Dopo tanti consensi in tutto il mondo, torna l’eccellenza italiana della danza l’etoile Giuseppe Picone, sul palcoscenico del Teatro dell’Opera di Roma, dopo due anni di assenza. L’appuntamento è martedì 3 maggio (con repliche il 4/6/7/8 maggio) alle ore 21,00 con Trittico Bejart, Balanchine, Robbins “Tchaikowsky pdd in the night”. Il balletto, ambientato in un café alla moda della Parigi del Secondo Impero, accoglie in sé un’ampia varietà di danze (dal can can alla quadriglia) giustificate dalla presenza di personaggi appartenenti a diverse classi sociali. Il Teatro dell’Opera di Roma ospitò il balletto nel 1980 nella versione coreografata da M. Béjart ed interpretata dalla compagnia da lui diretta, Ballet du XXèmè Siècle. Quando nel 1953 negli archivi del Teatro Bolš’oj si scoprì una parte di musica composta da Čajkovskij per il terzo atto de Il lago dei Cigni e mai pubblicata con il resto della partitura originale George Balanchine chiese ed ottenne il permesso di usarla per una propria coreografia destinata agli interpreti del New York City Ballet (1960).
È stato seguito in teatro nella stagione 1980/81 da due interpreti di levatura internazionale quali Elisabetta Terabust e Peter Schaufuss e successivamente al Teatro Brancaccio nel 1987 da Stefania Minardo e Raffaele Paganini. In the night, balletto in quattro movimenti di Robbins, debutta a New York il 29 gennaio 1970 allo State Theatre con il New York City Ballet. I sublimi Notturni di Chopin cullano tre coppie di giovani dalle relazioni molto contrastate tra di loro.
“Straniero in patria, ma partenopeo nel cuore per affetti e appartenenza”. Giuseppe Picone, astro della danza cresciuto al San Carlo di Napoli e portato alla ribalta da Carla Fracci e Beppe Menegatti per il ruolo del piccolo Nijinsky a soli 12 anni , ha ricevuto premi come Anita Bucchi nel 2005/2006, Premio Internazionale Apulia Arte 2008, Premio Mozart Box 2008.
Lady Diana, quando aveva 17 anni, lo volle incontrare a tutti i costi vedendolo ballare in “Romeo e Giulietta” a Londra, affascinata dalla sua eleganza in palcoscenico.
La danza è considerata una cenerentola in cerca del suo principe azzurro e Giuseppe Picone è proprio il principe per antonomasia, un nobile in cerca della sua amata che quando le è “lontana la fa soffrire”.
L’etoile del Teatro dell’Opera di Roma, nato in Campania e cresciuto alla corte dei grandi coreografi incarna universalmente la nobile figura del ballerino in cerca della sua cenerentola( Pierre Lacotte lo portò a soli sedici anni in Francia per un contratto da solista, Vasiliev per cui ballò al Gran Gala in suo onore al New York City Center).New York tappa importante della sua carriera, lo ha costretto a fare una scelta tra la sua crescita personale e il bisogno di punti di riferimento affettivi. La scelta è caduta su l’Opera di Vienna, unico etoile in quell’occasione ad essere ospitato nel Concerto di Capodanno del 2005.