“Siamo criceti sulla ruota che gira, convinti che andare
più veloce ci porti al traguardo.
Bisogna scendere.”
Un giovane docente si toglie la giacca, tira su le maniche e
comincia a parlare ai suoi allievi di economia come non
aveva mai fatto finora. È l’inizio di “Fanculo il
PIL” lo spettacolo, tendenzialmente comico, messo in scena
dal 15 dicembre al Teatro allo Scalo (via dei Reti 36) da
Sandro Torella.
Un coinvolgente “One man show”, scritto e diretto dallo
stesso Torella, che ci racconta il reale significato di
termini come PIL, debito pubblico e tasso d’interesse se
solo abbiamo il coraggio di guardare alla nostra società
da un diverso punto di vista. “Fanculo il PIL” è il
tentativo di un artista di dare risposte a tutto ciò che
avremmo voluto sapere sulla realtà della finanza e nessuno
ha mai osato dirci. Un viaggio interiore all’insegna della
condivisione e dell’amore fra gli uomini contro ogni idea
di misurazione quantitativa: l’esistenza è unica e
immisurabile.
“In Fanculo al PIL – spiega Sandro Torella – nei panni di
un giovane docente mi ribello al sistema spiegando a tutti
le vere dinamiche economiche che sottostanno al racconto
fantasioso che i potenti ci infondono giornalmente”. Uno
spettacolo/incontro che prende le mosse dai fremiti che
stanno attraversando il mondo in questi mesi, dal movimento
degli “indignados” ai “no money”, dai “freegan”
alle tesi di intellettuali controcorrente come Gianfranco
Pala e Paolo Barnard. Un teatro dell’odierno in cui il
pubblico sarà protagonista attivo.