Dal 2 luglio al 10 agosto torna il tradizionale appuntamento dell’estate romana con la stagione estiva del Teatro dell’Opera che si sposta come di consueto nello spettacolare complesso archeologico delle Terme di Caracalla. E con molte novità illustrate nella conferenza stampa di presentazione della nuova stagione estiva dal Sovrintendente De Martino. Se in primis c’è l’ampliamento della platea nella struttura che passa da 3000 a 3500 posti (verrà in particolare aumentato il numero dei posti a prezzi più bassi per agevolare la presenza del pubblico più giovane), non mancano l’arricchimento del cartellone 2011, sia da un punto di vista qualitativo sia da un punto di vista quantitativo, ma anche la valorizzazione e la riqualificazione dei monumenti (anche con l’utilizzo di nuovi spazi nelle palestre, ma a partire dal prossimo anno) in collaborazione con la Sovrintendenza dei Beni Archeologici.
Spetta al nuovo direttore artistico Alessio Vlad illustrare idealmente il fil rouge dell’imminente stagione estiva (“usare lo spazio di Caracalla è l’ideale futuro”) pertanto, tutti i nuovi allestimenti sono stati creati per valorizzarne i monumenti senza “invadenti scenografie”. Ma veniamo al programma: la grande novità è l’apertura della stagione affidata a uno spettacolare e raffinato concerto-spettacolo con la Trilogia Romana (Fontane di Roma, Feste romane, I pini di Roma) di Respighi diretti da Charles Dutoit, sul podio del Teatro dell’Opera per la prima volta. Luoghi e musiche indissolubilmente legate indissolubilmente alla città di Roma, in un allestimento scenico curato dalla prestigiosa Fura dels Baus che sembra sarà impegnata anche in un allestimento della nuova stagione.
Primo passo questo di un nuovo progetto in nuce del quale Bruno Vespa, in qualità di Vice-Presidente, si affretta a sottolineare l’obiettivo che è quello di “affiancare alle opere tradizionali di Caracalla degli altri spettacoli e potenzialmente un Festival che faccia da raffinato contorno alle opere tradizionali”. E poi naturalmente ci sono le altre grandi opere popolari e tradizionali che il grande pubblico di Caracalla (ricco anche di turisti stranieri) si aspetta di vedere, vale a dire Il lago dei cigni, Tosca, Aida. Micha Van Hoecke, direttore del corpo di ballo, introduce il balletto di Čajkovskij (da giovedì 7 a mercoledì 20 luglio), l’equivalente dell’Aida per la danza, qui diretto da Andrey Anikhanov e riproposto con la coreografia di Galina Samsova, le scene e i costumi di Aldo Buti, con Alessandra Amato e Igor Yebra. Sarà invece Asher Fisch ad unire idealmente (anche per facilitarne le prove) le due opere in programma, la Tosca di Puccini e l’Aida di Verdi. La Tosca, con la regia di Arnaud Bernard e le scene di Carlo Savi (direttore degli allestimenti scenici dell’Opera) sarà in scena dal 21 luglio al 10 agosto; immancabile la spettacolare Aida di Verdi (in scena dal 2 al 9 agosto) di cui si festeggia quest’anno il cinquantesimo allestimento, con la regia e le coreografie di Micha van Hoecke, le scene e i costumi di Carlo Savi. Serata unica, il 23 luglio con l’atteso e prestigioso Gala di danza di Roberto Bolle arricchito dalla presenza di ballerini di fama internazionale, provenienti dalle migliori compagnie di balletto del mondo, tra cui Alicia Amatriain, Jiří Bubeníček, Otto Bubeníček e Lucia Lacarra per un programma ancora tutto da scoprire.
Trapela anche qualche anticipazione sulla prossima stagione e sulla stagione 2013 (tra cui il Macbeth e l’Attila diretti da Muti) dalle parole di Vlad che conclude “stiamo lavorando sulla prossima stagione lirica che avrà otto titoli di opere, cinque di balletto e credo che i risultati in questo momento ci stanno dando conforto e soddisfazione. La strada di questo teatro è ancora una strada in salita difficile, c’è una volontà molto forte di mantenere questo teatro su un livello internazionale”.
In chiusura interviene il Sindaco Alemanno a ribadire “Muti c’è, ha dato la sua impronta al teatro il cui salto qualitativo è impressionante, il bilancio della stagione invernale è estremamente positivo” confermando in definitiva che “le promesse di rilancio del Teatro dell’Opera di Roma siano state mantenute” con l’ulteriore promessa che nel decreto di Roma Capitale, che dovrà essere approvato entro settembre-ottobre, sarà inserito un “riconoscimento speciale al teatro dell’Opera della Capitale come referenza nazionale per quanto riguarda la lirica”.
Fabiana Raponi