L’annuale appuntamento della rivista “Teatri delle diversità”, fondata da Emilio Pozzi e Vito Minoia, si rinnova ad Urbania il 26 e 27 novembre e continua a rivolgersi a studenti, docenti,registi, poeti, musicisti, attori, agli operatori che lavorano nel sociale e a tutte le persone interessate.
Dopo i 30 anni della Legge Basaglia celebrati nel 2008, sono ancora molte le questioni aperte e molte di più le iniziative che coinvolgono le persone con disagio psichico. In questa dodicesima iniziativa a cura del Teatro Aenigma –
Centro Internazionale di Produzione e Ricerca all’ Università degli Studi di
Urbino “Carlo Bo”, con il Patrocinio dell’Ateneo Feltresco, si incontreranno assidui collaboratori e nuovi esperti ad apportare il loro
contributo di informazione e riflessione su realtà nazionali ed europee nel
campo del teatro in ambito sociale.
Si tenterà quest’anno di sviluppare insieme a Peppe Dell’Acqua
(direttore del Dipartimento di Salute Mentale di Trieste) e di Giuliano Scabia (poeta, drammaturgo,narratore, dell’esperienza di Marco Cavallo)un’approfondita osservazione proprio dell’esperienza triestina da Franco Basaglia a oggi. Lo stesso titolo, “Impazzire
si può 3”, in linea con due precedenti esperienze del Forum di salute mentale di Trieste, attraverso il filo rosso delle Narrare come anamnesi (la scrittura e la riscrittura che guidano verso il riordino) rappresenta idealment la volontà di riflettere sulla forma dei servizi psichiatrici.
Una riflessione che, da Trieste, dopo Urbania, potrebbe diventare itinerante su tutto il
territorio nazionale.
Il convegno sarà inaugurato con un prologo alle ore 21.00 di venerdì 25 novembre al Teatro Bramante della
città marchigiana quando andrà in scena, in esclusiva per l’Italia, il testo La piel del drammaturgo argentino Alejandro
Finzi, messo in scena dalla Scuola Nazionale di Arte Drammatica
dell’ Università di San José (Costa Rica) con Maria Bonilla e Manuel Ruiz, regia di José Pablo Umana.
La storia è concentrata sul dialogo, delicato e poetico tra una coppia che affronta una lunga permanenza in ospedale. Il personaggio maschile, esperto conoscitore della vita delle anatre (che continua ad osservare con il proprio binocolo dalla finestra
della sua stanza) deve affrontare ripetuti interventi chirurgici a causa di un male incurabile. Il testo, per
l’occasione è stato tradotto in italiano e pubblicato da “Teatri delle
diversità”. Si replica l’indomani mattina per gli studenti delle scuole
secondarie di Urbania e per i partecipanti al convegno la cui apertura
ufficiale con i saluti istituzionali di rito, è prevista alla Sala Paolo
Volponi alle ore 15.00.
A far visita ai partecipanti la scultura azzurra di Marco
Cavallo, corpo vivente, corpo in cammino, creato dagli internati del
manicomio di Trieste ai tempi di Basaglia. Giuliano Scabia illustrerà allora
come il Teatro con le sue e-pifanie può essere il momento in cui ricostruire il
senso, per affrontare le problematiche, l’isolamento, la dispersione.
In apertura dell’incontro un altro intervento
approfondirà una riflessione su Primavera
arabae salute globale, a cura di Gianni Tibaldi del Comitato scientifico
della rivista, Rappresentante in Italia della UNDL Foundation, organismo ONU.
Uno spazio particolare sarà dedicato ad una riflessione sul superamento dell’istituto dell’Ospedale Psichiatrico
Giudiziario. A che punto sono gli
sviluppi del lavoro prodotto dalla Commissione d’inchiesta del Senato sul
Servizio sanitario nazionale?
Interverrà su questo argomento Adolfo Ferraro già direttore dell’OPG di Aversa, autore della recente pubblicazione Materiali dispersi- Storie dal Manicomio criminale, accompagnato dagli attori della compagnia TeatrInGestazione operante all’interno dello stesso OPG. Tra le presenze straniere troviamo anche Tihana Maravic che con lo psichiatra
francese Jilles Roland-Manuel e sua moglie Juliette Nonn dell’
Associazione Futur composé di Parigi,sta sviluppando un progetto sulla necessità di una rete europea delle
esperienze teatrali nel disagio psichico.