Titolo di nuova produzione del Teatro del Giglio, frutto del virtuoso rapporto di partnership con i Teatri Verdi di Pisa, Goldoni di Livorno e Alighieri di Ravenna (nei quali sarà in tournée nei prossimi mesi di gennaio e febbraio), la Bohème di Giacomo Puccini viene presentata al pubblico in un nuovo allestimento firmato per la regia da Marco Gandini. Le scene, su progetto di Italo Grassi, sono state interamente costruite nei laboratori del Teatro del Giglio.
Il debutto dello spettacolo, previsto a Lucca nel mese di novembre (sabato 19 alle ore 20.30, con replica domenica 20 alle ore 16) sarà seguito da una tournée che toccherà i Teatri di Pisa, Ravenna e Livorno, i quali hanno condiviso il progetto artistico dell’opera e la scelta di affidarne la titolarità a due professionisti del calibro di Marco Gandini (regista, collaboratore storico di Franco Zeffirelli, ha firmato spettacoli per i più importanti teatri italiani ed esteri; è attualmente docente di drammaturgia all’Accademia di perfezionamento per cantanti lirici del Teatro alla Scala di Milano) e Italo Grassi (scenografo, tra i suoi ultimi impegni la Betulia Liberata di Mozart diretta da Riccardo Muti, andata in scena nel 2010 al Festival di Salisburgo e al Ravenna Festival per la regia di Marco Gandini). I costumi sono di Anna Biagiotti. La direzione musicale dell’opera è affidata ad Elio Boncompagni, direttore d’orchestra di grande esperienza, sul podio dell’Orchestra della Toscana; il Coro della Toscana è diretto Marco Bargagna, mentre Sara Matteucci guida Coro delle Voci bianche della Cappella Santa Cecilia di Lucca.
Il cast di Bohème, opera per antonomasia legata alla giovinezza, è composto da giovani e talentuosi artisti selezionati in lunghe sedute di audizione tra oltre contottanta candidati: Mimì Jessica Nuccio e Aurora Tirotta, Musetta Mariangela Sicilia – Ewa Majkerczyk, Rodolfo Marcelo Puente – Marco Frusoni, Marcello Sergio Vitale – Andrea Porta, Schaunard Gabriele Nani – Alessio Arduini, Colline Nicolai Karnolsky. Completano la compagnia Antonio Pannunzio come Parpignol e Benoit, Alessandro Calamai nel ruolo di Alcindoro e Antonio Della Santa, Sergente dei Doganieri.
I personaggi dello spettacolo che attende il pubblico il 19 e 20 novembre si muovono, quando ad ambientazione, all’interno di un allestimento ambientato – per scene e costumi – alla fine dell’Ottocento, periodo corrispondente a quello della composizione del melodramma. Per assecondare la circolarità spaziale dell’opera, che si apre e si chiude nella soffitta dei giovani bohèmien, dove si passa con grande rapidità dalla serenità spregiudicata alla presa di coscienza della crudeltà della vita, senza indugiare in pause dopo ogni atto che rischiano di spezzare l’unità drammaturgica complessiva, lo scenografo Italo Grassi ha pensato a scenografie che permettano di andare in scena con un unico lungo intervallo tra secondo e terzo atto.
Con questo nuovo allestimento di Bohème il Teatro del Giglio intende dare il suo contributo al cartellone di eventi programmati in occasione della riapertura della casa-museo di Giacomo Puccini, acquistata dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca ed inaugurata il 13 settembre 2011, che ha permesso di restituire alla città di Lucca, ai turisti e agli appassionati della musica del Maestro uno spazio fondamentale per la conoscenza di questo grande compositore.
