, presentato in data unica per l’Accademia di Santa Cecilia e Romaeuropa Festival 2011, in collaborazione con il Festival Internazionale del Film di Roma, è l’omaggio di Richard Galliano a Nino Rota, in occasione del centenario della nascita del raffinato compositore milanese. Acclamato virtuoso della fisarmonica sulla scena internazionale, Galliano calca lentamente il palco di Santa Cecilia, la camicia a fiori quasi indossata distrattamente, poi agguanta rapidamente l’accordina per il celebre Valzer del Padrino (di Coppola che gli valse l’Oscar, suonato nel nuovo disco con il trombone) “Per questo progetto – dice Galliano rivolgendosi al pubblico – ho riunito musicisti molto famosi” presentando John Surman al sax, Dave Douglas alla tromba, Boris Kozlov al contrabbasso, Clarence Penn alla batteria, che via via prendono posto sul palco. Tra assoli equilibrati e una sonorità tanto contaminata quanto tremendamente fascinosa, sfila tutto il Rota più popolare, rivisitato in chiave jazz e swing, terreno perfetto per Galliano e il suo raffinato quintetto che spaziano in totale libertà regalando emozioni e suggestioni. La bellissima tromba di Douglas dipinge l’amaro tema de La strada e via via rivivono sul palco Zampanò e Gelsomina, Cabiria o Marcello indimenticabili personaggi felliniani. La musica si sussegue ininterrottamente per un’ora e mezza, senza interruzioni, un brano sfuma volontariamente e magicamente nell’altro e poco importa alle fine riconoscere i vari brani idealmente collegati in un continuum di improvvisazioni. Ciò che conta è abbandonarsi alle atmosfere strazianti o maliziose, colorate e briose delle sonorità circensi, lasciandosi trasportare dalle magiche atmosfere felliniane e non solo, irrimediabilmente catturati dalle calde sonorità del quintetto, dalla dolcezza melodiosa della musette di Galliano nello straziante tema d’amore del Padrino, dalla svagata ironia dei temi de La dolce vita alla crisi esistenziale di 8 e 1/2 all’indimenticabile tema di Amarcord scritto con la fisarmonica.
Su tutti, l’inconfondibile suono di Galliano e della sua musette nostalgica e languida che trasforma ogni tema, ogni nota, in un’esperienza unica, contaminando il raffinato jazz al brillante swing della fanfara allegra delle musiche circensi.
Di recente Richard Galliano ha dichiarato che il cinema di Federico Fellini e le indimenticabili musiche di Rota gli hanno cambiato la vita e in chiusura, l’eclettico musicista dalle infinite sfumature concede un bis, Nino, l’unico pezzo originale del disco ballata omaggio alle sonorità briose e circensi, tributo finale a uno dei più grandi compositori del Novecento, indiscusso protagonista del cinema italiano.