In una fase particolarmente delicata del Paese, in cui la classe di governo non ha in agenda nessun progetto culturale, i teatri e le compagnie lavorano senza sosta e in totale rischio di impresa – ad oggi ancora non conosciamo l’entità dei contributi ministeriali per l’anno 2011 – proponendo stagioni e rassegne e svolgendo quella che è una delle funzioni primarie dell’attività teatrale, ovvero offrire spunti di riflessione di fronte a una dilagante banalizzazione della vita quotidiana.
In questo desolato panorama, ma forte del sostegno accordato dal Comune e dal pubblico della nostra città, Ravenna Teatro (cooperativa dal 1991 che oggi conta 47 dipendenti) presenta la Stagione di Prosa 2011-12, celebrando venti anni di solido rapporto di convenzione con l’amministrazione locale, preso ad esempio da molte altre realtà sparse sul territorio nazionale.
Venti anni in cui Ravenna Teatro ha sostenuto il proprio progetto artistico, con sensibilità e attenzione, ribadendo l’impegno a nutrire la vita culturale della città, proponendo spettacoli vicini al teatro di tradizione ma anche al tracciato dei nuovi percorsi, durante i quali si sono avvicendati grandi maestri e attori ad inizio carriera, alcuni dei quali sono in questo non-breve e non-completo ma doveroso elenco: da Alberto Lionello ad Alessandro Gassman a Enrico Maria Salerno; e poi Claudio Bisio, Giuseppe Pambieri, Franco Battiato, Kim Rossi Stewart; e ancora Carmelo Bene, Giorgio Gaber, Massimo Ranieri, Paolo Rossi, Andrea Giordana, Aroldo Tieri, Silvio Orlando, Toni Servillo, Gabriele Lavia, Leo De Berardinis, Gianrico Tedeschi, Gigi Proietti fino a Marco Baliani, Ascanio Celestini, Carlo Cecchi. Senza dimenticare le prime donne del teatro italiano, come Isa Danieli e Ivana Monti, Mariangela Melato e Anna Bonaiuto, Piera Degli Esposti e Valeria Moriconi.
Sono stati anni in cui la relazione con il pubblico è stata la condizione necessaria e fondamentale che ha favorito lo sviluppo di una comunità che si specchia anche nel suo teatro, che sia l’Alighieri, il Rasi, l’Almagià. Sempre più numeroso in sala (in controtendenza con la media nazionale, a Ravenna le presenze sono in sensibile aumento anno dopo anno), durante gli incontri con le compagnie, alle presentazioni e, molto vivace, all’appuntamento primaverile con Marco Martinelli, direttore artistico della Stagione di Prosa, il pubblico dell’Alighieri è riconosciuto come tra i più preparati, capace di dare risposte calorose, critiche, partecipi.
Un pubblico al quale Ravenna Teatro chiede un altro segno di partecipazione a raccogliere locandine, programmi generali e di sala, ritagli di giornale per poter organizzare un vero e proprio archivio digitale consultabile on line.
In questi venti anni poi attraverso la Stagione di Prosa si sono create reti di collaborazione con diverse realtà della città: dalla Biblioteca Classense che ci segnala i testi da consigliare al pubblico, alle combinazioni di biglietti di ingresso con i musei della città e con le strutture ricettive. Con Fondazione Flaminia e l’Università ormai non si contano i progetti firmati congiuntamente mentre con le scuole superiori (complici i laboratori della non-scuola) il rapporto è privilegiato, essendo numerose le occasioni di unire l’esperienza teatrale alla didattica. Ravenna Teatro ringrazia anche le Fondazioni e gli Istituti Bancari, le imprese e le attività commerciali che hannno condiviso tutto questo percorso.
