Ritorna Porto Franco, il festival dedicato a Franco Lucà nato dalle ceneri di Piazza Profana che di Lucà fu proprio l’ultima creatura artistica. L’edizione 2011, grazie al fondamentale apporto del prestigioso Club Tenco di Sanremo, ovvero degli organizzatori del Premio Tenco, sarà interamente dedicato ai cantautori con una ricca no stop a partire dalle ore 20.
In una prima parte si esibiranno 8 giovani proposte selezionate direttamente dal Club Tenco, la seconda parte vedrà invece sul palco i “big” Peppe Voltarelli e Giorgio Conte. Infine gran finale con il ballo folk occitano. L’intera rassegna è presentata da Antonio Silva, mitico presentatore di tutte le edizioni del Premio Tenco e soprattutto, come quella del 2010, è completamente autofinanziata.
I BIG
Peppe Voltarelli entrò già nel 2007 con Distratto ma però tra i finalisti per la Targa Tenco come migliore opera prima; nel 2010 ce l’ha fatta e con Ultima notte a Mala Strana si è aggiudicato la Targa Tenco nella categoria Dischi in Dialetto, un prezioso riconoscimento per Peppe e per il suo lavoro pluriennale sulla meridionalità e sull’impegno civile. Cantante e autore, nel 1990 fonda Il Parto Delle Nuvole Pesanti, con i quali rimarrà fino al 2006. Nel 2005 partecipa come attore protagonista al film di Giuseppe Gagliardi, La Vera Leggenda Di Tony Vilar, pellicola per la quale firma anche la colonna sonora originale. Il 2006 è l’anno della svolta: Peppe esce dal Parto Delle Nuvole Pesanti per intraprendere un percorso artistico autonomo. Franco Lucà (e fu una delle sue ultime brillanti intuizioni) invitò Peppe a Maison Musique a pochi mesi dall’uscita del suo primo album Distratto ma però, praticamente all’esordio della sua carriera solista. La sua trascinante e indiavolata esibizione al Tenco, nel novembre 2010, ha letteralmente scatenato l’entusiasmo della platea del Teatro Ariston. Il prossimo primo ottobre un nuovo riconoscimento gratificherà Voltarelli: il premio “Dallo sciamano allo showman” in Valcamonica.
Giorgio Conte è stato uno degli artisti più profondamente legato a Franco Lucà, ecco le parole con cui Franco lo presentava nel 2004: E’ importante sottolineare la linearità di un artista che sa ben gestire la propria evoluzione. Attento innanzitutto a mantenere inalterato l’inconfondibile e originale suo approccio con la difficile canzone d’autore e in particolare con un pubblico piuttosto esigente. Un dosato e delicato equilibrio che l’artista, sornione come un soriano navigato, saggiamente sa gestire. Il pubblico, preso per mano, viaggia tra le colline del Piemonte, alternando scorci di sopravvissuti microcosmi contadini ed ecologiche atmosfere caserecce alle dure e macroscopiche contraddizioni e contrapposizioni di una realtà cittadina. Una vita sana a misura di uomo antico è il messaggio di Giorgio, che intercala sapori e profumi tradizionali a forti emozioni, monotone funzioni domestiche a improbabili ma tonificanti sogni e voli pindarici, nostalgici e gustosi ricordi felliniani di una infanzia in provincia e il cortese rifiuto dei ritmi convulsi e frastornanti di una vita di conquiste a gomitate.
Giorgio sarà sul palco di Porto Franco in compagnia di Valter Porro (fisarmonica e piano).
IL TENCO ASCOLTA
Per il terzo anno consecutivo Maison Musique Il Tenco Ascolta, l’iniziativa del Club Tenco dedicata all’ascolto dal vivo dei più promettenti cantautori italiani indipendenti. Ideato e promosso dallo storico Club Tenco, Il Tenco Ascolta è un evento parallelo al premio che non prevede alcuna selezione artistica ma offre semplicemente al pubblico la possibilità di ascoltare alcuni dei musicisti più interessanti fra coloro che hanno inviato il proprio materiale al Club. Il Tenco Ascolta permette così di vivere la musica nella dimensione spontanea del concerto live, vero ambiente naturale di ogni cantautore.
