Sarà una delle vene ribollenti di Santarcangelo 41, il “coro” di adolescenti che il Teatro delle Albe creerà come dono al festival diretto da Ermanna Montanari: un plotone di duecento ragazzi provenienti da diverse città e paesi del mondo – Italia, Belgio, Senegal, Brasile, Stati Uniti – per una creazione a cielo aperto, ogni sera allo Sferisterio di Santarcangelo: Eresia della felicità.
Creazione quotidiana per l’intera durata del festival – dall’8 al 17 luglio – Eresia della felicità sarà un laboratorio permanente con “tribù” di adolescenti provenienti dalle periferie del mondo dove la compagnia ravennate ha sviluppato il ventennale percorso teatralpedagogico della non-scuola: da Ravenna a Napoli-Scampia, Mazara del Vallo, Lamezia Terme, Milano, fino a Diol Kadd (Senegal), Philadelphia (Stati Uniti), Mons (Belgio), Rio de Janeiro (Brasile); a queste si aggiungerà una folta schiera di giovani di Santarcangelo con i quali le Albe hanno lavorato durante l’inverno.
Lo spazio cittadino dello Sferisterio, stadio del gioco del tamburello, si farà luogo di una festa attorno al Majakovskij pre-rivoluzione, ai suoi testi lirici, pieni di immagini surreali e potenti; diretti da Marco Martinelli gli adolescenti in maglietta gialla imbracceranno “le parole crepitanti del poeta russo, quando lui pure era un giovane ribelle, e sentiva la tempesta nell’aria”. Nei dieci giorni di laboratorio – ogni sera dalle 18.30 alle 21.30 – gli spettatori verranno chiamati a essere testimoni partecipi.
Scrive il regista: “Non so mai bene cosa succede con i molti. La non-scuola (nelle sue varianti, Arrevuoto a Napoli e Scampia, Capusutta a Lamezia Terme, etc.) si confronta da sempre con i molti. Si mette a specchio con i molti. I molti sono una particolare forma di ebbrezza. I molti sono una libertà raramente concessa al teatro contemporaneo. I molti sono l’anarchia possibile, imprevista, la sorpresa che rompe il disegno registico. I molti restituiscono senso alla regia, sanno come metterla in riga, la regia, che altro non è che lasciar spazio all’inatteso. I molti sono il plotone che gioioso si sottomette a se stesso, felicità dell’essere coro, non solo riuniti con l’altro, ma addirittura uno con esso. I molti cantano e danzano, pestano e strepitano, schiamazzo di ranocchi mascherati. I molti qui sono i piccoli. Bambini pieni di grazia, adolescenti sgraziati in bilico tra l’età dell’oro e l’età del grigio (per questo, forse, ancor più commoventi). I molti definiscono un cerchio dove lo schiavo diventa libero, dove s’infrangono le rigide, ostili delimitazioni che la necessità, l’arbitrio e la moda sfacciata hanno stabilite tra i viventi. I molti imbracceranno le parole crepitanti del poeta Vladimir Majakovskij, quando lui pure era un giovane ribelle, e sentiva la tempesta nell’aria. I molti arriveranno nello spazio-stadio dello Sferisterio di Santarcangelo da diverse parti dell’Italia e del mondo, come un’epidemia, parola che alla lettera significa “l’arrivo nel paese”.
Guidato da Marco Martinelli e Ermanna Montanari, il Teatro delle Albe (1983) spicca nel panorama italiano e internazionale per la visionarietà radicale e patafisica della sua alchimia scenica. Nel 1991 la compagnia fonda Ravenna Teatro, “Stabile corsaro”, a vocazione insieme etica ed estetica. In quel contesto nasce la non-scuola, una pedagogia “asinina” e anti-accademica praticata negli istituti e nei licei della città, poi approdata in diversi luoghi in Italia (tra cui Scampia-Napoli, Mazara del Vallo, Lamezia Terme) e nel mondo.
Eresia della felicità è realizzato grazie ai seguenti contributi, creati ad hoc a copertura integrale dei costi: Presidenza del Consiglio dei Ministri-Dipartimento della Gioventù, Regione Emilia-Romagna, Coopfond spa fondo promozione cooperative aderenti a Legacoop insieme a Aeffe spa, Banca Romagna Cooperativa filiale di Castiglione di Ravenna, Camst, Circoscrizione di Castiglione di Ravenna, Comune di Conegliano, Comune di Foligno, Comune di Milano, Comune di Ravenna-Città Candidata Capitale Europea della Cultura 2019, Comune di Santarcangelo di Romagna, Comune di Seneghe, Euterpe Venezia/Fondazione di Venezia, Fondation Mons 2015 – Capitale européenne de la Culture, Ferrucci Silvano & C. snc, Grar Soc.Coop, Istituto di Culture Mediterranee della Provincia di Lecce, Legacoop Lombardia, Legacoop Nazionale, Legacoop Ravenna, Liceo Classico Statale Giuseppe Palmieri di Lecce, Liceo Statale Guglielmo Marconi di Conegliano, Municipalité de Khombole, Provincia di Lecce, Provincia di Perugia, Provincia di Rimini – Politiche Giovanili, Rampa bus, Teatro Pubblico Pugliese, Suore Bianche dell’Immacolata Concezione di Santarcangelo di Romagna in collaborazione con Chi rom e…chi no, Istituto Italiano di Cultura di Rio de Janeiro, Le Manege Mons Maubeuge-Scène transfrontalière de création et de diffusion, Mammut, Olinda, Perda Sonadora, Punta Corsara, Ravenna Festival, Sensi Contemporanei, Takku Ligey Théâtre, The Arcadia University Center for Italian Studies-Aucis, Zoeteatro con il patrocinio dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna
direzione Marco Martinelli coro di adolescenti da Conegliano (TV), Diol Kadd (Senegal), Foligno (PG), Lecce, Mazara del Vallo (TP), Milano, Mons (Belgio), Napoli/Scampia, Philadelphia (Stati Uniti), Ravenna/Castiglione di Ravenna/Lido Adriano, Rio de Janeiro (Brasile), Santarcangelo di Romagna (RN), Seneghe (OR) guide Alessandro Argnani, Michele Bandini, Mirko Calemme, Matteo Cavezzali, Luigi Dadina, Nicola De Cilia, Damiano Folli, Raffaele Furno, Patricia Furtado de Mendonça, Damiano Gaudenzi, Silvia Loddo, Anna Lisa Magnani, Roberto Magnani, Antonio Maiani, Michela Marangoni, Mandiaye N’Diaye, Debora Pradarelli, Laura Redaelli, Giulia Torelli, Emanuele Valenti, Marie Vanrossomme, Silvano Voltolina accompagnatori Pietro Baccarini, Monica Barbato, Angela Carraro, Claudia Cornez, Domenico Cubeddu, Francesco Ferri, Catia Gelosi, Mino Magnani, Barbara Mangano, Miriam Mastinu, Debora Messina, Alessandro Penta luci e fonica Luca Fagioli, Enrico Isola costumi Laura Dondoli, Sofia Vannini organizzazione Silvia Pagliano con la collaborazione di Sonia Bettucci e Tonino Rossi coproduzione Teatro delle Albe/Ravenna Teatro e Santarcangelo 41 www.teatrodellealbe.com