Si avvicina il Natale. Cosa c’è di meglio di un teatro-panettone? Ben lontano dalle vanzinate boccaccesche, Natale a Capracotta racconta di una Vigilia di ordinaria follia in una casa del molisano, dove 3 sorelle non proprio unite e l’assistente di una di loro decidono di passare insieme le feste tra stoccatine velenose, manifestazioni d’affetto e il riemergere di vecchie dinamiche familiari. La casalinga vedova (Maria Lauria) proprietaria della casa, che vive nel ricordo del marito e nell’attesa di rivedere figlio, nuora e nipote che da anni non festeggiano con lei, la sorella ricca e stressata (Loredana Piedimonte) con la psicosi dei batteri e un terribile segreto, e, soprattutto, l’altra sorella (Francesca Nunzi, anche autrice dello spettacolo) attrice procace in declino, coatta dalle grandi aspirazioni e dall’ego smisurato, vero vulcano dello spettacolo, accompagnata dal suo devoto segretario (Mauro Serio), sudaticcio e accondiscendente: i 4 personaggi diversissimi tra loro, ognuno col suo bel carico di manie, si ritrovano a convivere sotto lo stesso tetto, bloccati dalla neve, inseguendosi l’un l’altro a suon di battute sagaci e osservazioni mordaci dal ritmo serrato, rivelazioni sconvolgenti, confessioni, bugie e vittimismi. Natale a Capracotta, diretto da Cinzia Berni e scritto da Francesca Nunzi, mescola sapientemente elementi da commedia e conversazioni da psicodramma. Due atti di puro divertimento con una comicità brillante in un crescendo di demenzialità.