Teresa Mannino racconta, sorride, graffia. Teresa ha la consapevolezza del “fuori luogo” ed è costantemente in bilico fra mondi contrapposti: il Nord operoso e il Sud filosofico; l’universo operoso femminile e quello infantil-materialista maschile. Teresa affronta “l’altra metà del cielo” con affettuosa consapevolezza e guarda i maschietti con il sorriso ironico di chi non aggredisce ma comprende, però fino a un certo punto…
Teresa Mannino racconta e chiacchiera con la spontaneità di chi si trova su un palcoscenico ma conserva la stessa immediatezza che avrebbe in un salotto. Ovviamente non un salotto con pretese di mondanità, ma un salotto qualsiasi, in un pomeriggio qualsiasi. Come se gli spettatori non avessero prenotato un biglietto, ma avessero semplicemente suonato il citofono per una visita improvvisata.