Premio Internazionale alla Migliore Sceneggiatura Cinematografica
Palazzo del Cinema – Hiša Filma
Parco Villa Coronini Cronberg
Gorizia
14 – 23 | luglio | 2011
Al Premio Amidei “Il cinema secondo Moretti”.
Anteprima del promo di Il mio cugino scemo di Matteo Oleotto con Giuseppe Battiston.
Una produzione Transmedia Production.
In occasione del trentennale del Premio, cade anche il trentennale di Sogni d’oro, il film del 1981 in cui Moretti ragionava, con beffarda ironia ma anche tanta passione, sul cinema italiano e sull’essere artisti e autori. Il film, che verrà proiettato durante il festival, servirà a celebrare la grande passione per il cinema del regista romano. Non solo dunque in quanto cineasta (non mancherà ovviamente anche Habemus Papam), ma come produttore, sceneggiatore, distributore, esercente, direttore di festival, creatore di premi, in una parola: cinefilo. E seguendo proprio la dimensione cinefila di Moretti, il Premio Amidei propone una giornata intitolata “Il cinema secondo Moretti”, con all’interno: Il giorno della prima di Close Up, Il diario del Caimano, Diario di uno spettatore (2007) [episodio di Chacun son cinéma, film prodotto da Gilles Jacob per festeggiare i 60 anni del Festival di Cannes, 34 episodi] e i famosi Cinequiz.
Prosegue la retrospettiva Vivement Truffaut! con il secondo dei film dedicati all’esperienza critica del cineasta francese: La finestra sul cortile di Alfred Hitchcock. Così come Bergman, anche Hitchcock fu una delle grandi passioni di Truffaut tanto da essere il primo dei grandi critici a capire ed apprezzare il valore del regista inglese. Innovativa fu la sua interpretazione – ribadita anche nel famoso libro intervista “Il cinema secondo Hitchcock” – di questo grande capolavoro del cinema di tutti i tempi.
Seguirà la proiezione di alcune rarità del maestro francese introdotte da Roy Menarini.
Il pomeriggio dell’Amidei offre una nuova ed importante iniziativa, la presentazione della prima uscita della Collana di edizioni digitali / Digitalna zbirka – Palazzo del cinema / Hiša filma dal titolo Il Cineclub Gorizia (1953-1963) a cura di Martina Pizzamiglio.
Il primo numero della Collana di edizioni digitali Palazzo del Cinema / Hiša filma è l’espressione delle attività di recupero e dell’attenzione nei confronti del patrimonio cinematografico regionale, del cinema contemporaneo e del cinema indipendente prodotto in Regione, ma vuole essere anche un’opportunità per intensificare e concretizzare il dialogo culturale transfrontaliero.
Proseguono inoltre le proiezioni serali al Parco Coronini. Prima di Another Year, film in concorso di Mike Leigh, L’Amidei presenta in esclusiva il promo di Il mio cugino scemo , film di Matteo Oleotto, primo lungometraggio prodotto da Transmedia Production le cui riprese inizieranno il prossimo autunno a Gorizia. Interprete principale del film Giuseppe Battiston.
A seguire il calendario dell’ottava giornata di festival:
GIOVEDI’ 21 LUGLIO 2011
Sala 2 ore 10.30
Amidei 30 – Omaggio a Nanni Moretti
Il cinema secondo Moretti
Maratona cinefila condotta da Roy Menarini
Il giorno della prima di Close-Up
(IT/FR, 1995, v.o., 7’)
Regia: Nanni Moretti
Racconto diaristico di un’anteprima avvenuta nella sala del regista/esercente a Roma, alla presenza del maestro Kiarostami: un piccolo film pieno di arguzia e di ammirazione per un altro autore.
a seguire
Il diario del Caimano
(IT, 2006, v.o., 60’)
Regia: Nanni Moretti
film “parallelo” a Il Caimano dove il commento a margine è recitato in voce over da Moretti stesso, in forma di diario, e le immagini sono per la gran parte inedite.
