Al Saloncino del Teatro della Pergola: un palcoscenico aperto alla riflessione sulle forme del contemporaneo; Spiro Scimone e Manlio Santanelli i primi appuntamenti d’autore il 18 e il 21 novembre.
Ancora novità al Teatro della Pergola in questo avvio di stagione. Dopo aver inaugurato nel segno dell’internazionalità e del confronto tra giovani e maestri ed aver scompigliato i tradizionali punti di vista con lo spettacolo dedicato a Pasolini che ha attraversato il teatro per terminare sul palcoscenico con sguardo rovesciato sulla sala, anche il Saloncino, la storica sala granducale da 324 posti, costruita nel 1801 come luogo della musica e delle feste, ridiventa spazio di programmazione e incontro con l’attenzione rivolta alla contemporaneità.
Spiro Scimone e Manlio Santanelli sono gli autori dei due primi appuntamenti di questa stagione parallela; partiti entrambi dal Sud, dopo aver innovato la scena italiana, hanno percorso con le loro opere anche i palcoscenici internazionali esportando anch’essi “il teatro italiano nel mondo” del tempo presente e i suoi nuovi esiti drammaturgici. Dal cortile surreale di Spiro Scimone all’inferno paradossale di Manlio Santanelli l’incontro è con nuove letture di un oggi tormentato e dal futuro incerto dove l’ironia affiora con un amaro sorriso ponendo interrogativi e sollecitando riflessioni.
Al Saloncino, il 18 novembre, Spiro Scimone presenta con Francesco Sframeli e Gianluca Cesale Il Cortile, Premio UBU nel 2004 come nuovo testo italiano, e successo dei festival europei più prestigiosi, con la regia di Valerio Binasco. Lo spettacolo sarà preceduto da un incontro tra la compagnia e Gianfranco Capitta per raccontare un percorso che unisce scrittura e interpretazione dal 1994 e che conta ad oggi sei opere e la trasposizione cinematografica di Nunzio del 1994, primo spettacolo della coppia Scimone/Sframeli diretto da Carlo Cecchi; I Due Amici presentato alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia nel 2002 è stato premiato con il Leone d‘oro come miglior opera prima.
Il cortile, è un testo di grande verità e allo stesso tempo completamente surreale. I protagonisti vivono fra vecchie motociclette e spazzatura in una discarica degna di qualche desolante suburbio della più povera delle metropoli. Peppe, Tano e Uno non hanno più la cognizione del tempo, ma ancora tanta voglia di vivere. Sono solo tre uomini-bambini con i loro piccoli gesti, con il bisogno d’ascoltarsi, con il gusto del gioco. Disperati all’apparenza, nel loro cortile nessuno può togliergli il piacere di giocare. Non sappiamo da dove vengono, né quale rapporto li leghi. Lo spettacolo alterna crudele astrazione e poetico realismo, innesta le domande più aspre del presente nelle piccole ossessioni della quotidianità, con un ritmo comico e una precisione che non lasciano scampo. Il tragico ha anche effetti esilaranti: si ride molto, ma senza mai smettere di pensare.
Manlio Santanelli è l’autore con cui da due anni la Compagnia Teatrale Universitaria “Binario di scambio” della Facoltà di Lettere e Filosofia ha avviato una collaborazione che arriva oggi alla realizzazione dello spettacolo Andate all’inferno (per me si va dove volete voi) con la regia di Alessio Pizzech in scena al Saloncino il 21 novembre. Lo stesso Santanelli ha implementato di nuove scene e nuove invenzioni lo spettacolo che aveva visto la prima rappresentazione nei sotterranei del Maschio Angioino di Napoli il 1° maggio 1998. Anche questo debutto sarà preceduto alle 19.00 dall’incontro con la compagnia e con l’autore coordinato dal critico del Corriere della Sera, Paolo Petroni.
In Andate all’inferno teatralità, storia, mitologia sono materia drammaturgica estremamente duttile, piegata in effetti di paradossale e grottesca finzione. Seguito da un sottotitolo parafrasi di un celeberrimo verso dantesco, Andate all’inferno tiene insieme le scene, ricche di riferimenti colti (da Ariosto a Donizetti, da Di Giacomo a Puccini), in un’evocazione dantesco-letteraria del ventre di Napoli riletto attraverso l’esempio di Moby Dick di Melville: in questo caso la balena è una meretrice e il capitano diventa Acabbo, un navigatore delle suburre partenopee che emergono sulla scena in una pirotecnica evocazione. L’immaginazione del drammaturgo si scatena in una sorta di comicissima rassegna di volti e di voci necessarie a creare la complessità del paradossale inferno napoletano, scoperta metafora dell’inferno italico. I personaggi di questo comicissimo underground abitano da sempre nei pressi del virgiliano lago di Averno e come frequentatori abituali delle rive dell’Acheronte, riaffiorano portando in superficie catene di aberrazioni inestricabili in un gioco ininterrotto tra finzione e realtà, tra passato e presente, tra verità e rimozione.
AL SALONCINO
18 novembre, ore 20.45
Compagnia Scimone Sframeli / Fondazione Orestiadi Gibellina / Festival d’Automne à Paris / Kunsten Festival des Arts de Bruxelles / Théâtre Garonne de Toulouse
IL CORTILE
di Spiro Scimone
con Francesco Sframeli, Spiro Scimone, Gianluca Cesale
scena e costumi Titina Maselli
disegno luci Beatrice Ficalbi
regia Valerio Binasco
ore 19,00 – La drammaturgia di Spiro Scimone
incontro con l’autore, coordina Gianfranco Capitta
21 novembre, ore 20.45
Binario di Scambio
Compagnia Teatrale Universitaria
ANDATE ALL’INFERNO
(per me si va dove volete voi)
di Manlio Santanelli
con
Giulia Aiazzi, Rossella Ascolese, Giulia Calamai, Fabio Cherubini, Claudia Domenici, Alessio Martinoli, Paolo Scatolini, Stefania Spinapolice, Jacopo Stefani, Silvio Zanoncelli
scene Arianna Terzoni, Micaela Valentini
costumi Lucia Barnini, Arianna Terzoni
musiche Filippo Bigagli
regia Alessio Pizzech
ore 19,00 – La drammaturgia di Manlio Santanelli
incontro con l’autore, coordina Paolo Petroni
Saloncino del Teatro della Pergola, via della Pergola 30
Spettacoli ore 20,45
Biglietti: 12 euro intero – 10 euro ridotto, prevendita tel. 055/0763333