I grandi protagonisti della serata, Oscar Wilde, l’autore di “Un marito ideale”, Roberto Valerio regista dello spettacolo, Carlo Sala scenografo e gli attori tutti bravissimi, sono stati alla fine salutati e ringraziati con un lunghissimo, meritatissimo applauso. Il successo di quest’opera raffinata poggia sui dialoghi intelligenti, brillanti, sapidi, eleganti, sull’incredibile attualità del tema, sull’interpretazione degli attori che hanno saputo dare credibilità al racconto. Ma è un divertimento amaro perché sotto l’eleganza della parola, il gusto del paradosso, l’intelligenza degli aforismi, si scopre una società corrotta, ipocrita, edonista, arrivista che, a dispetto dei modelli della morale vittoriana, venera il totem del dio denaro. E cento anni di storia (la commedia è stata scritta alla fine dell’800) ci confermano che la disonestà, l’ipocrisia e la corsa (costi quel che costi) al potere, sono disvalori cromosomici radicati nella nostra cultura. Non dobbiamo quindi stupirci del comportamento dei “piccoli” uomini che sono al vertice delle nostre istituzioni.
Ed ora la storia: Sir Robert Chiltern è un uomo integerrimo dalla brillante carriera politica, circondato dalla stima degli amici, oggetto d’amore da parte della moglie che vede in lui il prototipo dell’onestà e dei valori del tempo. Ma questa felicità è minacciata dall’intrigante signora Cheveley che rivela alla moglie di Sir Robert come all’origine della fortuna di questi vi sia un atto di profonda disonestà. Questa drammatica scoperta provoca nella coppia una crisi profonda e apparentemente insanabile. Sarà l’amico Lord Goring, ironico dandy mondano uno scapolo che vuole godersi amabilmente i piaceri della vita (autoritratto dello stesso autore), a districare la matassa, dimostrando di avere oltre che una cinica ironia, una levatura morale e una saggezza che i virtuosi perbenisti londinesi non possiedono. Il fané Lord dimostra a lady Chiltern come il suo sentimento per il marito non sia vero amore ma solo venerazione per qualcosa che non esiste, l’amore insomma non esiste senza una reciproca comprensione delle umane debolezze. Conclusione: Nulla è mai come appare perché la vita è un eterno paradosso.
Molto belle, nella loro semplicità, le pareti mobili, frutto della creatività dello scenografo Carlo Sala così come sono funzionali le luci di Nando Frigerio. Degli interpreti abbiamo detto, Valentina Sperlì è perfetta nel ruolo di un’affascinante, intrigante avventuriera, arrampicatrice sociale senza scrupoli. Eccellente la spiritosissima interpretazione di Pietro Buontempo nelle vesti dell’epicureo scapolo saggio Lord Goring (il vero ex machina). L’ottimo Roberto Valerio è uno e trino nelle vesti di traduttore, regista e attore, interpreta infatti il ruolo del marito, innamorato, ricattato e pentito Sir Robert Chiltren. Chiara Degani è una dolce e risoluta Lady Chiltern. Abbiamo infine Alarico Salaroli molto bravo nel caratterizzare la divertente figura del padre Conte di Caversham così come Roberto Baldassari quella di Phips e Mason.