regia di Stefano Filippi e Valentina Grigò (Fondazione Sipario Toscana)scene con animali Pier Giacomo Lucchini, Paolo Adami, Simona Armanelli, Silvio Aceti (Fondazione Emilia Bosis)tecnici audio-luci-video Marco Facoetti, Ernesto Lodetti e Roberto Castelli (Fondazione Emilia Bosis).
La Fondazione Emilia Bosis arriverà da Bergamo con cavalli, carrozze, animali, ospiti, operatori e non solo, per presentare uno spettacolo circense poetico e divertente, per grandi e piccini. Un’ interpretazione della vicenda biblica del diluvio universale, un viaggio metaforico all’interno delle nostre sofferenze e delle nostre problematiche esistenziali.
Emilia Bosis è un’acuta signora che ha conosciuto in prima persona il disagio psichico.
Emilia nasce a Milano nel 1935; si trasferisce in seguito nella casa di famiglia in Città Alta sul colle S.Vigilio a Bergamo.
Per motivi di salute è stata accolta nel 1995 nella Comunità Logos dell’ex Ospedale Neuropsichiatrico di Bergamo dove ha partecipato a diversi laboratori espressivi.
Nel 1998, dal suo intento e dalla sua generosità, nasce la Fondazione Emilia Bosis. Per questo suo grande gesto riceve la benemerenza del comune di Bergamo nel 2001 e la Regione Lombardia Le assegna nel 2004 il premio “Rosa Camuna”.
Appassionata di pittura, poesia, teatro, ha operato per molti anni nel suo atelier. Espone lavori nella mostra collettiva “Impronte del Corpo e della Mente” al Teatro Sociale di Bergamo e scrive una poesia che legge per l’inaugurazione.
Recita nello spettacolo “Altre mattinate” al teatro Donizetti di Bergamo. Espone una selezione dei suoi lavori nella mostra “L’Arte dei Puri” al Teatro Sociale di Bergamo, pubblicati con un’intervista nel catalogo.
Interprete principale nello spettacolo “Buio e altro” al teatro Donizetti di Bergamo e protagonista del film “Il Sottile Filo Rosso”.
Partecipa al Maurizio Costanzo Show in una puntata dedicata a storie di donne.
Ancora protagonista nello spettacolo “Posso parlare?” al Teatro Donizetti di Bergamo.
Attualmente vive nella comunità di Via Mentana della Fondazione, anche se non è più attiva come un tempo, è ancora viva in Lei la passione per l’arte e l’amore per il prossimo