a seguire
Diario di uno spettatore
(episodio di Chacun son cinéma, FR, 2007, v.o., 3’)
Regia: Nanni Moretti
Episodio di Chacun son cinéma, film prodotto da Gilles Jacob per festeggiare i 60 anni del Festival di Cannes. In tre minuti il regista spiega e rielabora la propria mentalità di osservatore e divoratore di film altrui.
a seguire
Filmquiz
Durante la maratona “Il cinema secondo Moretti”, condotta da Roy menarini e piena di rarità e opere poco conosciute del regista, ci sarà spazio anche per i quiz. In aggiunta alla proiezione di “Filmquiz” – le domande di cinema che il cinefilo Moretti ha immaginato per il pubblico – la mattinata si chiuderà con alcuni quiz posti in sala al pubblico dell’Amidei SUL cinema di Moretti. In palio, per chi saprà rispondere esattamente, alcune bottiglie di ottimo vino.
Sala 3 ore 11.00
Vivement Truffaut!
La camera verde
(La Chambre verte, FR, 1978, v.o. sott. italiani, 94’)
Sceneggiatura: François Truffaut, Jean Gruault Regia: François Truffaut
Anche in questo caso Truffaut parla di rapporti umani. Stavolta, però, in modo assai bizzarro. Il tentativo è quello di narrare il legame fra un uomo vivo e la sua donna defunta. Ma Julien Davenne – interpretato dallo stesso Truffaut – più che un uomo vivo è un sopravvissuto. Reduce della prima guerra mondiale, durante la quale perde tutti i suoi affetti più cari, quando torna nella sua amata cittadina francese, trova un impiego come redattore al giornale “Le Globe”. È specialista nella scrittura di necrologi: in tutta la sua carriera non ha mai ripetuto la stessa frase due volte per esprimere il dolore dei lutti altrui. Ma come si può essere parimenti lucidi nel tentativo di tenere acceso il ricordo della propria amata? Ipotesti di quello che è forse uno dei più poetici risultati dell’intera filmografia del regista francese sono tre racconti dello scrittore statunitense Henry James, intitolati, in ordine cronologico, The Altar of the Dead, The Friends of the Friends e The Beast in the Jungle.
Sala2 ore 14
Vivement Truffaut!
La finestra sul cortile
(Rear Window, USA, 1954, vers. italiana, 112’)
Sceneggiatura: John Michael Hayes – Regia: Alfred Hitchcock
Per Leon Battista Alberti la tela pittorica doveva corrispondere ad una finestra aperta sul mondo. Qualche secolo più tardi, Hitchcock costringe Jeff, protagonista de La finestra sul cortile, su una sedia a rotelle. L’uomo, che prima della convalescenza era un fotoreporter di successo, passa le sue giornate ad osservare – con un certo gusto da voyeur – gli appartamenti di fronte, fermo alla sua finestra, binocolo alla mano. Conosce tutte le abitudini dei suoi vicini, finché scopre degli inconvenienti nell’appartamento del signor Thorwald. È stato proprio Truffaut il primo a leggere in chiave metariflessiva il film di Hitchcock e, più in generale, a decretare il successo europeo di un cineasta considerato di serie B.
Sala 3 ore 14.00
Vivement Truffaut!
Effetto notte
(La Nuit américaine, FR/IT, 1973, v.o. sott. italiani, 115’)
Sceneggiatura: FrançoisTruffaut, Jean-Louis Richard, Suzanne Schiffman Regia: François Truffaut
Il cinema mostra – e riflette – se stesso. Certo, non si tratta di un documentario televisivo realizzato con una serie di interviste alle maestranze cinematografiche. Siamo a Nizza, negli stabilimenti di La Vittorine, più precisamente sul set delle riprese del film fittizio Vi presento Pamela. Truffaut, più che concentrarsi in maniera scientifica su come effettivamente si faccia un film, cerca di seguire dal primo all’ultimo giorno delle riprese le problematiche legate alla realizzazione che si intersecano ai rapporti umani degli addetti ai lavori, dal momento che per lo stesso regista il cinema coincide con la vita. Premiato con l’Oscar come miglior film straniero, ha ricevuto anche altre tre nomination, tra cui quella per la miglior sceneggiatura.
