15 i concerti al Teatro Verdi di Firenze e più di 40 in Toscana
- E’ la volta del grande sinfonismo per l’Orchestra della Toscana : Brahms, Sibelius e Dvořák.
- Tre le sinfonie di Schubert e la Quinta e la Settima di Beethoven.
- Una accurata selezione tra i capolavori della letteratura per strumento solista e orchestra: i concerti per pianoforte di Beethoven, per violino di Čajkovskij e di Bruch, il concerto op.129 per violoncello di Schumann, la sinfonia concertante di Mozart e il doppio di Brahms, l’op.102.
- Un’ampia selezione del repertorio novecentesco, spaziando dal primo ‘900 di Proko’ev, Britten e Šostakovič fino alla piena contemporaneità di Ligeti.
- Le diverse estetiche della musica d’oggi: pagine di Mustonen, MacMillan, Kernis.
- Interpreti tra i più applauditi : Barnabás Kelemen, Marie-Elisabeth Hecker, Patricia Kopatchinskaja, Ray Chen, Marco Bussi, Elena Belfiore, Lars Vogt, Umberto Clerici, Alexander Toradze.
- Quattro i grandi nomi che vedremo contemporaneamente dirigere ed interpretare come solisti: Alexander Lonquich, Bruno Praticò, Barbara Hannigan, Olli Mustonen.
- Il Concerto di Natale con i Gospel: The Sue Conway Victory Singers
- L’opera comica per il tradizionale Concerto di Carnevale: arie e duetti dal repertorio brillante di Cimarosa e Rossini.
- Ort e Ogi di nuovo insieme per Così parlò Zarathustra di R. Strauss e la Sagra della Primavera di Stravinskji. Sul podio Asher Fisch.
- In scena le prime parti dell’Ort : Daniele Giorgi, Donato De Sena, Andrea Tacchi, Morgan Tortelli e Stefano Zanobini.
- Tra i direttori, spiccano i neo eletti alla guida dell’Ort Daniel Kawka, direttore principale, e Daniele Rustioni, direttore ospite principale. Fra gli ospiti, grandi direttori internazionali: David Afkham, Thomas Dausgaard, Philipp von Steinaecker.
- In cartellone 5 appuntamenti con le Ouverture Barbare: le performance che presenteranno a sorpresa alcuni musicisti provenienti da paesi lontani, eredi di antiche tradizioni popolari e di affascinanti universi sonori.
- Riprendono le dirette su RADIO3 Suite e proseguono anche su RETE TOSCANA CLASSICA.
La XXXI Stagione Concertistica è ideata da Giorgio Battistelli, tornato alla direzione artistica della formazione toscana nell’aprile 2011, subentrando ad Aldo Bennici.
Per l’occasione, Battistelli ha scelto di proporre un programma forte e caratterizzato, che racchiude pagine inconsuete per l’ORT e disegna una stagione articolata in molteplici e complessi sentieri musicali.
Così, il calendario si inaugura con il capolavoro brahmsiano, l’op.102, nell’interpretazione di giovani e straordinari musicisti: il violinista ungherese Barnabas Kelemen e la superpremiata violoncellista tedesca, poco più che ventenne, Marie-Elisabeth Hecker. Sul podio, il talento del raffinato direttore, già apprezzato anche dal pubblico dell’Ort, David Afkham.
Prosegue ancora Brahms con la Sinfonia n.3, Daniel Kawka sul podio e la strepitosa moldava Patricia Kopatchinskaja, star del violinismo internazionale, qui interprete del celebre concerto di Čajkovskij, l’op.35. La Prima Sinfonia di Brahms sarà diretta ancora da Kawka, nel suo secondo appuntamento con la stagione dell’ORT. Ad introdurla saranno Musica celestis del compositore americano (e più giovane vincitore del Premio Pulitzer) Aaron Jay Kervis e l’op.129 per violoncello e orchestra di Schumann, affidata alla maestria di Umberto Clerici.
Interessanti sono i due concerti che Daniele Rustioni propone al pubblico a distanza di un mese. I medesimi compositori, Beethoven, Šostakovič e Prokof’ev, vengono proposti da prospettive diverse fra loro. Il primo appuntamento, in aprile, comincia con il grandioso concerto di Beethoven L’imperatore, eseguito da un pianista di lusso come Lars Vogt, si conclude con l’elegante riscrittura della Classica di Prokof’ev e al centro rende omaggio a Šostakovič con la Sinfonia da camera, op.110a, trascrizione di Rudolf Barshai dall’Ottavo Quartetto. Si invertono le parti per il programma di maggio: domina il Concerto in do minore di Šostakovič, l’op.35 scritta per pianoforte – affidato per l’occasione a un pianista di mirabile bravura, il georgiano Alexander Toradze –, con il sostegno di un’orchestra d’archi e con la parte per tromba ben in evidenza – qui, Donato De Seta, prima tromba dell’ORT. Il concerto si conclude con la Settima di Beethoven e l’introduzione è affidata all’Ouverture su temi ebraici per orchestra da camera di Prokof’ev.
Un capitolo nuovo per il repertorio dell’Ort è rappresentato sicuramente dalle Sinfonie di Sibelius. L’imponente e maestosa Settima appare in tutta la sua forza nel programma diretto da Philipp von Steinaecker, musicista di primissimo livello, applaudito anche sul podio dell’ORT nella passata stagione. Con Steinaecker la “sfida “ si fa ancora più ardita con i lieder di Alban Berg (con la voce di Elena Belfiore) e l’esecuzione della Settima Sinfonia di Dvořak, pagina meno popolare della Nona, la Sinfonia dal Nuovo Mondo, ma altresì ricca di suggestioni timbriche e di palpapile vivacità.
