La quindicesima edizione di Danza Urbana– Festival Internazionale di Danza nei Paesaggi Urbani
, promossa e curata dall’omonima associazione e diretta da Massimo Carosi, è in programma dall’1 all’10 settembre, a chiusura del cartellone delle iniziative estive del Comune di Bologna.
Nel suo lungo cammino il Festival ha saputo raccontare Bologna con le suggestioni e le fascinazioni dei numerosi spettacoli ed eventi unici creati per valorizzarne – e a volte svelarne – i molteplici volti. Sviluppato secondo le tre linee guida dell’internazionalità della proposta artistica, del lavoro sul territorio, dell’attenzione alle realtà artistiche emergenti, Danza Urbana 2011 riafferma con forza la vocazione a promuovere l’innovazione dei linguaggi coreutici presso il grande pubblico e a supportare la crescita e lo sviluppo del sistema-danza, in una relazione sempre più stretta con il tessuto sociale e urbano della città.
Primo Festival in Italia dedicato al rapporto tra danza contemporanea e architettura urbana, aderisce a CQD – Città che Danzano, network internazionale di Festival promotori della danza nei luoghi pubblici della quotidianità; gode del contributo di Comune di Bologna, Ministero dei Beni e Attività Culturali>Direzione Generale dello Spettacolo dal Vivo, Regione Emilia-Romagna – Assessorato alla Cultura, Sport, Progetto Giovani, Provincia di Bologna – Assessorato alla Cultura di Bologna, France Danse con il sostegno di Service Culturel de l’Ambassade de France en Italie – BCLA, Institut Français, Nuovi Mecenati e Alliance Française – Délégation Culturelle de Bologne, Canada Council for the Arts, Officine Minganti.
Inaugurazione la sera di giovedì 1 settembre (ore 21 – Giardini del Cavaticcio) con la prima nazionale di Cette immense intimité della compagnia francese Retouramont che fa parte anche del cartellone France Danse 2011. Cette immense intimité è l’assolo creato dal coreografo Fabrice Guillot per la danzatrice Olivia Cubero. Appesa a un muro, la danzatrice è obbligata a superare i limiti che la verticalità le impone. Una doppia scrittura fatta di danza e immagini. Queste ultime, proiettate sul muro, creano lo spazio per le evoluzioni della danzatrice. Una danza in continua espansione strutturata su differenti ampiezze, dalla più intima alla più immensa. Catturate dalle videocamere e grazie al meta-strumento ideato da Fabrice Guillot, le sequenze sono il materiale di base che si trasforma in tempo reale in scrittura. Una narrazione aperta all’esperienza dello spazio pubblico. La danzatrice realizza le sue evoluzioni sul muro, sospesa ad un elastico che le permette il movimento sul posto, in oscillazione laterale e verticale. La parete dei Giardini del Cavaticcio, quasi invisibile al transito quotidiano, si trasforma in luogo condiviso per il viaggio sensoriale del pubblico e dei passanti.
Venerdì 2 settembre il ferrarese Collettivo Cinetico di Francesca Pennini propone due lavori: XD – 5 vignette sfuse per uso topico (fra la Stazione Centrale e Porta Galliera, in un arco di tempo che va dalle 17 alle 18), vignette performative tratte dallo spettacolo XD Scritture retiniche sull’oscenità dei denti, lavoro capace di mescolare con ironia rifiuto e celebrazione della società di massa e dei suoi miti pop. Le porzioni di spazio performativo vengono dislocate e sparpagliate, corpi e azioni dei performer aderiscono a luoghi di tipologie differenti articolandosi in sfaccettate modalità di interazione e attraversamento da parte degli spettatori: dalla dilatazione rilassata della piazza al count-down di un semaforo pedonale.
Il secondo lavoro è 0+< scritture viziose sull’inarrestabilità del tempo – studio #9 (Quadrivio Palazzo Re Enzo, ore 19), che rappresenta una ricerca sul contenuto dinamico di un istante. Il processo coreografico diviene la raccolta e la sintesi di istanti. Il corpo è portato a far venire a galla con la propria danza i paradossi sul senso dell’effimero.
Sabato 3 settembre alle 19 (Parcheggio Carracci) avrà luogo Park, evento curato da Biagio Caravano della Compagnia MK ed esito di un progetto laboratoriale ideato e curato insieme al Festival Danza Urbana della durata di 5 mesi. Attraverso questo percorso di ricerca svolto con un gruppo di danzatori e performer bolognesi si è arrivato a creare un site-specific work per il Festival. Il laboratorio è stato momento di sperimentazione e ricerca tra corpo, movimento e spazio urbano attraverso lo sviluppo di una capacità performativa e una qualità energetica del corpo, capace di relazionarsi con qualsiasi contesto spaziale. Al centro della ricerca corporea di MK c’è lo sviluppo ritmico dell’azione, in cui il corpo è vissuto come un insieme complesso di pesi –visioni – disequilibri che via via affrontano esperienze coreografiche sempre più ampie, legate al tempo e al suono, ma soprattutto alla loro negoziazione.
