Di Amanita Muskariacon Francesca Bianco
musiche di Francesco Verdinelli
adattamento e regia di Carlo Emilo Lerici
Una donna bussa ad una porta. Nessuno apre.
Inizia così il viaggio terribile di una donna che sta poco a poco perdendo la memoria e la coscienza di sé stessa. Volutamente non si parla mai espressamente di Alzeihmer. Il disagio della protagonista assume così un valore simbolico non strettamente legato ad una patologia fisica e proprio per questo restituisce meglio la drammaticità della sua condizione.
A rivivere e reinterpretare questo viaggio è la figlia, tornata nella stanza di sua madre, dopo la sua morte, per rimettere a posto i suoi oggetti.
Parla, chiede. Le sue domande riguardano cose che non riesce a ritrovare. E poi preghiere storpiate, canzoncine popolari, parole in inglese e frammenti di lettere che sta provando a scrivere (ai suoi figli, a sua sorella in Argentina) nelle quali chiede disperatamente che qualcuno la porti via. La sua memoria frammentaria va via via perdendosi sempre di più. Le rimangono soltanto dei sentimenti semplici: paura, rabbia, angoscia.
Il linguaggio che usa non è omogeneo, infatti riflette i vari momenti della sua vita. E poco a poco si disintegra, le parole sono confuse, o sono solo sillabe. Tenta di scrivere con una forchetta, non si ricorda più quanti figli ha. Memoria, identità e linguaggio sono fattori indivisibili.
La porta si aprirà solo alla fine. Solo dopo aver compreso che siamo noi che viviamo accanto ai malati, a tenerla chiusa.
Dopo il grande successo ottenuto in tutta Europa è arrivato in Italia, accolto da un consenso unanime nelle recite di Roma e Milano della scorsa stagione, e di Napoli dello scorso novembre, uno dei testi più celebrati della nuova drammaturgia polacca.
Hanno detto:
…. “Il viaggio a Buenos Aires” interpretato dalla fantastica Francesca Bianco… il pubblico completamente affascinato da un’interpretazione che lascia senza fiato. Carlo Ferrajuolo – RomaUno spettacolo che impaurisce e fa riflettere… Un’interpretazione molto forte e a tratti quasi inquietante… Flavia Fabozzi – Il BriganteFrancesca Bianco ci regala una prova d’attrice altissima. Alessandro Paesano – Teatro.org RomaMi lascio trasportare dalla presenza dell’attrice, fantastica, bravissima. Lo spettacolo mi prende e mi emoziona, mi emoziona la sua bravura… Il blog di Paolo… uno spettacolo toccante… B. Nev. Metronews…una scrittura quanto mai viva, attuale e importante… Laura Novelli Il GiornaleImpressionante la resa scenica con Francesca Bianco estremamente coinvolgente nell’interpretazione… Piergiorgio Mori – Italia Sera….interpretato dalla superba Francesca Bianco…. Ivana Cuzzucoli La Voce di tuttiFrancesca Bianco è bravissima a calarsi, con sottigliezza di sfumature, grazia e vigore, nei panni del personaggio…. Elisabetta Colla Teatro.orgMolto brava l’attrice che ha saputo affrontare questa recitazione concitata e frantumata e vivere l’angoscia del personaggio. Maria Sandias – Alzheimeruniti.itUn monologo intenso e toccante… Luigi Scaglione – Napoli NewsProva d’artista quella di Francesca Bianco… Maurizio Vitiello – Napoli On The RoadUna bravissima Francesca Bianco ha emozionato il pubblico… Giovanna Castellano – Notizie TeatraliIn scena una straordinaria Francesca Bianco… Domenico Orsini – Teatro.Org NapoliTeatro Belli 065894875 Piazza di Santa Apollonia, Roma