Con Valentina Grigò
Regia Stefano Filippi e Valentina Grigò
Spettacolo liberamente ispirato alla vita e alle opere di Edith Piaf e ai testi di Igor Sibaldi.
Parte da qui per inoltrarsi in immagini, riflessioni e spunti suggeriti dal mondo del disagio psichico.
Chi è Marcelle Dupont? E’ davvero la figlia di Edith Piaf?
Perchè viene rinchiusa in un padiglione psichiatrico? Chi sono coloro che decidono il suo internamento e ne dispongono le cure? E chi i personaggi che le compaiono intorno?
Domande che ne aprono altre più articolate: chi è malato? chi è sano? Quali sono i criteri che stabiliscono la sua salute mentale?
Uno spazio claustrofobico, un tempo sospeso, un luogo d’internamento psichiatrico dove si coglie la necessità di agire per salvarsi, l’urgenza di ri/conoscersi, ri/uscire per incontrare finalmente una dimensione intera e autentica del Sé.
Spesso risuonano espressioni di sapore biblico, ricorrono i simboli dell’Arca e del Diluvio, come se si parlasse “dall’orlo estremo di qualche età sepolta”. E la “follia” dei personaggi internati permette, con il tipico ribaltamento di senso, di accedere a nuovi significati simbolici: “tutte le storie sacre parlano direttamente a te”.
Il linguaggio attoriale si fonde con quello del Teatro di Figura e con l’ elaborazione video per creare un flusso di suggestioni contemporanee oniriche e paradossali, come fosse il luogo di un’allucinazione cosciente.
Anche un omaggio indiretto alla figura di Edith Piaf e alla sua voce, capace di effetti catartici per la sua qualità di “arrivare dritta al cuore”.
INGRESSO 7 euro