Il Club Tenco riceve ogni anno centinaia di cd, in gran parte demo o autoprodotti, da artisti indipendenti dalle grandi case discografiche presenti in Italia. Ciascuno dei gruppi o solisti selezionati per questa edizione de Il Tenco Ascolta rappresenta un esempio unico e significativo di musica autoprodotta che si muove su dinamiche vivaci al di fuori del circuito ufficiale, raggiungendo il più delle volte un risultato strabiliante per qualità, innovazione ed autenticità. Nel valutare le proposte musicali pervenute, Il Club Tenco ha sempre sentito l’esigenza di creare l’occasione di vedere all’opera questi artisti, soprattutto dal vivo. Il Tenco Ascolta è dunque una mini rassegna di talenti che anima la prima parte di Porto Franco 2011, cui presenzieranno tanti fra i soci e i dirigenti del Club Tenco. Un’occasione speciale per tutti gli amanti della musica che vogliono scoprire la creatività di cui non si sente parlare attraverso i canali tradizionali.
Ecco i cantautori invitati dal Club Tenco:
Fabio Cinti (Milano)
Duemanosinistra (Torino)
Enrico Farnedi (Cesena)
Ila & The Happy Trees (Bergamo)
Les Sanspapiers (Cuneo)
Flavio Pirini (Milano)
Ratafiamm (Milano)
Marco Sforza (Reggio Emilia)
Fabio Cinti. Il pupillo di Morgan
Inizia il suo cammino di musicista nella capitale, dove conosce Mauro Mazzetti che scriverà gran parte dei testi delle sue canzoni. Un incontro con Morgan mette fine all’esperienza romana. Tra i due nasce anzitutto una profonda amicizia, fatta anche di interessi e direzioni comuni, che li porta ad esibirsi in numerosi concerti sia a Milano, dove Cinti si trasferisce, che nel resto del Paese. Nell’ottobre del 2010, distribuito online, esce il singolo Bow House, che anticipa il disco L’esempio delle mele. L’album conta, tra gli altri, la partecipazione di Morgan, Pasquale Panella, Livio Magnini (Bluvertigo), Massimo Martellotta (Calibro35) e Lucio Bardi. Dopo l’uscita del disco, Cinti comincia ad occuparsi anche di produzioni artistiche e della composizione per altri artisti. Scrive pertanto Walk On The New Side, un manifesto dove raccoglie le sue intenzioni, al fine di una collaborazione tra gli artisti (non solo musicisti) che vi aderiscono, per produrre opere senza alcun vincolo di natura commerciale.
Duemanosinistra. Tra songwriting e teatro
Orlando Manfredi, cantautore, attore e drammaturgo, nel 2003 dà vita a Duemanosinistra, che è, insieme, nom de plume d’artista e compagine di rockettari. L’attitudine al songwriting si manifesta in creazioni contemporanee ai limiti della forma canzone, dai testi autentici e autorali. Brani che, per loro emblematicità, sfuggono tanto all’indie rock di matrice euroamericana quanto al cantautorato di stampo classico, e che trovano una definizione ridanciana-ma-non-troppo in “intimo rock”. Già nell’Ep Lima (2004) si apprezza una pronuncia musicale in equilibrio tra nitore elettroacustico, abrasivi squarci elettrici ed elettronica minimale. Nel 2008 arriva il secondo Ep, 2. Intanto avviene l’incontro con i Gatto Ciliegia contro il Grande Freddo e comincia una storia artistica di stima e collaborazione. Nel 2009 Orlando Manfredi scrive il recital Un posto per volare. Opera lieve per Tenco e Pavese e l’anno successivo esce Intimo rock a cui la produzione di Max Viale dà profondità e densità sonora e strumentale.