Teatro del Giglio Piazza del Giglio, 3/15 – 55100 Lucca – tel. 0583.46531 (centralino)
Info: www.teatrodelgiglio.it
Prezzi dei biglietti:
Poltrona – Posto palco centrale intero 60 euro, ridotto 55 euro
Posto palco laterale – Galleria intero 40 euro, ridotto 35 euro, studenti (fino a 29 anni) 20 euro
Loggione 20 euro
(Amici della Lirica e soci Uncalm: Poltrona – Palco centrale euro 50, Palco laterale – Galleria euro 30)
Prenotazioni: Biglietteria del Teatro del Giglio, tel. 0583 465320, e.mail: biglietteria@teatrodelgiglio.it
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Elio Boncompagni, direttore d’orchestra
Ha studiato in Firenze violino e composizione ed ha seguito corsi di direzione d’orchestra con Franco Ferrara. È stato vincitore del Concorso internazionale per direttori d’orchestra alla RAI di Milano e poi è stato allievo ed assistente di Tullio Serafin. Durante quattro anni è stato primo direttore all’Opera Nazionale di Bruxelles (Théater de la Monnaie), dirigendo anche tournée con questo Teatro a Parigi e Vienna. Durante due anni è stato direttore stabile per il repertorio italiano all ‘Opera reale di Stoccolma, dirigendo con questo Teatro anche una tournée alla Deutsche Staatoper di Berlino. Durante tre anni è stato Direttore Artistico e Direttore Stabile al Teatro San Carlo di Napoli organizzando e dirigendo per tre stagioni opere e concerti sinfonici, realizzando fra l’altro una nuova produzione della Tetralogia di Wagner. É stato per cinque anni direttore stabile per il repertorio italiano alla Wiener Staatsoper. Come direttore invitato, tra l’altro: Deutsche Oper Berlin, Deutsche Staatsoper Berlin, Bayerische Staatsoper München, Staatsoper Hamburg,Teatro Comunale di Firenze, Théâtre de l‘Opéra a Parigi. Elio Boncompagni ha anche una larga esperienza nel campo sinfonico, avendo diretto concerti in tutta Europa, USA, America del Sud, Australia con orchestre come Wiener Symphoniker, the London Symphony, the Royal Philharmonic Orchestra, Dresdner Philharmonie, Orchestre Symphonique de Montreal ect. Ha collaborato con solisiti come Salvatore Accardo, Isaac Stern, Eugen Istomin, Claudio Arrau, Maurizio Pollini, Pierre Rampal, e Pierre Fournier, Michaela Ursuleasa,Frank Peter Zimmermann, Mischa Maisky. Si è dedicato anche all’insegnamento per giovani direttori, con Corsi ai Conservatori di Musica di Pesaro, Perugia, con Seminari al Conservatorio reale di Bruxelles e alla Indiana University di Bloomington. Durante 6 anni, dal 1996 al 2002,Elio Boncompagni è stato direttore generale della musica della città di Aquisgrana: direttore artistico della “Orchestra Sinfonica di Aquisgrana” per i concerti, direttore musicale nel teatro d’Opera (dove ha già realizzato le produzioni di “Boris Godunov”, “Il Trovatore”, “Turandot”,“Tannhäuser”, “Don Sebastiano” , “Madama Butterfly”,”Ariadne auf Naxos”, “Madama Butterfly”,”Manon Lescaut”,”Rigoletto”,”Elektra”,“.La Boheme”, “Maria di Rohan”,”Le Nozze di Figaro”,”Die Fledermaus”,”Die Toten Augen”,”Die Zauberflöte”,”Hänsel und Gretel”) e direttore artistico del Coro della città.Durante questo periodo,ha anche realizzato ad Aachen anche 40 programmi sinfonici. Si è dedicato a Donizetti registrando per CD “Anna Bolena”, “Maria di Rohan”, un “Donizetti-Portrait” (arie ed ouvertures) con la famosa soprano Edita Gruberova. Più importante ancora, Boncompagni ha ricostruito la seconda autentica versione viennese, del “Don Sebastiano”, realizzato prima in forma di concerto a Stuttgart ottobre 1996 e poi come versione scenica al Teatro di Aachen con consenso unanime di pubblico e di stampa, per 15 rappresentazioni e poi al Teatro Arriaga di Bilbao. Un CD life dl questo “Don Sebastiano” esiste sul mercato internazionale. Ha realizzato poi in versione scenica al Teatro di Aachen “Maria di Rohan” nella sua ricostruzione della versione viennese. Ha diretto con grande successo a Salisburgo una produzione di “Le Nozze di Figaro” con l’Orchestra del Mozarteum, Macbeth al Teatro Verdi di Trieste, La Leggenda di Santa Elisabetta” di Liszt al Teatro del Maggio Fiorentino a Firenze.
E’ Direttore Artistico del Teatro del Giglio di Lucca.
