Piccolo gioiello tutto da (ri)scoprire, la deliziosa Villa Sciarra, ospita anche quest’anno Roma che Ride: è in scena la Compagnia teatrale Bonalaprima che propone È facile smettere di sposarsi… se sai come fare, la nuova inedita commedia di Marco Falaguasta, acclamato autore, attore e regista teatrale romano. Inusuale lo spunto della stesura della commedia: ora io non so con certezza se Falaguasta sia o meno un fumatore, ma senza dubbio è rimasto molto colpito dal best seller di Allen Carr, È facile smettere di fumare se sai come farlo.
Leggendolo e rileggendolo (come ha dichiarato egli stesso) l’autore romano ha colto un’inedita similitudine fra il fumatore e il marito, che vorrebbero smettere, ma non sanno esattamente come fare. Si comincia a fumare per incoscienza senza valutarne le reali conseguenze e forse ci si sposa allo stesso modo. Inconsapevolmente, rimanendo intrappolati in un meccanismo dal quale sembra impossibile uscire. Ma attenzione: la commedia non è una lunga filippica contro il matrimonio, quanto un divertente e brillante pretesto per indagare con arguta e attenta leggerezza nelle pieghe della vita dei tre protagonisti in scena che s’incrociano in Tribunale in attesa di un verdetto della Corte.
Adamello (Piero Scornavacchi, davvero unico nel suo genere) è un appuntato dei Carabinieri, molto fiero del suo lavoro, fumatore e futuro marito suo malgrado; Giuseppe (Marco Fiorini, irresistibile, un po’ svagato un po’ disilluso) è un cancelliere, ex fumatore e romanziere per passione che inventa improbabili titoli, romantico e un po’ ferito dalla vita e dall’amore; Dario (Marco Falaguasta, che si riserva un ruolo più composto e riflessivo) è un avvocato di successo, che non ha mai cominciato a fumare, alle prese con una crisi matrimoniale o più esattamente personale che saprà riscattarsi.I tre uomini, molto diversi fra loro, hanno occasione di parlare e confrontarsi, facendo presto riemergere sogni e ricordi, ricreando visivamente sulla scena dei flashback, molto divertenti e calibrati (con i camei imperdibili di Vasco Montez, Francesca Ceci e Annalisa Aglioti). In fondo confidarsi fra sconosciuti e mettere a nudo le proprie debolezze, facendo uno schietto bilancio della propria vita risulta a volte più facile. Appare chiaro che È facile smettere di sposarsi è una commedia esilarante sì, non c’è dubbio, ma al contempo molto riflessiva che indaga su un’antica dicotomia, l’essere e l’apparire, il dover essere e il voler essere muovendo dal parallelismo ideale fra fumo, matrimonio e libertà. La commedia diventa allora il pretesto per parlare di vita e per filosofeggiare, fra un pizzico di nostalgia e di amarezza, di rimpianti e rimorsi, bilanci e buoni propositi su come la vita possa essere vissuta. Magari fra una sigaretta e l’altra. L’importante è far sì che “la felicità non si riduca a lasciarsi capitare le cose che accadono” come dice uno dei protagonisti. I temi orami consolidati nella drammaturgia di Falaguasta, sono sempre colorati dal suo tocco inconfondibile: non manca poi quanto ci sia d’indispensabile per uno spettacolo brillante, dagli spunti comici di gag a momenti spassosi, ma tutto viene costantemente arricchito da una certa autenticità di discorsi e di esperienze in cui è facile riconoscersi almeno per un attimo.
Il piccolo campionario di buffa e variegata umanità è ottimamente rappresentato dai tre pilastri della Compagnia Bonalaprima che calcano le scene insieme da 20 anni (e si vede) animati da invidiabile alchimia e autentica complicità, fra tempi comici perfetti e alla ricerca di piccoli gesti determinanti per i loro personaggi: fondamentale in un teatro d’attore che punta tutto sul testo e sulla fisicità.
Dirige ovviamente Falaguasta (come tutte le sue commedie) con rigore sì, ma nel rispetto assoluto della libertà degli attori. Gran pregio della commedia è di lasciarsi irretire, fra il sorriso sulle labbra e un pizzico di consapevolezza in più, in una riflessione senza tempo per non lasciarsi scivolare via la vita fra le mani, fra routine e noia. Uno degli appuntamenti da non perdere nella pur ricca offerta dell’Estate Romana. In scena dal martedì alla domenica alle ore 21,00 fino al 21 agosto.
Fabiana Raponi