Il programma
Anche quest’anno i titoli in cartellone saranno otto ai quali si aggiungono due spettacoli fuori abbonamento. Restano però invariati i prezzi degli abbonamenti e dei biglietti
Da diversi anni attori, registi e compagnie avvertono la necessità di concentrare l’attenzione sulla scrittura contemporanea e sui temi d’attualità, riconoscendo al teatro un ruolo di osservatorio privilegiato sulla nostra quotidianità. Anche il programma che Ravenna Teatro propone per la prossima stagione è fortemente segnato dalla drammaturgia del Novecento, con Hugo von Hofmannsthal, Luigi Pirandello, Carlo Emilio Gadda, Bertold Brecht, e da quella del secolo in corso, con Marco Paolini, Marco Martinelli, Jean Claude Carrière, Alan Bennett. Avremo il ritorno a Ravenna di Elisabetta Pozzi e Marco Paolini; le presenze storiche di Orsini e De Capitani; le riconferme di Enzo Vetrano con Stefano Randisi, di Alessandro Renda con i Fratelli Mancuso; la prima volta di Ennio Fantastichini, Isabella Ferrari, Fabrizio Gifuni.
La Stagione di Prosa 2011-12 si apre in novembre con Elisabetta Pozzi in una produzione del Teatro Stabile del Veneto diretto da Alessandro Gassman. Sempre interprete di ruoli femminili di grande spessore, tra i quali Medea, Fedra, La donna del mare, è stata scelta da Carmelo Rifici per questa Elektra, personaggio che affascina i drammaturghi di ogni epoca, da Sofocle a Marguerite Yourcenar. È il 1903 quando Hugo von Hofmannsthal, influenzato dalle grandi scoperte sull’inconscio della nascente psicanalisi, trova una connessione tra Elektra ed Amleto: come l’eroe di Shakespeare infatti, Elettra è confinata nei territori dell’odio che la lega indissolubilmente alla madre e, prigioniera della sua sete di giustizia, tiene in scacco la vita di tutti nella reggia di Micene (24, 25, 26, 27 novembre NOVITÀ).
Il secondo appuntamento è con Rumore di acque (13, 14, 15, 16 dicembre), che prende Mazara del Vallo come simbolico luogo di frontiera e punto di partenza per un affresco sull’oggi, davanti a quel Canale di Sicilia sede di una devastante tragedia. In questo monologo, scritto e diretto da Marco Martinelli e interpretato da Alessandro Renda, un generale-traghettatore di anime tiene il conto dei morti annegati nel tentativo di raggiungere l’Europa dalle coste dell’Africa, accompagnato dai musicisti Enzo e Lorenzo Mancuso che, con le loro potenti voci di satiri antichi, sembrano gridare il dolore dell’umanità dal fondo di un abisso. Viste le tematiche affrontate, Amnesty International ha dato patrocinio a questo spettacolo che nell’estate 2011 sarà rappresentato proprio a Lampedusa.
Vincitori di numerosi premi, come il Premio Hystrio-Anct e gli Olimpici del Teatro, Enzo Vetrano e Stefano Randisi si distinguono per la capacità di riconoscere alla tradizione la possibilità di essere modernissima e di parlare al pubblico con linguaggio contemporaneo. Dopo il successo di Pensaci, Giacomino! tornano all’Alighieri con L’uomo, la bestia e la virtù (18, 19, 20, 21 gennaio). La situazione è di quelle al limite del possibile, un paradossale risvolto di quella società claustrofobica e piena di convenzioni che Pirandello ha saputo scardinare coi suoi affondi letterari e teatrali.
Al suo debutto al Teatro Argentina di Roma ha già registrato quattro settimane di tutto esaurito diventando l’evento del 2011: una magistrale interpretazione di Umberto Orsini (diretto da Claudio Longhi, classe 1966, regista colto ed appassionato, nonché docente universitario in Discipline dello spettacolo e saggista) dà corpo al testo scritto dal drammaturgo tedesco nei primi passi d’esilio proprio per oggettivare la “resistibile” ascesa del nazionalsocialismo nella Berlino degli anni Trenta. Trasferendo l’azione in una coeva Chicago, Brecht soffia sulle braci del capitalismo rampante americano per raccontare come siano stati proprio il capitale, e le sue leggi di mercato, a favorire l’avvento del nazismo al quale c’era la possibilità di opporre resistenza. La resistibile ascesa di Arturo Ui sarà al Teatro Alighieri dal 2 al 5 febbraio.
