E lucean le stelle al Teatro Greco di Roma
L’opera in musica nella Rassegna Che danza vuoi?
La rassegna Che danza vuoi? in scena al Teatro Greco di Roma dal 1 al 23 ottobre è diventata una piacevole consuetudine, arrivando a festeggiare orami la quattordicesima edizione. Una rassegna di musica moderna e contemporanea che offre un cartellone ricco di proposte per gettare la luce sul rapporto fra la danza ed altre forme espressive e ridisegnare una nuova drammaturgia. Danza, musica, teatro, video arte si fondono infatti nei lavori proposti da ben 32 compagnie di danza ospitate dall’Ente romano.
Fra i numerosi spettacoli proposti, E lucean le stelle (dall’omonima aria di Cavaradossi nella Tosca di Puccini) è la suggestiva commistione di danza e opera, l’esperimento di opera in musica proposto e ideato da Rossana Longo, fondatrice della compagnia Il Cerchio e il Centro. Finalità della coreografa è proporre ampliare il confine dell’opera rendendola fruibile per tutti per tutti concentrandosi sullo stretto legame fra opera e balletto e prendendo spunto dalle più celebri opere del melodramma italiano. La tragica ouverture del Rigoletto di Verdi mette in mette in scena tre danzatrici a rappresentare simbolicamente il legame tragico che accomuna il destino delle tre protagoniste femminili, Violetta, Cio Cio San e Tosca.
L’idea è semplice: ripercorrere l’intera opera attraverso la messa in danza delle più celebri e significative arie estrapolate anche in ordine non esattamente cronologico. In tal senso proprio il balletto assume allora nuovo respiro drammaturgico nell’evidenziare la tragicità della vicenda di Violetta Valery, fra Sempre libera, Forse è lui o la danza delle zingarelle. Madama Butterfly punta invece sulla tragicità di un amore tradito e di un abbandono crudele, fra sinuose coreografie di ventagli con la protagonista simbolicamente intrappolata nel suo abito tradizionale fino al sacrificio finale. Soprattutto in Tosca si rivive tutta la passionalità dei due amanti, lasciando spazio anche a Cavaradossi, e vagando fra le celebri arie dell’opera pucciniana fino al sacrificio estremo della protagonista di rosso vestita. Le coreografie propongono appassionati pas de deux (Tosca/Cavaradossi, Violetta/Alfredo) o dolorose variazioni (Cio Cio San in particolare) concentrandosi soprattutto sulla centralità delle figure femminili. Nel secondo atto poi si cambia totalmente registro con la messa in scena dell’opera buffa per eccellenza, il Barbiere di Siviglia di Rossini: gli abiti si fanno divertenti e di giallo luccicanti, le coreografie si fanno ammiccanti e quasi disarticolate, la danza si fonde con la mimica per la seconda metà dello spettacolo all’insegna del divertimento per poter apprezzare la piacevole vicenda degli inganni rossiniani con Figaro, Rosina e il Conte D’Almaviva. Funzionali i costumi, nero per la Traviata, rosso per Tosca, bianco per Madama Butterrfly, giallo per Il Barbiere. Fra dramma e puro divertimento lo spettacolo trova una nuova dimensione dell’opera lirica commistionata alla danza grazie anche alla giovane compagnia di ballerini.