Alessandro Francesio, pianoforte
Yuri Goloubev, contrabbasso
James
Maddren, batteria
Un Trio che si esprime in una sintonia in stato di grazia, profondendo
maestria e controllo impareggiabili. Accanto al pianista due grandi musicisti:
il batterista James Maddren e un astro del contrabbasso contemporaneo, Yuri
Goloubev. Ciò che accomuna tre personalità così forti, provenienti da mondi non
solo geograficamente ma culturalmente distanti, con una visione musicale, sì a
360 gradi, ma dalle coordinate interne significativamente differenti è
sicuramente una certa sensibilità comune, ma soprattutto la curiosità di cercare
punti d’incontro su nuovi territori di scambio, associata ad una grande
predisposizione all’ascolto reciproco. Un incontro giocato sui sussurri e non
sulle grida, sulle sfumature piuttosto che sui contrasti, ed eleganza, dolcezza
e naturalezza sono le parole d’ordine che governano l’intera esposizione. Nelle
composizioni originali prevalgono le sonorità vellutate, sensuali, con un forte
senso del colore e del tocco , fascino allo stato puro, ulteriore testimonianza
dell’eclettismo espressivo di Francesio, nel cui universo musicale convivono in
armoniosa coabitazione musica classica e jazz, improvvisazione e scrittura. In
alcuni brani emergono suggestioni, meditazioni che aprono l’ascoltatore a
interpretazioni soggettive, è la dimostrazione che semplicità e bellezza spesso
coincidono magnificamente. Altrove, dove il senso della forma è eccezionalmente
sviluppato, è sempre il canto a predominare, una sorta di suggerimento,
un’allusione a un’atmosfera, a tratti la fluidità delle frasi si arresta su
pause di silenzio, come in attesa, per riprendere subito dopo il suo moto, tutti
elementi dispensatori di profonde emozioni. Musica come poesia, poesia come
comunicazione dell’ineffabile, dell’inesprimibile, un arcaico istinto
primordiale che affida ai sogni la sincerità delle emozioni, senza barriere,
senza difese.