Jean Claude Carrière (sceneggiatore e commediografo, collaboratore tra gli altri di Buñuel) è l’autore de Il catalogo, commedia sulla sregolatezza delle relazioni umane. In Francia lo spettacolo ha avuto come protagonisti Fanny Ardant e Bernard Giraudeau; Valerio Binasco firma il successo italiano con la coppia Ennio Fantastichini e Isabella Ferrari, due tra i volti più apprezzati del cinema d’autore. È un tragicomico incontro-scontro di universi paralleli e apparentemente estranei: Jean-Jacques, un Don Giovanni nevrotico e solitario, che conduce una vita scandita tra le giornate al lavoro e le notti con donne sempre diverse, che cataloga, appunto, in un quaderno; Suzanne, graziosa e svagata ragazza che gli spagina la vita, rendendolo mano a mano più intimidito e smarrito (in scena il 17, 18, e il 19 febbraio con doppia replica).
Marco Paolini costruisce uno spettacolo con intelligenza e ritmo, mettendo in gioco il suo particolare modo d’essere ironico, fatto di accelerazioni, battute improvvise e qualche riferimento all’attualità. Al centro di ITIS Galileo c’è la tutta la vita dell’astronomo -ma non fu solo quello- pisano, con temi che ritornano, fili che s’intrecciano, accurati riferimenti storici, filosofici e scientifici: Paolini ne segue le tappe fondamentali, tra Padova, Firenze, Roma, sullo sfondo di un’Europa percorsa da furiosi dogmatismi e insieme da un’ansia straordinaria di ricerche e di scoperte, con il gusto di verificare, mettere in dubbio, affrontare nuove ipotesi (29 febbraio, 1, 2, 3 marzo).
Interprete di successo diviso tra teatro e cinema (impersona Berlusconi nel Caimano di Nanni Moretti), Elio De Capitani è protagonista della pièce teatrale di Alan Bennett dal grande successo di pubblico e critica (sei Tony Award e film di culto nel 2006). Cos’è la conoscenza, su cosa si costruisce un patrimonio culturale, qual è il valore di un vero maestro? The History Boys racconta il percorso di un gruppo di ragazzi inglesi nel periodo pre-esame di ammissione al college e del loro rapporto con Hector, un insegnante eclettico e anticonformista. È uno spettacolo corale, fatto di riflessioni taglienti e ironiche, in cui l’educazione viene sviscerata e analizzata senza retorica: il nozionismo, l’apparenza, la verità e la veridicità, fino al conflitto tra la passione idealistica e una vita fondata sul cinismo (16, 17, e doppia replica il 18 marzo).
Rivelazione Europea al Festival di Berlino, Globo d’Oro, Premio Flaiano; e ancora Nastro d’argento per La meglio gioventù di Marco Tullio Giordana, sono solo alcuni dei riconoscimenti conferiti a Fabrizio Gifuni. In L’ingegner Gadda va alla guerra (che gli è valso il Premio Ubu come miglior attore), Gifuni dà voce al Gadda dei Diari di guerra e di prigionia e di Eros e Priapo, capace di squarciare il velo su qualsiasi retorica patriottarda e sulle storture di una Storia ciclicamente “fuori dai cardini”. Scrittore tra i più grandi del ‘900, attraverso una analisi spietata del proprio privato (la partecipazione al primo conflitto mondiale, i campi di prigionia, la morte del fratello), si conquista il diritto all’invettiva pubblica, il cui flusso inarrestabile sconfina verso l’indagine dei meccanismi cronici per cui il popolo italiano prova periodicamente attrazione verso un dittatore affetto da delirio narcisistico (28, 29, 30, 31 marzo).
Per la Stagione 2011-12 sono confermati gli incontri con gli artisti che hanno ottenuto un buon successo di pubblico. Il calendario degli appuntamenti è in via di definizione.