Marco Gandini, regista
Nasce a Vicenza nel 1966 dove copie gli studi di liceo classico, e prosegue quelli universitari alla Sapienza di Roma in Lingue e Letterature Straniere. Inizia l’attività in teatro come mimo in opere di Giorgio Marini, Sylvano Bussotti, e Giancarlo Cobelli. Nel 1990 e 1991 è assistente alla regia al Teatro dell’Opera di Roma, sia per le stagioni invernali che per quelle estive alle Terme di Caracalla. In seguito ha affiancato, come aiuto regista, Filippo Crivelli, Lofti Mansouri, Giuliano Montaldo, Mauro Bolognini, Pier Luigi Pizzi, Hugo de Ana, Nuria Espert. Dal 1992 inizia una costante collaborazione, sia per il teatro che per il cinema, con Franco Zeffirelli. Negli ultimi anni ha curato riprese e nuovi allestimenti per Graham Vick. Nel 1997 debutta come regista con un nuovo allestimento di Gianni Schicchial Filarmonico di Verona, riproposto successivamente per altre due edizioni, nella stessa Verona e a Palermo. Seguono le regie di altri nuovi allestimenti: Tabarro a Verona, LaLupa di Marco Tutino a Palermo, L’Amico Fritz a Catania e Verona, GianniSchicchi in un altro nuovo allestimento per il tour in Giappone del Teatro Comunale di Bologna, ripreso poi in stagione a Bologna, Tancredi a Piacenza, Reggio Emilia, Modena e Ferrara, La Zingaradi Donizetti, Le Due Contesse, Il Duello ComicoeI Giuochi D’Agrigentodi Paisiello, e Don Bucefalo di Cagnoni al Festival della Valle d’Itria di Martina Franca, Il Barbiere di Sivigliae La Gazzettadi Rossini al Garsington Opera Festival in Inghilterra, CavalleriaRusticana e La Vida Breve di De Falla a Livorno, per l’inaugurazione del Teatro Goldoni alla presenza del Presidente della Repubblica Carlo Azelio Ciampi, La Traviataa Genova, Brescia, Bergamo, Cremona, Pavia, Sassari, La FintaSemplice di Mozart al Teatro Malibran di Venezia, L’italiana in Algeri a Treviso, Il FlautoMagicoal Teatro Olimpico di Vicenza, Pagliaccia Sassari,Così Fan Tutte di Mozart coproduzione del Teatro Municipale di Piacenza e Israeli Opera di Tel Aviv, Ballo in Maschera al Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, Pia de’ Tolomei di Donizetti per l’apertura del Nuovo Teatro del Giglio Kawasaki-Tokyo in Giappone in prima assoluta giapponese.
Produzioni recenti: Così Fan Tutte al Massimo di Palermo, Elisir d’Amore nuovo allestimento a Bunka Kaikan di Tokyo, Il Mondo alla Rovescia di Salieri nuovo allestimento al Filarmonico di Verona, Maria Padilla di Donizetti al Wexford Opera Festival, Betulia Liberata (primo allestimento in forma scenica, con la direzione di Riccardo Muti) per il Pfingstenfestival di Salisburgo e Ravenna Festival, Traviata nuova produzione a Malta, Simon Boccanegra (inaugurazione Teatro Nazionale Seoul, direttore Chung), Falstaff (Tokyo).
E’ docente principale di tecnica dell’espressione presso l’Accademia del Teatro alla Scala, e presso Showa University of Music di Kawasaky-Tokyo.
Italo Grassi, scenografo
Nasce a Reggio Emilia (Italia). Si diploma con una tesi sperimentale in scenografia nel 1985 con il massimo dei voti presso l’Accademia delle Belle Arti di Bologna alla scuola di Mario Ceroli ed Enrico Manelli. Per alcuni anni affianca l’attività scenografica nel teatro di prosa a docenze di disegno e Storia dell’Arte. Esperienze nel New Industrial Design vengono segnalate da quasi tutte le riviste specializzate e viene invitato a diverse esposizioni internazionali. Nel 1987 Carlo Fontana e Paolo Bassi lo chiamano a lavorare alla Direzione Allestimenti del Teatro Comunale di Bologna. Rimarrà fino al 2000 ricoprendo l’incarico di Direttore degli Allestimenti Scenici a partire dal 1993. Durante questi anni debutta nella lirica come scenografo e costumista collaborando con diversi registi e teatri internazionali. Opera principalmente come scenografo, costumista e curatore di spazi museali ed espositivi pur continuando a tenere consulenze di direzione tecnica per diverse realtà teatrali