La vedova allegra
Orari
: 31 dicembre ore 21,00 precise
1 gennaio ore 17,00 – 6 gennaio ore 20,45
Cin Ci Là
Orari:
7 gennaio ore 20,45 – 8 gennaio ore 15,30
Biglietto: poltronissima € 30,00 – poltrona € 20,00
S. Silvestro poltronissima € 82,00 – poltrona € 64,00
A nemmeno un anno dalla Sua prima esibizione sul palcoscenico del Teatro Manzoni, torna la storica Compagnia Italiana di Operette, con oltre 30 elementi tra attori, cantanti, il balletto ed una splendida orchestra dal vivo, per una serie di spettacoli che avranno inizio la notte dell’ultimo dell’anno con l’intramontabile “La vedova allegra” che del genere da sempre è considerata la regina. Capolavoro di Lehar, ci regala la più bella musica possibile punteggiata di valzer, di romanze, di duetti: protagonisti l’irruente Anna Glavary (Elena D’Angelo) e il bel Danilo (Francesco Tuppo).
Rivolgendosi ad un pubblico di tutte le età, la Compagnia Italiana di Operette la sera di San Silvestro, avrà il piacere di essere presente con tutti i suoi artisti anche nel dopo-spettacolo per brindare all’arrivo del nuovo anno, impreziosito dai sontuosi costumi dei personaggi, dando così a tutti l’opportunità di conoscere da vicino le storie, le abitudini, le esperienze di viaggio e gli aneddoti di una delle più accreditate compagnie teatrali itineranti di tutta Italia. Un’esperienza che darà modo allo spettatore, dopo essersi gustato il brillante spettacolo “La Vedova Allegra”, di vivere la magia del teatro anche dietro le quinte entrando in contatto con un mondo fatto di impegno, dedizione, sacrifici, amori ed umorismo. Si festeggia con spumante, panettone e un piccolo buffet salato. Questo quindi l’attesissimo appuntamento per la notte più magica dell’anno, che proseguirà anche nei giorni 1 e 6 gennaio, sempre con “La Vedova Allegra” di F.Lehar.
Il 7 e 8 gennaio con “Cin Ci Là” di Carlo Lombardo e Virgilio Ranzato, le sue scintillanti musiche e refrain che non si dimenticano, si salta quindi nella città di Macao dove il buffo Petit-Gris (Umberto Scida) e la conturbante Cin Ci Là (Elena D’Angelo) viaggeranno tra le antichissime tradizioni cinesi per aiutare due principini un pò “imbranati” a conoscere l’amore.
Amore e comicità sono dunque le parole d’ordine per inaugurare il nuovo anno al Teatro Manzoni.
LA VEDOVA ALLEGRA
Musica: Franz Lehar – Librettista: Victor Leòn-Leo Stein
1°ma Esecuzione: Vienna: Theater an der Wien, 28 dicembre 1905
Regia Umberto Scida – Direttore d’Orchestra Orlando Pulin – Coreografie Monica Emmi
Personaggi e interpreti:
Umberto Scida (Njegus), Elena D’Angelo (Anna Glavari), Armando Carini (Barone Zeta), Camilla Corsi (Valancienne), Francesco Tuppo (Conte Danilo Danilovich), Massimiliano Costantino (Rossillon), Gianvito Pascale (Conte Kromoff), Monica Emmi (Olga Kromoff), Cristina Chiaffoni (Contessa Bogdanovich), Francesco Giuffrida (Conte Bogdanovich), Alessandro Lori (Cascada)
Il Barone Zeta, Ambasciatore del Pontevedro a Parigi, riceve un ordine tassativo dal proprio governo: la signora Anna Glavari, giovane vedova del banchiere di corte, deve a tutti i costi risposarsi con un compatriota. Infatti se dovesse passare a seconde nozze con uno straniero, il suo capitale, valutato 100 milioni di dollari, abbandonerebbe la Banca Nazionale Pontevedrina e, per la “Cara Patria”, sarebbe la rovina economica. Il Barone Zeta, coadiuvato da Njegus (cancelliere un po’ pasticcione), tenta di convincere il Conte Danilo Danilovich, segretario all’Ambasciata di Parigi, a sposare la ricca vedova. Danilo però non ne vuole sapere perché, fra lui ed Anna c’è già stato del “tenero” prima che lei sposasse il banchiere Glavari; ed ora Danilo, ferito nell’orgoglio, non vuole assolutamente ammettere di essere ancora innamorato di Anna. Da parte sua la vedova, pur amando Danilo, non lo vuole dimostrare e fa di tutto per ingelosirlo. Durante una festa che Anna organizza nella sua villa, sia per vedere le reazioni di Danilo e sia per salvare l’onore della moglie del barone Zeta, ella dichiara a tutti gli invitati che intende sposare un francese: il sig. Camillo De Rossillon. Danilo furioso abbandona la festa. Tutto sembra perduto, ma Njegus, più per caso che per merito, riesce a sciogliere l’equivoco e a far confessare ad Anna e Danilo il loro amore reciproco.
CIN CI LA’
Musica: Virgilio Ranzato – Carlo Lombardo – Librettista: Carlo Lombardo
1°ma Esecuzione: Milano, Teatro Dal Verme, 18 dicembre 1925
Regia Umberto Scida – Direttore d’Orchestra Orlando Pulin – Coreografie Monica Emmi
Personaggi e interpreti:
Elena D’Angelo (Cin Ci Là), Irene Geninatti Chiolero (Myosotis), Massimiliano Costantino (Ciclamino), Umberto Scida (Petit Gris), Alessandro Lori (Fonki), Armando Carini (Blum), Gianvito Pascale (I° Mandarino), Francesco Giuffrida (II° Mandarino), Francesco Tuppo (III° Mandarino)
Siamo a Macao. La giovane timida principessa Myosotis sta per sposarsi ma, al contrario di quanto sarebbe lecito supporre, è triste perché deve abbandonare i sogni e i giochi della fanciullezza. E anche il principe Ciclamino, suo promesso sposo, è triste per gli stessi motivi e si dimostra scarsamente entusiasta del matrimonio. Ora a Macao c’è questa usanza: durante il periodo di fidanzamento di una principessa, ogni divertimento e ogni lavoro vengono sospesi. Ed è proprio in questo periodo che giunge a Macao la bella Cin Ci Là, attrice cinematografica francese, assieme a Petit Gris il suo accompagnatore ufficiale, innamorato cotto di lei. Il Mandarino di Macao Fonky, padre della principessa Myosotis, decide di affidare i due giovani, così scarsamente entusiasti del matrimonio alle esperte cure di Cin Ci Là. La bella attrice prende a cuore la cosa e si dedica con particolare interesse alla emancipazione del principe Ciclamino. Petis Gris viene colto da un furibondo attacco di gelosia e per vendicarsi rivolge le proprie attenzioni alla principessa. Accade così che il principe Ciclamino che ha preso gusto alla cosa, si innamora di Cin Ci Là e la vuole sposare. Ma l’attrice saggiamente gli spiega che lei non può e non vuole contrarre nessun legame duraturo. Del resto la principessa Myosotis è ora disposta a lasciare le sue bambole e i suoi sogni e a convolare a giuste nozze con Ciclamino; il che avviene fra le più allegre feste di tutta Macao.