Il festival Lo Spettacolo della Montagna, giunto alla sua sedicesima edizione, è ormai un appuntamento tradizionale che rappresenta un modo preciso di progettare un evento culturale itinerante. Trasversale, irrequieta, sempre in movimento per definizione, Onda Teatro fin dalla sua nascita, nel 1996, ha tradotto le sue visioni del teatro e della cultura in progetti che si sono nutriti degli “attori” del territorio: i comuni, le pro-loco, le associazioni culturali, le aziende agricole e gli spettatori che, con il passare degli anni, sono diventati interlocutori affezionati, “protagonisti” delle nostre proposte. Una “ sapiente platea mobile”, ci piace definirla, che segue i nostri itinerari teatrali in Val di Susa, privilegiando, a volte, i luoghi più impervi, quelli che danno più soddisfazione ad essere raggiunti. Una platea “mista”, composta da valligiani e da cittadini.
La sedicesima edizione del festival LO SPETTACOLO DELLA MONTAGNA si svolge nell’anno del 150° anniversario dell’Unità d’Italia, un avvenimento che la manifestazione ha celebrato già nel 2010 “aprendo” il festival, a Torino, con la performance DEMO.150. Il progetto produttivo biennale, ideato specificatamente sul tema dell’Unità d’Italia, vuole essere uno sguardo disincantato da parte dei giovani sulla contemporaneità e sulle contraddizioni che, questo sguardo, mette in luce. La seconda parte di questo percorso di formazione e produzione si chiude con DEMO.CENTOCINQUANTA.IT che aprirà, a Torino quest’edizione del festival. L’accento viene posto sul duplice significato di “demo” che, oltre che “dimostrazione”, significa “popolo”, da demos. Lo spettacolo prende spunto dai primi articoli della costituzione italiana per aprire delle riflessioni sul senso di appartenenza, nella società attuale e su quali siano i valori che determinano il sentirsi un’unica nazione. Il linguaggio è quello del teatro urbano e gli spazio scenici sono quelli delle Officine Grandi Riparazioni e del PAV (Parco Arte Vivente) di Torino. Ci sembra significativo, anche in questa edizione, partire da Torino con questa performance e nel contempo, coinvolgere e informare i cittadini sul festival che si svolge in Val di Susa. Gli eventi di apertura del festival sperimenteranno anche un nuovo modo di comunicare e promuovere la manifestazione al fine di trovare nuovi pubblici, soprattutto tra i giovani.
Sempre sul tema del 150° anniversario dell’Unità d’Italia, in alcune serate del festival, saranno realizzate, a cura di Bobo Nigrone, alcune brevi letture sceniche su testi tratti da Viaggio in Italia di J.W. Goethe che ci restituiscono uno sguardo sul nostro paese, sicuramente diverso dal nostro, eppure di straordinaria attualità.
Confermando la sua vocazione di evento itinerante che mette in relazione la bellezza dei luoghi – sede di spettacolo – con l’evento artistico, anche quest’anno il festival si svolge in numerose località che si distinguono per le bellezze naturali, storiche e architettoniche:
– il centro storico di Oulx;
– la Casaforte di San Didero, restaurata tre anni fa e inaugurata nella tredicesima edizione del festival;
– La Casaforte di Chianocco;
– la borgata Celle di Caprie (che prende il nome dalle celle dei monaci eremiti che vi vissero intorno all’anno mille);
– il centro storico del comune di Chiomonte e le borgate Città (S. Giorio) e Mocchie di Condove (con il caratteristico campanile romanico inclinato del Trecento).
La sedicesima edizione del festival Lo Spettacolo della Montagna riprende il suo percorso guardando alle sue origini e, in omaggio al monumento sulla civiltà alpina (logo della manifestazione), che rappresenta una donna con la gerla in spalla e che si trova a Mocchie (Condove), dove il festival è nato nel 1996, dedica questa edizione della manifestazione alle donne e al loro lavoro nel campo teatrale.
Un’edizione tutta al femminile dunque, che oltre ad essere un omaggio, vuole riconoscere l’estrema vitalità delle donne nell’ambito del teatro.
Il tema dell’arte al femminile si concilia, anche in questa sedicesima edizione de Lo Spettacolo della Montagna, con i temi forti che hanno caratterizzato il Festival: da una parte l’incontro fra le diverse culture, l’attenzione per la natura e l’ambiente, il teatro della memoria e dell’impegno civile e dall’altra, spettacoli che presentano aspetti innovativi per l’uso dei linguaggi espressivi, che riescono a coniugare il teatro con la musica, la danza e le arti visive.
Il programma si snoda fra spettacoli che alternano momenti di riflessione a momenti di svago: il teatro di strada e lo spettacolo-concerto, convivono con il teatro d’attore e con spettacoli tematici che affrontano narrazioni ispirate alla convivenza civile, alla natura alle storie della montagna e al cibo.
L’inaugurazione del Festival in Valle di Susa, quest’anno avverrà a Bardonecchia con lo spettacolo/concerto “musical-cabarettistico” dell’Orchestra di Ritmi Moderni Arturo Piazza, guidato da Federico Bianco, voce solista, attore e comico, conduttore e autore di RadiodueRai. Il gruppo musicale, ispirandosi alle antiche orchestre da ballo, ripropone con scoppiettante allegria, brani celebri di autori quali Enzo Jannacci, Giorgio Gaber, Fred Buscaglione e Cochi & Renato, coinvolgendo con entusiasmo tutto il pubblico.