Enrico Farnedi. Il progetto solista di un grande session-man
Noto ai più per essere membro, con lo pseudonimo di Rico Romano, della swing band The Good Fellas, Farnedi ha accompagnato con la sua tromba, solo per citarne alcuni, Vinicio Capossela, Quintorigo, Tanita Tikaram, Cesare Cremonini, Steve Coleman, Cheryl Porter, Cochi & Renato… In questi ultimi anni, parallelamente all’attività di session man, ha però iniziato a comporre canzoni con sempre più assiduità. Nel 2006 è stato folgorato da uno strumento con cui in breve tempo ha creato un rapporto molto intimo: l’ukulele. Nel giro di appena due anni questo feeling lo ha portato a partecipare a Ukeit, il primo festival italiano dedicato al piccolo strumento hawaiano, e al suo primo disco solista, Ho lasciato tutto acceso, che lo vede in veste di ‘one man band’. Ukulele, banjolele, basso, batteria, sintetizzatore, tamburello, shaker, glockenspiel, una tromba giocattolo e vari tegami da cucina sono alcuni degli strumenti che ha suonato, tutto da solo in cantina, per dare una base musicale alla sua voce e ai suoi testi schietti, intimistici e scanzonati.
Ila & The Happy Trees. Una voce cosmopolita
Genovese di nascita e giramondo per vocazione, Ila pubblica il suo primo singolo, Penso troppo, nel 2004. Seguono anni di collaborazioni ed esperienze live, fino alla realizzazione, nel 2007, di Malditesta, un album rock, pop e funk che racconta di lei, del suo mondo e delle sue emozioni. Nel 2007 è protagonista a SanremOff come ospite del Mei e si conquista un posto fra gli undici finalisti delle selezioni nazionali di Primo Maggio Tutto l’Anno. Arricchita di esperienze e maturata musicalmente, nel marzo 2009 pubblica un nuovo Ep, Va tutto bene…, un disco dai testi ironici, a tratti taglienti. Nel giugno 2009 e nel gennaio 2010 Ila suona per l’Aftershock project a Genova e al Band on the Wall di Manchester. Preceduto dall’Ep acustico Se potessi volare, nel marzo 2011 esce Little world, un lavoro molto diverso dai precedenti, caratterizzato da sonorità delicate, acustiche, spensierate. Nel corso degli anni Ila ha aperto i concerti di Ayo, Cristina Donà, Daniele Silvestri, Hera & Adam Masterson, Nordgarden, Brychan e altri.
Les SansPapier. Canzoni all’anice
Nati a Torino dall’incontro di musicisti della provincia di Cuneo, Les SansPapier iniziano a esibirsi con continuità alla fine del 2008, anno in cui pubblicano il loro primo demo autoprodotto, Monsieur Bobo et autres histoires. Nell’aprile del 2011 esce il loro primo disco, Aperitivi all’anice, un titolo che evoca immediatamente la Francia, soprattutto Marsiglia e i cafè tabac.
Profumo unico e inconfondibile, sapore fresco ma denso, leggero se allungato con acqua, pungente se bevuto d’un fiato: questo è un aperitivo all’anice e a questo aroma pensa la band per definire la propria musica, senza etichette di genere e senza confini linguistici. Musica meticcia ma con un sound ben riconoscibile, inebriante e dolciastra ma con un carattere deciso e un tocco d’amaro nel retrogusto. Non solo Francia, comunque, l’anice è anche Mediterraneo. Le caraffe di ouzo nelle taverne greche, la dolce rakia balcanica, il suo ben più ruvido fratello turco, il raki. Un mondo intero, quindi, nel fondo d’un bicchiere.
