Rainer Werner Fassbinder
traduzione Bernard Bloch
regia Guillaume Vincent
con Mohand Azzoug, Emilie Incerti Formentini, Constance Larrieu, Julie Lesgages, Déborah Marique, Samuel Réhault, Émilie Rousset, Julien Storini, Guillaume Vincent
scenografia James Brandily
luci Sébastien Michaud
regia luci Stéphane Larose
direttore tecnico e suono François De Bortoli
costumi Guillaume Vincent
realizzazione costumi Didier Michelo
assistente alla regia Chloé Brugnon
assistente alla scenografia Élodie Dauguet
direttore di scena Malik Labiod
sarta Séverine Gohier
agente teatrale L’Arche éditeur
produzione La Comédie de Reims – CDN
con la partecipazione artistica del Jeune Théâtre National
con il sostegno del Fondo di inserimento per giovani artisti drammatici della DRAC e della Région Provence-Alpes-Côte d’Azur, del Théâtre National de Bretagne, della Région Champagne-Ardenne
testo italiano sottotitoli gentilmente concesso da Ubulibri editing Gessica Franco Carlevero per il Festival delle Colline Torinesi
prima nazionale
nell’ambito di Face à face – Parole di Francia per scene d’Italia
SPETTACOLO DEL PROGETTO CARTA BIANCA
Cavallerizza Reale, Torino
mercoledì 22 ore 21, giovedì 23 ore 19
durata 1h 10’ – versione originale sottotitolata
Prima di dedicarsi al cinema Fassbinder è stato il fondatore della compagnia Antiteater. Anarchia, sesso e rivoluzione: le sue opere riflettevano le problematiche di quell’epoca. Il teatro di Fassbinder era portatore di speranze, rivendicazioni e di una volontà di cambiamento, lontani dal disincanto cinematografico dei suoi ultimi film.
Fassbinder ha scritto una dozzina di opere teatrali in cui esamina la società e sogna di cambiarla. Questi testi mi accompagnano da molto tempo, ma a dire la verità, non avevo mai osato un confronto con essi.
Poi Ludovic Lagarde mi ha invitato ad unirmi al collettivo artistico della Comédie de Reims, così mi sono deciso a superare la paura e ho cominciato a lavorare su quest’opera che mi sembra tra le più significative di Fassbinder. Le Bouc è la storia di un immigrato che arriva nella Germania del dopoguerra. Le Bouc significa lo straniero, ma anche il capro, colui che veniva sacrificato ritualmente nel teatro greco. La pièce racconta la storia di Jorgos, un giovane greco che diventa il centro di tutte le attenzioni, le calunnie, i fantasmi…
Per avvicinarsi al teatro di Fassbinder oggi non è importante porsi il problema di quanto sia contemporaneo o datato, piuttosto è necessario renderlo ancora vivificante, tale da far discutere. Guillaume Vincent
GUILLAUME VINCENT
Nato a Montpellier nel 1977 studia teatro e cinema all’università di Aix-en-Provence e frequenta il conservatorio a Marsiglia. Nel 2001 entra alla scuola del Théâtre National de Strasbourg, dove studia regia e segue stage condotti da Stéphane Braunschweig, Romeo Castellucci e Krystian Lupa.
Come attore lavora con Hubert Colas e Vincent Macaigne.
Tra le sue regie: Les Vagues di Virginia Woolf, La fausse suivante di Marivaux, Je crois que je ne pourrais jamais da Le diable probablement di Robert Bresson, Nous, les héros e Histoire d’amour di Jean-Luc Lagarce.
Nel 2008 partecipa a numerose performance con il gruppo “Il faut brûler pour briller” e lavora a Marsiglia con gli allievi del terzo anno dell’ERAC nell’ambito del festival ActOral.
Dal 2009 è artista associato al CDN di Besançon e fa parte del collettivo artistico della Comédie de Reims, in seno al quale dirige Le Bouc e Preparadise sorry now di Fassbinder.
Guillaume Vincent torna al Festival dopo aver partecipato a CARTA BIANCA 2010 a Torino.