A San Giorio si entra nel vivo della tematica del teatro al femminile con lo spettacolo “Gli occhi di Leonilda” della C.P.E.M. con Monica Bonetto che racconta la storia di una donna straordinaria che, per nulla spaventata da una quotidianità priva di certezze assolute, trova la forza di reinventarsi più volte. Una storia che diventa simbolo e rappresenta un patrimonio popolare e collettivo da conservare.
Il rapporto tra uomo e natura viene trattato a Caprie – Borgata Celle – con “Lezioni di giardinaggio planetario” di Lorenza Zambon, una lezione “buffa”, un po’ pratica e un po’ filosofica, su la magia del fare, del non fare, del disfare. I misteri del suolo, la pelle del pianeta, il luogo alchemico per eccellenza, in cui la vita e la materia entrano in contatto e trasmutano attraverso le storie di tanti differenti “maestri giardinieri”.
A Oulx e a San Didero viene presentato il tema della storia, della memoria e della riflessione attraverso lo spettacolo “Io ti racconto” di Onda Teatro, vincitore del prestigioso premio GIOCATEATRO 2010. Le attrici in scena, Francesca Guglielmino e Silvia Elena Montanini, anche autrici del testo con Bobo Nigrone che ha curato la regia, raccontano, nel contesto della storia italiana e internazionale della Seconda Guerra Mondiale, i fatti che, a partire dal settembre 1943, portano alla prima strage di ebrei in Italia, nella zona del lago Maggiore, a Baveno.
A Coazze, reduci dal grande successo dello scorsa edizione del festival, i Trelilu presentano il loro nuovo concerto-spettacolo: “Fioca Pereffe”.
Il connubio tra teatro di figura e teatro comico viene presentato in modo originale a Chiomonte con lo spettacolo “Senza denti”, del duo Le due e un quarto. Due infanti precoci hanno trasformato le loro carrozzine in veicoli erranti su cui si spostano autonomamente. Ritmi veloci, gag e pupazzi viventi danno vita ad una performance itinerante comico-grottesca con spettacolo finale caustico/musicale.
A Chianocco il tema della montagna viene affrontato con il racconto “Alpiniste, pareti, imprese” interpretato da Silvia Elena Montagnini e curato dalla giornalista e scrittrice Linda Cottino. Un resoconto poetico dei viaggi compiuti dalle donne sulle grandi cime della Terra. Dalle pioniere dell’Ottocento alle forti scalatrici del terzo millennio.
La chiusura del festival, come da tradizione a Mocchie (Condove), propone il tema del cibo e dei sapori, con lo spettacolo “Pasta Madre”, una piccola meditazione semiseria sul pane quotidiano presentata dal Teatro Popolare Europeo. L’attrice in scena , Antonella Enrietto, rappresenta una cuoca sapiente e allo stesso tempo una maestra di vita che taglia, trita e sminuzza, cuoce, prega, medita, racconta, canta, ricorda.
Anche in questa edizione il Museo Nazionale della Montagna, grazie agli archivi della cineteca storica e videoteca, ci offrirà come chiusura della serata a San Giorio (frazione Città), un originale e ironico racconto per immagini, curato da Marco Ribetti, sul tema dell’immagine femminile nelle pellicole del cinema di montagna dal titolo: In montagna sarò tua (in collaborazione con il Val Susa Film Fest).
Gli accadimenti che solitamente precedono e seguono gli spettacoli saranno compresi in due sezioni: Saperi e sapori e Incontri.
La sezione Saperi e Sapori, a cura di Onda Teatro, vedrà momenti di degustazione alternarsi ai racconti e alle letture sceniche: un incontro tra il teatro e la cultura del gusto che avrà luogo nelle serate di San Didero, Chianocco e Mocchie (Condove).
La sezione Incontri presenta, nelle serate di Caprie (Celle), San Didero e Chianocco, delle artiste e autrici di eventi e testi che approfondiscono degli aspetti tematici specifici: Orietta Brombin, artista ed esperta di educazione all’arte, responsabile delle Attività educative e Formative del PAV, presenta l’esperienza del Parco d’Arte Vivente di Torino; Sarah Kaminshi, docente di Ebraico Moderno all’Università di Torino, specializzata nella didattica della Shoah, presenta il libro Io ti racconto – Memorie ritrovate, Fondazione Alberto Colonnetti Editore. Il volume racconta un’esperienza pedagogica e artistica della compagnia Onda Teatro: dal laboratorio teatrale sul tema della memoria della Shoah, condotto con una classe di quinta elementare, alla messa in scena di uno spettacolo di narrazione: Io ti racconto. Settembre 1943, una strage dimenticata.
Linda Cottino, scrittrice e direttore di Alp dal 2002, presenta il suo libro “Qui Elja, mi sentite?” Collana I Licheni di Cda&Vivalda, la ricostruzione romanzata della tragica spedizione del 1974 sul Pik Lenin, in Pamir, dove otto alpiniste sovietiche persero la vita.
INFORMAZIONI e UFFICIO STAMPA:
Luisa Deruschi – Onda Teatro
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