Sono stati proclamati lo scorso mercoledì 6 luglio i vincitori del prestigioso PREMIO ROMA DANZA 2011, prima edizione del concorso internazionale di coreografia indetto dall’Accademia Nazionale della Danza e da ImPulsTanz – International Dance Festival (Vienna), in collaborazione con il Washington Ballet (USA) e la Fondazione Arena di Verona, con partner ufficiale Roma Formula Futuro.
Il concorso ha visto in gara quaranta coreografi e novantasei tra danzatori e interpreti da tutto il mondo (Taiwan, Spagna, Giappone, Israele, Francia, Germania, Olanda, Repubblica Ceca, Canada, Australia, Niger e Italia le nazioni presenti). La direzione artistica del Premio è di Margherita Parilla con Ismael Ivo, direttore artistico della Biennale Danza di Venezia; la prestigiosa giuria internazionale è stata presieduta dal giapponese Ushio Amagatsu.
Michela Lucenti, fondatrice, coreografa e danzatrice della compagnia Balletto Civile in residenza a Teatro Due dal 2008, coordinatrice artistica del progetto CORPO A CORPO, cantiere intensivo di teatro fisico ideato da Fondazione Teatro Due, ha vinto il “Washington Ballet Choreographic Fellowship”, un invito a Washington DC nella primavera 2013 per la creazione di una coreografia inedita della Washington Ballet Company.
Inoltre lo spettacolo Il Sacro della Primavera, realizzato da Balletto Civile in collaborazione con Fondazione Teatro Due, con in scena gli attori-danzatori del progetto Corpo a Corpo, ha ottenuto il secondo tra i premi in denaro come contributo alla produzione.
Due riconoscimenti importanti per Balletto Civile e Fondazione Teatro Due, impegnati da tre anni in una collaborazione produttiva che da quest’anno è divenuta anche di alta formazione. Alla originale ricerca drammaturgica di Michela Lucenti e del suo nucleo artistico, basata sul corpo e sulla contaminazione tra testo, canto e movimenti scenici, si è affiancata nell’ultima stagione la costituzione di un ensemble di teatro fisico, composto dagli attori-danzatori del progetto Corpo a Corpo, che di questa ricerca si è fatto interprete.
Corpo a corpo è un percorso pensato fin dalla sua creazione per unire alta formazione e ricerca, per sviluppare nuove modalità produttive e di trasmissione del sapere. Un gruppo di lavoro costituito da artisti provenienti da ambiti ed esperienze diversi, che si sono messi a confronto per reimpostare i concetti di arte, tecnica e sapere, secondo le esigenze di multilinguismo della contemporaneità.
Il sacro della primavera è frutto di questo cantiere intensivo, che Fondazione Teatro Due ha affidato al coordinamento artistico di Michela Lucenti, con il contributo di alcuni fra i più importanti artisti della scena internazionale. Woyzeck (prima tappa di un progetto triennale) e Il Sacro della Primavera, presentato al Premio Roma Danza in forma ridotta da quindici minuti, andranno in scena nell’ambito del Teatro Parma Festival 2011 il prossimo novembre.
INFO: Maria Giulia Guiducci
Ufficio Stampa – Fondazione Teatro Due
tel. 0521.289644 – cell. 328.4756279
g.guiducci@teatrodue.org
Skype giuliaguiducci
Maurizio Camilli /Balletto Civile
mauriziocamilli@ballettocivile.org
www.ballettocivile.org
IL SACRO DELLA PRIMAVERA
liberamente tratto da
LE SACRE DU PRINTEMPS
di Igor Stravinskij
danzato e creato con
Andrea Capaldi, Ambra Chiarello, Andrea Coppone, Massimiliano Frascà, Francesco Gabrielli, Sara Ippolito, Francesca Lombardo, Carlo Massari, Gianluca Pezzino, Livia Porzio, Emanuela Serra,
Giulia Spattini, Chiara Taviani, Teresa Timpano
ideazione e coreografia
Michela Lucenti
incursioni sonore
Maurizio Camilli
produzione
Balletto Civile / Fondazione Teatro Due
La Sagra della Primavera, un’opera d’avanguardia nata per distruggere le tradizioni, è una meravigliosa metafora di questa generazione che attende obbligata allo stallo, osservata, spiata, pesata, vergine perché impossibilitata a fare da sola. La nostra generazione non può più attendere. Non c’è più tempo per le spiegazioni.
Azioni precise, forti, furiose, velocissime. Ognuno perde forza ma solo per brevi attimi, subito rimesso in piedi dagli altri, con sostegno, urgenza, compassione. I corpi scivolano e cercano aria in vestiti troppo grandi, pantaloni e camice dei fratelli maggiori. Sotto, le nudità esili scoperte che si intravedono appena quando si va a testa in giù.
La sagra è il tempo interiore che si confonde, che si ferma, mescolata al resto dei suoni del mondo. Alla grande cacofonia.
Un dj set per un discorso dissacrante su noi stessi in primo luogo.
Michela Lucenti