internazionali. Dal 2006 è docente di “allestimenti” all’università L.UN.A (Libera Università delle Arti) di Bologna. Dal 2008 è Direttore Allestimenti Scenici al Teatro del Maggio Musicale Fiorentino. Molti sono stati in questi anni gli spettacoli di rilievo nei migliori teatri internazionali. Tra questi ricordiamo in particolare “L’Elisir d’Amore” andato in scena nel ’99 al Suntory Hall di Tokyo per la regia di Lorenzo Mariani, e “Robert Le Diable”, sempre per la regia di Mariani presentato al Festival di Martina Franca. Per lo stesso Festival nel 1998 “Il Fortunato Inganno” con regia di Guido De Monticelli ha vinto i premi Abbiati e Samaritani. Con la regia di Francesco Esposito “Maria Stuarda” viene riproposto dal 2001 in molti teatri europei. Sempre con Esposito Nel 2003 ha inaugurato il ritorno dell’Opera di Roma a Caracalla con “Carmen”. Nella musica moderna ha lavorato con Fabrizio Festa, Marco Biscarini, le sorelle Lebeque, Nicola Tescari e altri. Ha firmato le scene dell’opera moderna “Tosca, amore disperato” scritta e musicata da Lucio Dalla. Ha progettato scene e costumi delle tre nuove opere di Marco Betta e Rocco Mortelliti tratte dai racconti “Il Commissario Di Bordo” di Andrea Camilleri. Con la regia di Marco Gandini, dopo il successo del “Dittico Paisiello”, firma nel 2004 “Cavalleria Rusticana/Vida Breve”. La collaborazione continua con “La Traviata” per i teatri Lombardi e il Carlo Felice di Genova e nel 2005, “La finta semplice” per La Fenice di Venezia. Nel 2006 “I giuochi d’Agrigento” a Martina Franca, “I Pagliacci” a Sassari e “Così fan Tutte” a Piacenza in coproduzione con Tel Aviv dove nel 2004 aveva realizzato le scene di “Le Nozze di Figaro” diretta da Zubin Metha per la regia di Mariani. Tra i progetti più riusciti in Giappone, è impegnato da otto anni nella proposta di titoli Verdiani meno noti (Teatro Biwako Hall-Kyoto). Quattro spettacoli hanno ricevuto importanti premi dal governo e dalla critica giapponese. Ultimo “Il Corsaro” nel 2006 per la regia di Keisuke Suzuki. Quest’esperienza è stata raccolta in un volume dedicato proprio al lavoro scenografico di Grassi. Nel 2007 ha inaugurato insieme a Marco Gandini con “Pia de Tolomei” il nuovo teatro di Showa University a Tokyo dove ora hanno appena realizzato “Falstaff”. Nel 2005 due edizioni sceniche di “Pierino e il Lupo” la prima con Lucio Dalla per il Comunale di Bologna e la seconda con Ficarra e Picone per il Massimo di Palermo. Nel 2007 con la regia di Dalla è andato in scena a Bologna e Wexford (Irlanda) “Arlecchino” di F. Busoni e “Pulcinella” di I. Stravinskij (coreografie di Luciano Cannito), dove Grassi ha disegnato anche i costumi e nel 2008 “Beggar’s opera” per il Teatro Comunale di Bologna. Nel 2009 al Massimo di Palermo, insieme a Cannito firma una nuova creazione di “Romeo e Giulietta”. Ancora con la regia di Gandini, recentemente è andato in scena “Un ballo in maschera” al Teatro del Maggio Musicale Fiorentino diretto da Daniel Oren, la riscoperta di “Don Bucefalo” di Cagnoni al festival della Valle d’Itria, l’ “Elisir d’amore” al Bunka Kaykan di Tokyo e “Falstaff” sempre in Giappone andato in scena ora. Per il Teatro di Ravenna nel 2006 “Don Pasquale” diretto da Riccardo Muti, regia di Andrea De Rosa, nel 2008 “Traviata” regia di Cristina Mazzavillani Muti. Nel 2010 “Betulia Liberata” di Mozart per la regia di Gandini e la direzione di Riccardo Muti al festival di Salisburgo e a Ravenna Festival. Tra gli allestimenti di mostre si ricordano: per il museo civico archeologico di Bologna “La forza e il destino: la fortuna di Verdi in Russia”, “A misura di bambino – cent’anni di mobili per l’infanzia in Italia”, “Elisabetta Sirani – pittrice eroina”, nel 2006 “Un diavolo per Capello – arte, acconciature, società” . Nel 2008 e 2009, per i due musei d’Arte di Lugano “Enigma Helvetia: arti, riti e miti della svizzera moderna” e “Corpo, automi, robot”.
