Al Teatro Giulia di Barolo, venerdì 2 dicembre, atmosfere lontane e passionali di un ballo che “…qualcuno lo chiama tango” (…alguien le dice al Tango)
Per il prossimo appuntamento di “Melting pot” – la sezione del Cartellone, “ I Venerdì di Avec” dedicata agli spettacoli nei quali coesistono diversi linguaggi e modalità espressive – , parole, suoni ed emozioni si fonderanno per dar vita a “Qualcuno lo chiama Tango”, concerto di musica e “musicheparole” di Astor Piazzolla, arrangiate ed eseguite dal vivo da un cast internazionale e tutto femminile: MAYUMI SUZUKI al Violino, KATARINA ABERG al Violoncello, BARBARA PUNGITORE al Pianoforte e ELENA RUZZA voce narrante e autrice del testo.
Vogliamo raccontare, spiega l’autrice Elena Ruzza, il tempo della musica, il tempo di una vita dedicata a creare, costruire, diffondere una passione fatta di musica e parole, quelle che raccontano la biografia del più grande compositore di tango del secolo scorso: Astor Piazzolla. Si dice che in Argentina tutto può cambiare tranne il tango, e Piazzolla, infrangendo questa regola, fu uno splendido infedele.. La sua musica ottenne consensi in Europa e in America del Nord, prima che nel suo Paese e la rivoluzione che apportò a questa forma musicale tradizionale, lo ha allineato e accomunato alle grandi menti, che volevano cambiare l’intera società argentina. E così la nostalgia di una terra lontana diviene ricerca dello spirito del tango, della sua essenza musicale, della sua capacità di rigenerare.
L’appuntamento è per il 2 dicembre, alle 21.30 al Teatro Giulia di Barolo,piazza Santa Giulia 2 bis – Torino, dove un viaggio transoceanico e transtemporale, nell’Argentina del secolo scorso, costa soltanto 8 € di ingresso. Musica, parole ed emozioni di un teatro, che costa meno del cinema.