Allo scozzese, James MacMillan, che l’Ort ha l’onore di ospitare per la prima volta, compositore le cui opere sono eseguite in tutto mondo, spesso da musicisti come Slatkin, Sir Colin Davis, Rostropovich, è affidato l’incontro con la Terza Sinfonia di Sibelius. Il programma passa dalle atmosfere della Suite on English Folk Tunes di Britten a Veni, Veni Emmanuel, il concerto per percussioni e orchestra scritto da MacMillan nel 1992 ed eseguito in prima assoluta alla Royal Albert Hall di Londra, con la straordinaria percussionista Evelyn Glennie. Una tra le pagine più celebri e fortunate del compositore, peraltro già interpretata magistralmente nel 2000 proprio da Morgan Tortelli il percussionista dell’Ort.
Altra personalità d’eccezione per la prima volta ospite dell’Orchestra della Toscana è Olli Mustonen, proveniente da Helsinki, interprete dotato di una sensibilità artistica speciale che lo rende pianista, direttore e compositore fra i più affascinanti e apprezzati. In programma la Quinta Sinfonia di Sibelius, preceduta dal Terzo Concerto per pianoforte e orchestra di Beethoven op. 37 e da The old Church, brano composto dallo stesso Mustonen.
Rimanendo nel clima musicale del nord Europa, annunciamo il gradito ritorno di Thomas Dausgaard, “direttore di raro convincimento e introspezione” (nelle parole del Daily Telegraph), che nelle ultime stagioni ha sempre realizzato programmi complessi, ottenendo una resa appassionata da parte dei musicisti della formazione toscana. Anche questa volta Dausgaard valorizza gli archi dell’Ort affrontando Metamorphosen, studio per 23 archi solisti composto da R. Strauss nel 1945, e conclude con l’orchestra a pieni ranghi e la Quinta Sinfonia di Beethoven.
Continuando ad entrare nei segmenti della Stagione concertistica, si evidenzia la presenza di quella particolare élite di artisti che sul palcoscenico esprimono tutta la loro tecnica e passione musicale, sia come solisti che alla guida dell’orchestra. Primo della lista Alexander Lonquich, pianista e direttore ormai affermato da tempo sui palcoscenici di tutto il mondo e apprezzato ideatore di programmi stilisticamente innovativi. Con Lonquich, pagine di Schubert, Fauré e Richard Strauss.
Arriva Barbara Hannigan, il soprano canadese, una autentica fuori classe acclamata protagonista del repertorio barocco e prediletta da compositori contemporanei come Knussen Dutillex e Ligeti. Proprio alcuni brani di Ligeti, musicista che ha dominato la scena del secolo scorso e scomparso da pochi anni, saranno diretti e interpretati da Barbara Hannigan : tre arie da Le Grand Macabre (Misteries of the Macabre) e il Concert Românesc, che appartiene al periodo giovanile del compositore ungherese. Alle pagine di Ligeti, nel corso del programma si alternano arie mozartiane e la Sinfonia Concertante di Mozart, con Andrea Tacchi al violino e Stefano Zanobini alla viola.
Anche per il Concerto di Carnevale sul palcoscenico un artista brillante e bravissimo: il baritono Bruno Pratico è il Maestro di Cappella nell’operina di Cimarosa, che interpreta e dirige. Dalle arie ai duetti e alle ouverture delle più note operine di Cimarosa (il Matrimonio Segreto) e di Rossini (Cenerentola, Il Signor Bruschino, Il Turco in Italia). Insieme a Praticò, il baritono Marco Bussi e sul podio, nella seconda parte, lo spagnolo Sergio Alapont.
Con Daniele Giorgi sul podio, altra spalla dell’Ort che va sempre più affermandosi come direttore d’orchestra, avremo un virtuoso del violino come Ray Chen. Nato a Taiwan e cresciuto in Australia, il giovane violinista interpreterà il romanticissimo Concerto di Bruch, incastonato fra il Siegfried-Idyll di Wagner e La Grande di Schubert.
Il Concerto di Natale replica il successo davvero enorme del celebre gruppo Gospel di Chicago, The Victory Singers, guidato da Sue Conway. In programma Gospel e Spiritual: alcuni intonati dal solo coro e altri, tra i più noti al grande pubblico, accompagnati dall’Orchestra della Toscana. Si susseguiranno brani solenni, allegri e ritmati, alcuni interpretati secondo i canoni tradizionali, altri arricchiti dalle rivisitazioni di famosi artisti blues e jazz.
Ort e Ogi di nuovo insieme guidati da Asher Fisch, musicista di fama internazionale, già direttore della Volksoper di Vienna e attualmente direttore musicale della New Israeli Opera. L’accordo con Piero Farulli venne firmato nel 2000 da Giorgio Battistelli: la collaborazione tra le due orchestre ha avuto più repliche e anche qualche interruzione, ma quest’anno torna a siglare la XXXI Stagione Concertistica. In programma Così parlò Zarathustra, poema sinfonico di Richard Strauss, e La sagra della primavera di Stravinskij.
I TEATRI DELL’ORT IN TOSCANA E IN ALTRE CITTÀ
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