Sala 2 ore 16.00
Vivement Truffaut!
L’uomo che amava le donne
(L’Homme qui aimait les femmes, FR, 1977, v.o. sott. italiani, 118’)
Sceneggiatura: François Truffaut, Michel Fermaud, Suzanne Schiffman Regia: François Truffaut
Nel giorno del funerale di Bertrand, alla sua sepoltura si presentano solo donne. Attraverso un lunghissimo flashback che costituisce la parte centrale del film, lo spettatore viene informato del fatto che ognuna di quelle donne è stata un’amante del protagonista. Quest’ultimo però è vivo solo nei ricordi e nella memoria delle sue donne.
Di lui, nel presente della narrazione, non resta altro che il corpo esanime all’interno di una bara e l’autobiografia che sarà pubblicata grazie all’aiuto di Genevieve, la sua ultima compagna. È curioso il fatto che anche nella realtà questo film sarà seguito da una pubblicazione, quella del breve racconto che Truffaut ricaverà dalla sceneggiatura del film.
Sala 3 ore 16.00
Amidei 30 – Omaggio a Nanni Moretti
Sogni d’oro
(IT, 1981, v.o., 105’)
Sceneggiatura e regia: Nanni Moretti
Michele Apicella è un giovane regista che non incontra i favori del pubblico.
È in lavorazione con il suo film La mamma di Freud. Odia tutti: i dibattiti, la madre, i coetanei, la psicanalisi, i giochi televisivi e gli aspiranti registi.
Il film conquista, fra i malumori della critica, il Leone d’argento al Festival del Cinema di Venezia nel 1981.
Sala 2 ore 18.00
Vivement Truffaut!
Intorno a Truffaut: conferenza con proiezioni
a seguire
Presentazione del dvd Il Cineclub Gorizia (1953-1963) a cura di Martina Pizzamiglio
Parco Villa Coronini Cronberg
ore 21.00
Promo del film Il mio nipote scemo di Matteo Oleotto con Giuseppe Battiston e Teco Celio. Produzione Transmedia Production
a seguire
Premio Internazionale alla Migliore Sceneggiatura
Another Year
(GB, 2010, vers. italiana, 129’)
Sceneggiatura e regia: Mike Leigh
Primavera, estate, autunno, inverno: un anno, l’esistenza di Gerri – psicologa – e Tom – geologo – sposati da qualche decennio, con un figlio avvocato di nome Joe. La coppia è felice e sembra che dalla vita abbiano ricevuto tutto. Attorno a loro gravitano una serie di persone con cui condividono lavoro, passioni, dolori. Il regista britannico scrive e dirige ancora una volta, dopo la parentesi del coloratissimo e frizzante Happy Go Lucky, la quotidianità, le gioie e le lacrime, la vita e la morte delle persone normali, comuni e soprattutto vere.
Sala 1 ore 24.00
Vivement Truffaut!
Fino all’ultimo respiro
(À bout de soufflé, FR, 1959, v.o. sott.inglesi, 87’)
Soggetto: François Truffaut Sceneggiatura e regia: Jean-Luc Godard
Opera prima di Jean-Luc Godard, è considerata, con I quattrocento colpi e Hiroshima mon amour il manifesto della Nouvelle Vague. Michael Poiccard (Jean-Paul Belmondo) è un ladro di automobili e uccide un poliziotto motociclista che lo inseguiva a causa di
un’infrazione stradale. A Parigi ritrova una ragazza americana, Patricia (Jean Seberg), di cui si era innamorato. Lui scappa dalla polizia, lei scappa da lui. Il film è un punto di partenza per il nuovo linguaggio cinematografico. Jean-Luc Godard trasgredisce le regole di grammatica e di sintassi e realizza un capolavoro destinato a segnare la storia del cinema.