Flavio Pirini. La risata che smaschera
Pur appartenendo al mondo della canzone d’autore, la passione di Pirini per l’umorismo lo ha portato a impreziosire il suono con elementi poetici e ironici. Alle sue canzoni, distribuite su tre album (Romancinismo del 2005, Polittico – pretesti di protesta del 2007 e A pezzi del 2008), è affidato il personale racconto dell’uomo e la fatica del vivere. La comicità introduce e alleggerisce i concetti più profondi, creando un’alternanza di emozioni e permettendo all’interprete di esporre tutte le sue sfaccettature stilistiche. Si passa, quindi, dalla canzone d’autore al racconto in musica, dalla canzonetta umoristica al monologo, dalla lettura di brani letterari alla filastrocca satirica. L’attenzione verso la società inserisce momenti di critica che però difficilmente si riferiscono direttamente ai personaggi del potere, piuttosto vengono evocati comportamenti e pensieri di un tempo imprecisato. L’insieme mette in luce la “filosofia” dell’autore, tesa a sottolineare la coesistenza di gioia e dolore, e lo pone su un territorio di confine sospeso tra la pedana di un club e il palcoscenico di un teatro.
Ratafiamm. La fantasia al potere
A Bologna, verso la fine degli anni Novanta, Enrico Cibelli (parole e voce) e Andrea De Nittis (suoni e voci) danno vita a un collettivo musicale dal nome impronunciabile (ambarabà&ratafiamm) per lavorare ai primi pezzi, tra strumenti acustici, elettronica cheap e testi in italiano. Nel 2005, un loro demo di due canzoni si aggiudica il Premio Piero Ciampi Città di Livorno. Iniziano a lavorare al primo vero album, ma il progetto si arena. Le cose si complicano, tra sessioni interminabili, stravolgimenti e ripensamenti. Cambiano nome, diventano semplicemente Ratafiamm, e nel 2007 fanno uscire Pausa, un Ep di 4 pezzi. Il disco d’esordio, sulla lunga distanza, sembra sempre più lontano. Fino al 2009. I Ratafiamm ritornano alle origini. Attratti sopra ogni cosa dalle canzoni, riprendono in mano i vecchi appunti e iniziano da capo. Nel 2010 fanno uscire un secondo Ep, Me Te O, e nel mentre lavorano alle tracce del loro primo vero album che vede la luce nel 2011. Low Budget Invasion è il disco d’esordio dei Ratafiamm.
Marco Sforza. L’istrione emiliano
Marco Sforza è un istrione votato alla musica cantautorale, un cantastorie dallo spiccato senso dell’humour e dalla sincera musicalità. Vincitore di diversi festival e concorsi musicali (Premio Augusto Daolio 2009, Pigro 2010…), ha aperto i concerti dei Nomadi, di Giorgio Conte, di Nina Zilli, dei Nobraino, dei Mercanti di Liquore. È emiliano e dalla sua regione si porta appresso la convivialità semplice delle grandi tavolate. Costantemente alla ricerca della complicità di chi lo ascolta, ama l’effetto teatrale, la battuta sagace, il gesto che suscita il riso e la simpatia… pur restando aggrappato alla sua aura nostalgica, che cerca la poesia dei grandi cantautori in brani che non strepitano e non gridano ma hanno la sapienza ispida di una ballata che usa una voce sola per esprimere le idee di un coro. Marco Sforza ha all’attivo un primo disco, Laiv, registrato in presa diretta il 20 dicembre 2008 al Circolo Culturale MateriaOff di Parma, e un secondo, Bocce, registrato dal vivo in studio, che è uscito nell’estate del 2011.
LA STORIA DEL FESTIVAL
Nel settembre del 2001, al Forte di Exilles, come manifestazione di chiusura della serie di concerti lì organizzati dalla Regione Piemonte, Franco Lucà mette in scena una Sacra Rappresentazione di San Rocco tutta particolare. Partendo dal testo di Emilio Isgrò, la Rappresentazione fu l’occasione di presentare una serie di artisti della musica popolare quali Giovanni Mauriello, Gipo Farassino, Marcello Colasurdo, Raffaella De Vita, il Coro Bajolese, e tanti altri in uno spettacolo di musica e teatro. E’ la prima edizione di quello che, attraverso varie evoluzioni, è oggi Porto Franco. L’anno successivo il Festival vive la sua prima evoluzione: diminuisce la dimensione teatrale (che sparirà completamente l’anno successivo) e la musica prende il sopravvento. Il nome diventa Piazza Profana, e incominciano ad arrivare i grandi artisti internazionali: Faso Dyia (Burkina Faso), Iness Mezel (Algeria), Orchestra Arabo Andalusa di Tangeri (Marocco), Mariachis de Atlixco (Messico). Il festival assume la sua fisionomia di grande festa delle musiche del mondo, grande incontro tra culture e popoli.