Gli spettacoli fuori abbonamento
Il cartellone della Stagione di Prosa si interseca anche quest’anno con quello del Nobodaddy, creando fertili connessioni. Dopo l’incrocio della scorsa stagione con Roman e il suo cucciolo con Alessandro Gassman e Le bugie con le gambe lunghe di Eduardo De Filippo, Donna non rieducabile di Ottavia Piccolo e Fabbrica di Ascanio Celestini, oggi le due stagioni condividono due spettacoli.
Il 10 febbraio al Teatro Rasi alle ore 21 Gianrico Carofiglio presenta La manomissione delle parole. Magistrato, senatore della Repubblica e autore di “legal thriller” di successo, Carofiglio costruisce un’indagine letteraria, politica e giudiziaria a partire da alcune citazioni di personaggi diversissimi tra loro – da Aristotele a Cicerone, da Dante a Primo Levi, da Italo Calvino a Nadine Gordimer, da Obama a Bob Dylan – per mettere a fuoco il senso di parole quali vergogna, giustizia, ribellione, bellezza e scelta. Parole oggi private del loro significato, svuotate e abusate. Per raccontare è necessario ridare loro senso, consistenza e respiro. E per fare questo si deve farle a pezzi e poi ricostruirle. Il 19 marzo al Teatro Alighieri alle ore 21, Giuseppe Battiston e Gianmaria Testa presentano 18 mila giorni Il pitone di Andrea Bajani con la regia Alfonso Santagata. Giuseppe Battiston (pluripremiato attore di cinema e televisione, recente Premio Ubu come miglior attore italiano) e il cantautore Gianmaria Testa, affrontano un testo dello scrittore torinese Andrea Bajani (Premio Lo Straniero 2008 consegnato proprio a Ravenna).
18 mila giorni è la storia di un uomo di cinquant’anni che perde il lavoro e con esso anche tutta la sua vita e il senso delle cose.
Solo gli Abbonati che confermeranno il proprio abbonamento durante il periodo estivo potranno acquistare in anteprima i biglietti al prezzo speciale di 10€ che da settembre passerà a 15€.
La campagna abbonamenti
Rimasto invariato rispetto la scorsa stagione, il costo dell’abbonamento va dai 30 ai 151 euro e comprende tutti gli otto spettacoli in cartellone.
Il periodo di rinnovo abbonamenti va da giovedì 14 luglio a venerdì 5 agosto presso la biglietteria del Teatro Rasi, tel. 0544 30227, aperta il giovedì dalle 16 alle 18 e il venerdì dalle 10 alle 13 (pagamento in contanti o assegno) e da giovedì 15 settembre a lunedì 10 ottobre presso la biglietteria del Teatro Alighieri, tel. 0544 249244, aperta tutti i giorni feriali dalle 10 alle 13, il giovedì dalle 16 alle 18. Sarà possibile sottoscrivere nuovi abbonamenti da sabato 22 ottobre a lunedì 14 novembre presso la biglietteria del Teatro Alighieri. Gli Abbonati alla Stagione 2010-11 potranno confermare l’abbonamento anche via mail.
Coloro che rinnoveranno l’abbonamento in luglio potranno acquistare il biglietto al prezzo speciale di 10€ per gli spettacoli fuori abbonamento: La manomissione delle parole e 18 mila giorni. L’abbonamento alla Stagione di Prosa dà inoltre diritto a riduzioni per gli spettacoli del Nobodaddy (la programmazione della scena contemporanea al Teatro Rasi).
L’abbonamento Speciale Università e Non-Scuola a 35€ potrà essere acquistato fin da sabato 22 ottobre. Il Carnet Alighieri sarà in vendita presso la biglietteria del Teatro Alighieri dal mese di novembre. Maggiori informazioni su prezzi e modalità saranno disponibili in autunno.
Anche i biglietti non hanno subito aumenti e saranno in vendita da sabato 19 novembre.
Organizzazione e informazioni Ravenna Teatro – via di Roma 39 Ravenna, tel. 0544 242957 – 36239 (Monica Randi) feriali dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 17 (chiuso il lunedì mattina e sabato) info@ravennateatro.com. Tutte le informazioni su www.ravennateatro.com/prosa.