfere magiche e il fascino della grande musica costituiscono un unicum che riesce a coinvolgere ed emozionare gli spettatori.
Il limite di questo spettacolo è di essersi dato un tema. In occasione del 150 anniversario della nascita del grande scrittore russo, Daniele Finzi Pasca mette in scena lacerti della vita del drammaturgo, delle sue opere, dei suoi personaggi. Si accenna (per la verità in modo un po’ criptico per la maggioranza degli spettatori) alla passione dello scrittore per la pesca, per la medicina e ad alcuni dei personaggi (Le tre sorelle, Il Constantin del Gabbiano) che popolano il suo universo poetico. Storie che si incrociano, si intersecano, con l’eccezionale mediazione di artisti acrobati contorsionisti, ballerini clown che affascinano, stupiscono, commuovono.
Il limite di cui parlavamo si riferisce alla parte drammaturgica che obbliga gli artisti, costretti dal tema, a improvvisarsi attori. Voglio dire che la magia e la poesia non nasce dal “recitato”, ma dalla capacità gestuale che esalta il linguaggio del corpo rendendo marginale, se non d’inciampo, la parola secondo lo stilema del noveau cirque.
Ci sono momenti artistici di grande impatto emotivo come le strepitose e suggestive “ombre cinesi” e la grande abilità, esercitata in un contesto ironico e onirico, di incredibili contorsionisti, giocolieri, artisti clown che affascinano e creano una stretta complicità con gli spettatori. Le performance si basano sull’alta preparazione atletica degli interpreti e sulla grande capacità del coreografo e regista (Daniele Finzi Pasca) di dare anima alla tecnica. Ma, oltre alla fisicità dei ruoli, è la verve, l’ironia, la raffinatezza a conquistare e stupire lo spettatore. Lo spettacolo è l’epifania della leggerezza, uno spettacolo venato di surreale dove tutto si svolge in un fluire continuo di apparizioni trasognate che sollecitano genuine emozioni. Spettacolo dunque originale, sorprendente e incantevole che merita di essere visto e ammirato.