Scriveva FrancoLucà, nel 2002 presentando quella edizione:
Una piazza di un paese del mondo potrebbe essere la rappresentazione profana disegnata nel cortile del Forte di Exilles, ambientata al di fuori del tempo, più frutto del sogno e dell’immaginazione che della realtà. Una comunità che pulsa, che vive e vibra tra anfratti e vicoli in un crescendo che culmina in una grande piazza dove tutti sono attori e protagonisti e dove tutto può succedere inaspettatamente. Come un sogno infantile nel quale convergono inconsciamente e libere gioia e contentezza, la piazza diventa una sorta di gioco dell’oca, dedicato all’arte vivente, dove quadri diversi vengono scoperti, si scelgono e si subiscono, nell’attesa che la processione immaginaria di san Rocco giunga nel cortile e la statua, sempre immaginaria, entri nella chiesa.
La festa è ricca e imprevedibile grazie ai suoi attori, cittadini del mondo, che mettono in vetrina e offrono alla compartecipazione le loro culture, le loro tradizioni. Come ingredienti di un generoso piatto contadino nel quale sapori e aromi si amalgamano nella lenta cottura, così, in gioioso crescendo, musiche e arte si integrano esaltandosi nel maturare della festa.
Lo spirito del festival rimane questo, così ben descritto dal suo fondatore, anche nove anni dopo, anche dopo cambi di nome e di luogo.
Di anno in anno il festival è sempre più seguito e richiama al Forte di Exilles migliaia di persone, grazie anche ai grandi nomi della musica internazionale che si esibiscono: Bireli Lagrene (Francia), Dhoad Gipsy Rajastahn (India), Le Mystère des Voix Bulgare (Bulgaria) nel 2003; Boys of the Lough (Scozia), Bollywood Brass Band (India), Fanfara Savale (Romania) nel 2004; Coro Polifonico di Tirana (Albania), Hosco & Transmongolia (Mongolia), Magnifico & Turbolentza (Slovenia), Quilapayun (Cile), Rabih Abu Khalil (Algeria) nel 2005; Tambours du Bronx (Francia), Tangeri Café Orchestra (Algeria), Dohl Foundation (UK-India) nel 2006; la grande, immensa Juliette Greco nel 2007; oltre, naturalmente, a tantissimi artisti italiani.
Nel 2008, l’anno della scomparsa di Franco Lucà, un’altra novità: le condizioni climatiche pessime impediscono lo svolgimento del Festival al Forte di Exilles, Piazza Profana viene così spostata a Maison Musique. L’ottimo successo della ottava edizione spinge nel 2009 a prendere due decisioni: la prima è quella di dedicare stabilmente il festival a Franco Lucà mutando il nome in Porto Franco; la seconda è quella di fissare la nuova sede a Maison Musique, la “creatura” che Franco Lucà ha sognato e realizzato. Le edizioni 2009 e 2010, tra mille difficoltà economiche, riscuotono un enorme successo di pubblico, che dimostra di apprezzare la nuova location di Maison Musique e l’immutata formula di proposta delle musiche del mondo.
