Riccardo Muti Direttore Onorario a Vita del Teatro dell’Opera di Roma: il Maestro ha accettato con entusiasmo l’invito dell’Orchestra del Teatro sottolineando “un percorso comune nel desiderio di dare al nostro Paese un profondo contributo artistico e culturale” e che “molto il teatro di Roma con le sue possibilità artistiche e tecniche può dare all’Italia”.
Dunque Muti lega il proprio nome e la propria attività al Teatro romano andando a formalizzare “ciò che fino ad oggi è stato informale” come sottolineato dal Sindaco Alemanno, anche se si vede costretto a rifiutare la carica di Direttore Musicale che gli sarebbe impossibile visti “gli innumerevoli impegni di carattere internazionale”. Muti aveva ricevuto la lettera d’invito (datata lo scorso 6 agosto) dai professori dell’Orchestra e aveva risposto il 15 agosto accettando l’invito: l’annuncio ufficiale è stato reso noto durante la conferenza stampa in occasione della presentazione della nuova stagione 2011-2012 del Teatro della Capitale. Presenti il sovrintendente del Teatro dell’Opera, Catello De Martino, il sindaco di Roma Gianni Alemanno, il vicepresidente della Fondazione, Bruno Vespa, il direttore artistico, Alessio Vlad, il direttore del Corpo di Ballo, Micha van Hoecke, il maestro del Coro Roberto Gabbiani.
Un nuovo corso per il Teatro dell’Opera che torna a essere protagonista fra i grandi teatri di prestigio internazionale puntando sull’eccellenza artistica, la crescita della qualità, il contenimento dei costi, aspetto non meno importante.
E Alessio Vlad già pensa alle prossime stagioni: nel 2013, in occasione del bicentenario della nascita di Verdi e Wagner la stagione si aprirà con il Rienzi, opera romana di Wagner, e saranno messi in scena il Samson e Dalila di Saint-Saens, La damnation de Faust di Berlioz diretti da Charles Dutoit, nel 2014 ancora Wagner con il Parsifal.
La nuova stagione 2011-2012 si aprirà il prossimo 27 novembre con il Macbeth di Verdi diretto dal Maestro Muti, con la regia di Peter Stein: un nuovo prestigioso allestimento ripensato per gli spazi del Teatro romano, coprodotto con il Festival di Salisburgo. Muti tornerà sul podio in maggio l’Attila di Verdi con la regia, le scene e i costumi di Pier Luigi Pizzi e per dirigere uno degli eventi della stagione, il concerto della Chicago Symphony Orchestra in programma il prossimo 23 aprile a sancire l’inizio di una nuova collaborazione.
Vlad introduce la stagione presentandola “essenzialmente come una stagione di consolidamento, di rafforzamento. Consolidato il rapporto con il Maestro, è necessario consolidare il rapporto del Teatro con il pubblico della città”. E in effetti la stagione, con otto opere, propone collaborazioni con le più importanti istituzioni musicali nazionali e internazionali con cast di nuove, giovani voci. La stagione prosegue infatti con il Candide di Bernstein, tratto dall’omonimo romanzo dell’illuminista Voltaire, un allestimento del Teatro San Carlo di Napoli per lasciare poi spazio a un titolo molto popolare, Madame Butterfly di Puccini diretto da Steinberg con la regia di Giorgio Ferrara e la voce di Daniela Dessì. A marzo va in scena Die Zauberflote (Il Flauto Magico) di Mozart nel fantasioso allestimento della Royal Opera House con la regia di David McVicar ed è coprodotto dal Teatro Verdi di Trieste il nuovo allestimento de Il Barbiere di Siviglia di Rossini diretto da Bruno Campanella con la regia di Ruggero Cappuccio. Nuova produzione del Teatro romano A Midsummer Night’s Summer (Sogno di una notte di mezza estate) di Britten, diretto da James Conlon con la regia di Paul Curran. Dopo la stagione estiva di Caracalla, torna in scena, dopo un’assenza lunga 20 anni, la Gioconda di Ponchielli diretta da Roberto Abbado in un allestimento di Pier Luigi Pizzi in coproduzione con il Teatro Real di Madrid e il Liceu di Barcellona. Il nuovo cartellone si arricchisce anche di una stagione di concerti sinfonici diretti da direttori di respiro internazionale da Jaap Van Zweden, Wayne Marshall, Pinchas Steinberg, Erik Nielsen e dei consueti concerti aperitivo della domenica mattina.
Micha van Hoecke, direttore del corpo di ballo del Teatro (al suo debutto romano come regista di una magnifica Aida quest’anno a Caracalla) introduce la nuova stagione di balletti che oscilla fra le rivisitazioni dei classici e le suggestioni contemporanee. La stagione si apre con il classico di Natale per eccellenza, Lo Schiaccianoci di Cajkovskji nella coreografia di Slawa Muchamedow da Petipa, in un allestimento particolarmente onirico, prosegue con un’altro classico, Coppelia di Minkus con la coreografia di Attilio Labis e il Romeo e Giulietta di Prokoviev nella versione di John Cranko. Al Teatro Nazionale è in scena il Trittico tutto italiano con Abbondanza, Bigonzetti e Rossi, ma largo poi alla danza americana con i capolavori di quattro geniali coreografi, Graham, Humphrey, Limòn, Ailey, alla Serata Maurice Béjart (maestro di Van Hoecke) che comprende la anche la Gaite Parisienne già proposta con grande successo nel maggio dello scorso anno. Un’interessante stagione si balletto nonostante la situazione, nell’attesa che, si auspica, anche l’organico del Corpo di Ballo possa essere potenziato nonostante le attuali “difficoltà di carattere oggettivo” riscontrate e ammesse dal Sovrintendente.