Entrano in scena indossando eleganti smoking Lillo&Greg. Stanno facendo un sopralluogo per il loro nuovo spettacolo. Peccato che sul palco sia ancora montata la scenografia del precedente spettacolo in cartellone, Una moglie per Thomas. Chiacchiere in libertà, un po’ di sano orgoglio che non guasta mai, perché come dice Lillo “mica siamo pizza e fichi”, “mica tagliamo il croccante alle fiere”, ma gli effetti devastanti della serata non tarderanno a presentarsi e il duo comico si ritroverà letteralmente intrappolato e involontariamente protagonista in una commedia dal linguaggio molto aulico dalla quale sembra impossibile poter uscire. Con Intrappolati nella commedia l’inossidabile coppia televisiva, radiofonica, teatrale formata da Lillo e Greg, si addentra in una folle commedia metateatrale che abbatte definitivamente la quarta parete fra il palco e il pubblico attraverso un inaspettato escamotage, quasi prendendo spunto da Pirandello e dai suoi personaggi.
Ora, che si tratti di un probabile squarcio in un continuum spazio temporale o di uno scherzo televisivo, le angosce di Lillo e l’aplomb di Greg rimarranno tali catalizzando l’attenzione del pubblico, ma non mancherà il tempo per poter innestare anche un chiassoso e improbabile quiz televisivo con tanto di domandone finale sovrapponendo tempi e ritmi in una commedia a dir poco stralunata.
Tutto il resto viene da sé con personaggi bizzarri e gelosissimi (non senza una vena di follia…), voci fuori campo, gag divertenti, freddure e la reiterazione della commedia in tempi e modi diversi.
Ma non pensate di trovarvi di fronte a una serie infinita di inutili gag sovrapposte l’una dopo l’altra senza soluzione di continuità. Al contrario troverete molti spunti interessanti, la versatilità di un gruppo di attori (Elisa Di Eusanio, Barbara Folchitto, Daniele De Santis ed Emanuele Salce su tutti, davvero bravissimo) e la comicità inconfondibile del duo. Lillo e Greg non interpretano quasi nulla, sembrano essere semplicemente loro stessi e l’idea geniale è proprio questa; la loro comicità è sempre un po’ surreale e stralunata, un po’ grottesca e folle, l’ideale per il meccanismo giocoso dell’improbabile commedia che fra scambi d’identità, spazi temporali e bislacche sovrapposizioni di diversi generi teatrali, si prende gioco con gusto del dramma borghese con il suo linguaggio affettato, diverte con il colorato musical Anni Sessanta e sorprende con una rivisitazione in perfetto noir Anni Quaranta. Con colpo di scena finale. L’ideale per ridere con spensieratezza.
Fabiana Raponi