Attraverso un confronto tra la Commedia dell’Arte (vista nella ricostruzione moderna e contemporanea di Claudia Contin e Ferruccio Merisi) e, di volta in volta, una tradizione, un’innovazione o una tendenza fondata e fondante del teatro di tutto il mondo, “L’Arlecchino Errante” propone ogni anno una riflessione urgente sullo stato e sulle potenzialità civili e poetiche dell’arte dell’attore.
Quest’anno il confronto si rivolge al mimo, non tanto come fenomeno storico o linguaggio tipico, ma soprattutto come istituzione poetica e, prima ancora, pedagogica. Dedicato idealmente a Etienne Decroux nel ventennale della scomparsa, il programma visita infatti alcuni dei principi più significativi di quel “teatro del corpo”, a volte elementare a volte astratto, a volte ingenuo a volte ermetico, che è stato in Occidente la base di tutte le rivoluzioni teatrali del secondo novecento.
Protagonisti di questa ricognizione alcuni artisti che sono stati allievi diretti di Etienne Decroux, come il maestro Yves Lebreton o la maestra Claire Heggen e il suo Théâtre du Mouvement, e altri artisti più giovani che dal mimo e dalle dinamiche del corpo prendono ispirazione.
“L’Arlecchino Errante”, giunto alla quindicesima edizione, si articola da sempre su due componenti: da una parte un lungo stage di formazione, con lezioni quotidiane che sviluppano con i maestri il tema della edizione in corso; dall’altra un programma di spettacoli e incontri che illustrano i termini del confronto e suggeriscono prospettive artistiche e antropologiche.
La “mission”, come sempre per “L’Arlecchino Errante”, è duplice: da una parte utilizzare la Commedia dell’Arte per “avvicinare”, al pubblico più allargato, altre discipline, saperi, tradizioni o innovazioni reali che rischierebbero di essere relegate in un ingiusto limbo di addetti ai lavori, perdendo le loro potenzialità di contributo alla vita e al futuro del teatro; dall’altra parte, attraverso queste stesse discipline, nobilitare la Commedia dell’Arte ridandole una consistenza di tradizione vera e continuando dunque il suo processo (infinito e appunto “errante”) di ricostruzione.
Non a caso questo festival-laboratorio, caratterizzato dal suo lungo stage (o masterclass) “meticcio”, (quest’anno condotto da Claudia Contin, Ferruccio Merisi e Claire Heggen), è conosciuto e apprezzato in tutto il mondo dagli attori, dagli studiosi e dagli spettatori.
Il programma completo sarà disponibile dal 20 luglio.
Per informazioni: 0434 520074;
website: arlecchinoerrante.com;
e-mail: contact@hellequin.it;
Facebook: Arlecchino Errante Commedia dell’Arte.