La compagnia francese Styl’o’styl presenta, sempre nell’ambito di France Danse 2011, martedì 6 settembre (ore 19, Piazza Liber Paradisus) Fragments Chorégraphiques, un’improvvisazione in cui 3 danzatori mescolano la danza contemporanea all’hip hop e un musicista live improvvisa un contest jazz avvalendosi di percussioni mescolate sapientemente a cenni di musica elettronica. Uno spazio dove la coreografia si fa udibile e il suono visibile, una relazione capace di esplorare i confini che intercorrono tra il linguaggio corporeo e quello musicale, di ricercare una loro armonia, quella stessa armonia che l’uomo ha smarrito con il tutto, del quale non si sente una parte e con il quale è necessario che trovi una riconciliazione.
Mercoledì 7 settembre la danzatrice e coreografa umbra Paola Lattanzi e il suo progetto Aska presentano al Festival due lavori: Ogm mon amour (Coop Minganti, ore 12) è l’attacco coraggioso e spietato alla politica e all’utilizzo degli ogm, tematica complessa, importante e contemporanea. Fondato sui nodi concettuali della valenza politica dell’acquisto quotidiano di cibo, sulla biodiversità e sull’etica dei km zero, Ogm mon amour è ambientato in un supermercato e rappresenta la trasformazione del quotidiano a opera d’arte.
Il secondo lavoro si intitola Crash test (Piazza XX Settembre, ore 20), performance “corale” per 5 danzatori, un musicista, una cantante, un pubblico e un eletto. Si tratta di una riflessione sullo spazio stesso della rappresentazione e sulle sue componenti. Questi due lavori di Paola Lattanzi mostrano la sfaccettatura e lo spessore della sua ricerca coreografica: uno studio che si muove su vari fronti e abbraccia l’improvvisazione come il lavoro più strettamente teatrale, senza dimenticare la più recente apertura verso la site specific dance.
Le ultime due giornate del Festival, venerdì 9 e sabato 10 settembre, sono idealmente ‘condivise’ con Ravenna e Ferrara per la seconda edizione del progetto “Intercity”, tour della danza contemporanea promosso da Anticorpi – Rete di festival, rassegne e residenze creative dell’Emilia-Romagna. Questo progetto di condivisione dei rispettivi cartelloni intende sollecitare la mobilità dei differenti pubblici delle principali manifestazioni coreutiche delle tre città, dove sono proposti in successione eventi di danza frutto del lavoro coordinato dei rispettivi programmatori.
Durante il pomeriggio di venerdì 9 settembre (dalle 17.30 alle 19) la città verrà invasa da Masdanza, la piattaforma internazionale per la promozione in Europa e nel mondo degli autori vincitori dell’omonimo concorso coreografico. Quattro le creazioni coinvolte: The gentleness was in her hands della canadese Helen Simoneau, un assolo che intreccia movimenti spezzati simili a quelli delle bambole a quelli più squisitamente delicati e privati. Bachelor Day dell’ungherese Zoltàn Grecsò è una riflessione danzata sul giorno “più importante della vita”: quello del matrimonio. Il trio Un ricamo fatto sul nulla firmato dal coreografo bolognese Fabrizio Favale è riflessione astratta sul concetto di tempo e spazio vuoto, che in quest’occasione si mette in un intenso dialogo con lo spazio urbano. Infine Tao Te dell’ungherese Ferenc Fehér trasforma in danza le riflessioni del Libro del Tao, considerato come una delle vette del pensiero filosofico cinese.
Sabato 10 settembre al Parco della Montagnola (ore 19), la coreografa Francesca Burzacchini, bolognese d’adozione, presenta Garage Kit, finalista quest’anno al Premio Gd’a – giovani danz’autori dell’Emilia-Romagna, un lavoro capace di creare un immaginario preciso sul mondo degli Otaku (persone appassionate di fumetti e di animazione giapponese a tal punto da perdere quasi il contatto con il mondo esterno) riuscendo a parlarci della contemporaneità.
L’Associazione Culturale Danza Urbana opera nell’organizzazione di eventi culturali internazionali nell’ambito della danza contemporanea e di ricerca, della performing art e del teatro-danza, realizzati nei luoghi pubblici della città. In particolare, dal 1997 organizza “Danza Urbana – Festival Internazionale di Danza nei Paesaggi Urbani”, parte del network internazionale CQD – Ciudades Que Danzan, rete di 34 festival in 41 città e capitali nel mondo (www.cqd.info). Promuove le realtà artistiche del territorio attraverso differenti progettualità, nazionali e internazionali; con altri operatori regionali nel 2005 ha fondato Anticorpi – rete di festival, rassegne e residenze creative per la danza indipendente per la quale coordina dal 2007 l’azione Fondo Fare Anticorpi a supporto della produzione artistica delle compagnie emiliano romagnole.
Il Festival, per primo in Italia, ha proposto una programmazione di eventi di danza in contesti non teatrali con l’intento di sostenere l’innovazione dei linguaggi coreografici, proponendo lavori di coreografi diversissimi fra loro per estetiche e poetiche, in cui, tuttavia, si rintracciano i fili cardine di una trama che ha conferito alla manifestazione un’identità inconfondibile: il lavoro negli spazi pubblici come luoghi di socialità e cultura, la democratizzazione della danza, erroneamente ritenuta un’arte elitaria, la promozione dei nuovi linguaggi e della produzione artistica contemporanea attraverso la programmazione di coreografi emergenti della scena internazionale e la particolare attenzione alle realtà del nostro territorio. Negli anni Danza Urbana è divenuta una delle iniziative di danza più seguite dal pubblico in Emilia Romagna (circa 100mila presenze nelle tredici edizioni) e ormai una delle poche dedicate alla danza contemporanea nel territorio bolognese.
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