L’Orchestra della Toscana si è formata a Firenze nel 1980 per iniziativa della Regione Toscana, della Provincia e del Comune di Firenze. Nel 1983, durante la direzione artistica di Luciano Berio, è diventata Istituzione Concertistica Orchestrale per riconoscimento del Ministero del Turismo e dello Spettacolo. La direzione artistica è affidata a Giorgio Battistelli. Composta da 45 musicisti, che si suddividono anche in agili formazioni cameristiche, l’Orchestra realizza le prove e i concerti, distribuiti poi in tutta la Toscana, nello storico Teatro Verdi, situato nel centro di Firenze. Le esecuzioni fiorentine sono trasmesse su territorio nazionale da Radiorai Tre. Interprete duttile di un ampio repertorio che dalla musica barocca arriva fino ai compositori contemporanei, l’Orchestra riserva ampio spazio a Haydn, Mozart, tutto il Beethoven sinfonico, larga parte del barocco strumentale, con una particolare attenzione alla letteratura meno eseguita. Accanto ai grandi capolavori sinfonico-corali si aggiungono i Lieder di Mahler, le pagine corali di Brahms, parte del sinfonismo dell’Ottocento con una posizione di privilegio per Rossini. Una precisa vocazione per il Novecento storico, insieme a una singolare sensibilità per la musica d’oggi, caratterizzano la formazione toscana nel panorama musicale italiano. Ospite delle più importanti Società di Concerti italiane, si è esibita con grande successo al Teatro alla Scala di Milano, al Maggio Musicale Fiorentino, al Comunale di Bologna, al Carlo Felice di Genova, all’Auditorium “G. Agnelli” del Lingotto di Torino, all’Accademia di S. Cecilia di Roma, alla Settimana Musicale Senese, al Ravenna Festival, al Rossini Opera Festival e alla Biennale di Venezia. Numerose le sue apparizioni all’estero a partire dal 1992: più volte nei teatri della Germania, del Giappone, del Sud America, e poi a Cannes, Edimburgo, Hong Kong, Madrid, New York, Parigi, Salisburgo, Strasburgo. Tra i prestigiosi musicisti che hanno collaborato con l’ORT citiamo: Roberto Abbado, Salvatore Accardo, Martha Argerich, Rudolf Barshai, Bruno Bartoletti, Yuri Bashmet, George Benjamin, Luciano Berio, Frans Brüggen, Mario Brunello, Sylvain Cambreling, Kyung Wha Chung, Myung-Whun Chung, Alicia De Larrocha, Enrico Dindo, Gabriele Ferro, Eliot Fisk, Rafael Frühbeck De Burgos, Gianandrea Gavazzeni, Gianluigi Gelmetti, Irena Grafenauer, Natalia Gutman, Daniel Harding, Heinz Holliger, Eliahu Inbal, Steven Isserlis, Kim Kashkashian, Ton Koopman, Gidon Kremer, Yo-Yo Ma, Gustav Kuhn, Alexander Lonquich, Andrea Lucchesini, Peter Maag, Neville Marriner, Eduardo Mata, Peter Maxwell Davies, Mischa Maisky, Sabine Meyer, Midori, Shlomo Mintz, Viktoria Mullova, Roger Norrington, David Robertson, Esa Pekka Salonen, Hansjoerg Schellenberger, Heinrich Schiff, Jeffrey Tate, Jean-Yves Thibaudet, Vladimir Spivakov, Uto Ughi, Maxim Vengerov, Radovan Vlatkovic. Discografia: musiche di Schubert e di Cherubini con Donato Renzetti (Europa Musica), Pierino e il lupo e L’Histoire de Babar con Paolo Poli e Alessandro Pinzauti (Caroman), Cavalleria rusticana con Bruno Bartoletti (Foné), Il Barbiere di Siviglia con Gianluigi Gelmetti (EMI Classics), Omaggio a Mina e Orfeo cantando tolse di Adriano Guarnieri con Pietro Borgonovo (Ricordi) e lo Stabat Mater di Rossini con Gianluigi Gelmetti (Agorà), Tancredi con Gianluigi Gelmetti (Foné), Holy Sea con Butch Morris (Splasc-h), Richard Galliano e I Solisti dell’Ort (Dreyfus), Concertone con Stefano Bollani (Blue Label), Omaggio a Puccini con Fiorenza Cedolins per Bongiovanni. Per l’Accademia Musicale Chigiana di Siena Le Congiurate di Schubert con Gérard Korsten per la regia di Denis Krief, il Requiem di Mozart con Gianluigi Gelmetti. Recentemente ha inciso Le sette ultime parole del nostro Redentore in croce di Haydn, concertatore Andrea Tacchi.
Il Coro della Toscana affianca, per il secondo anno, l’Orchestra della Toscana, nella realizzazione dei titoli d’opera in programma per la Stagione 2011/2012. La compagine, nata dall’accordo tra l’Amministrazione Regionale e i teatri di tradizione, di Livorno, Lucca e Pisa, è preparata e diretta dal maestro Marco Bargagna.