Ecco l’elenco completo degli artisti che hanno partecipato alle varie edizioni:
2001
GIOVANNI MAURIELLO
GIPO FARASSINO
GUIDO RUFFA
MARCELLO COLASURDO
BRUNO GAMBAROTTA
RAFFAELLA DE VITA
SORELLE SUBURBE
I TAMBURI DI SAN ROCCO
CORO BAJOLESE
LE STRIARE
CORO ANGE GARDIEN
DUO AGOSTINO
LA LIONETTA
MANGIAFUOCO,
ASSOCIZIONE CULTURALE TERSOCCHIO DI BARDONECCHIA
2002
GIPO FARASSINO
MARCELLO COLASURDO
GIOVANNI MAURIELLO
SORELLE SUBURBE
BRUNO E KATINA GENERO GROUP
ANGELI SU TRAMPOLI
LAURA CONTI E OMBRA GAIA
SPADONARI DI GIAGLIONE
MARCO ZURZOLO E LA BANDA MVM
LE STRIARE
DUO AGOSTINO
I TAMBURI DI SAN ROCCO
CORO DI BAJODORA
LA LIONETTA
ATTILIO IL FACHIRO
ARTISTI VARI E GIOCOLIERI
ORCHESTRA ARABO- ANDALUSA DI TANGERI
MARIACHIS DE ATLIXO
FASO DIYA
COMPANIA ARTE Y FLAMENCO
INESS MEZEL
ANTICA COMPAGNIA PUGLISI
2003
ATTILIO IL FACHIRO
BANDA DI BOSCONERO
BIRELI LAGRENE QUINTET
COLONNA D’ARMONIA
DHOAD GIPSY RAJASTHAN
DUO AGOSTINO
FANFARA TIRANA
LE MYSTERE DES VOIX BULGARES
LE STRIARE
LOS MARIACHIS DE ATLIXO
ORGUE DE BARBARIE
ROBERTO FERRI
SENHAL
TEATRO DEI PUPI DEI FIGLI D’ARTE CUTICCHIO
TAMBURI AFRO
TENORES DI BITTI
TEREM QUARTET
TUMMEL
2004
ARBEBO
BOYS OF THE LOUGH
BOLLYWOOD BRASS BAND
CELINA PEREIRA
TRIO MISURACA
LA PARANZA DEL GECO
ENZO AVITABILE & I BOTTARI PORTICO
INESS MEZEL GROUP
NAIR
TAMBURI DI SAN ROCCO
TETES DE BOIS
FANFARA SAVALE
2005
FANFARA SAVALE
ADDO’VA & TRIO MISURACA
ANDHIRA
BANDAMENANO
CITY OF ROME PIPE BAND CORO POLIFONICO di TIRANA con NICO ZELA
HOSCO & TRANSMONGOLIA
JOAN ISAAC
MAGNIFICO & TURBOLENTZA
LE MONDINE DI NOVI
PIEDMONT INSTABLE FOLK ORCHESTRA
QUILAPAYUN
RABIH ABU KHALIL
TAMTAMDO
THE WORLD QUINTET
TRIO CONTEMPO
2006
TAMBOURS DU BRONX
EUGENIO BENNATO & TARANTA POWER
TANGERI CAFÉ’ ORCHESTRA
DHOL FOUNDATION
CLAYMORE PIPES & DRUMS BAND
GIORGIO LI CALZI
KATIA ZUNINO
ROUSSINHOL
CORO ABBAZIA DI NOVALESA
ENSEMBLE SUNDIATA
2007
JULIETTE GRECO
TARANTOLATI DI TRICARICO
2008
AUSULEA
BANDA ELASTICA PELLIZZA
BANDAKADABRA
BAO BAND
BRUSKOI PRALA
MERCERIA BARBAGLI
RADIODERVISH
SUNDIATA ENSEMBLE
VIOULOUN D’AMOUN
2009
LIAM O’FLYNN & THE PIPER’S CALL BAND & FRIENDS feat.
SEAN KEANE E KEVIN CONNEFF (CHIEFTAINS)
ALYTH MCCORMACK
ENRICO EURON
FABIO RINAUDO (BIRKIN TREE)
MIRA AWAD
SABA
ROBERTA ALLOISIO & ORCHESTRA BAILAM
ASSURD
TRIO EDAQ
2010
BANDA DI AVOLA con MIRCO MENNA
ORCHESTRA TRAD ALP
ORCHESTRA DI PORTA PALAZZO
ENSEMBLE DI ORGANETTI (Pinelli, Gambetta, Bottasso, Boniface)
PERCUSSIONISTI DELLA ORCHESTRANIKE’ con Kassoum Diarra
FANFARA DELLE VALLI DI LANZO