prima nazionale
dal 6 al 18 dicembre 2011 al TEATRO VITTORIA di Roma
in
“SALVATORE E NICOLA”
di Ascanio Celestini
Riduzione teatrale di Ascanio Celestini e Giorgio Tirabassi
Regia Giorgio Tirabassi
Martedì 6 dicembre Giorgio Tirabassi debutta in prima nazionale al Teatro Vittoria di Roma con “Salvatore e Nicola”, commedia agrodolce in cui il teatro di denuncia si amalgama alla satira, all’ironia e all’introspezione.
Liberamente ispirato al libro “Lotta di classe” di Ascanio Celestini (Einaudi, 2009), lo spettacolo, racconta la storia di due fratelli, Salvatore e Nicola, figli dell’Italia contemporanea. E della sua lotta.
Nella loro vita che scorre velocissima, seppur lentissima, in un palazzo fuori dal Raccordo Anulare, assaggiamo una porzione di sogni, rabbia, passione, desiderio di rivalsa, emancipazione, cambiamento, crescita e scoperta.
Salvatore e Nicola vivono lo stesso tempo, lo stesso luogo, le stesse persone, le stesse problematiche, eppure le loro vite appartengono a visioni differenti: quella del fratello piccolo e quella del fratello grande. I racconti si toccano e si intrecciano, si amalgamano e si separano, per riunirsi in una visione che li accomuna, quella della lotta di classe. Tra i piani del palazzo, immersi nella frenesia della Roma proletaria, nel fluire indistinto di persone e cose nel centro commerciale di Cinecittà, corrono Salvatore e Nicola, protagonisti del precariato. 10 lavori, 5 piani di scale, 40 centesimi da guadagnare per ciascuna telefonata, 1a vita vissuta correndo e rincorrendo, “pisciando in corsa come i ciclisti al giro d’Italia”.
Comunque mi chiamo Salvatore. Il fratello piccolo di Nicola. Lui diceva che ero deficiente e invece non era vero. Pure lui lo sapeva che non era vero. Pure lo zio lo sapeva e infatti mi diceva: “studia, e trovati un lavoro meglio di Nicola che fa il precario al call center. Cerca di finire meglio di lui che risponde al telefono alla gente e manco la guarda in faccia. Come si dice? Pure l’operaio vuole il figlio dottore, ma a me mi va bene pure se fai l’ingegnere”. Io gli dicevo “zio, dottore vuol dire laureato, dunque pure l’ingegnere è dottore”. Ma lui rispondeva “non importa. Dottore o ingegnere va bene lo stesso”. Io studiavo ma mi piacevano pure le donne.
Note dell’autore
Da cinque anni seguo una storia che inizia dalla lotta di un gruppo di lavoratori in un call center, uno dei più grandi in Europa. Con le loro storie ho fatto un documentario, Parole Sante, e molti racconti, ma uno spettacolo teatrale non sono riuscito a scriverlo mai. Poi ho messo insieme tutti i pezzi e ho scritto un romanzo, Lotta di classe. La storia di due maschi e due femmine in un condominio nell’estrema periferia della città di Roma, quella che inizia fuori del Raccordo Anulare.
Giorgio mi ha chiesto se avevo una storia nel cassetto e io, che questa storia ce l’ho in testa da tanto tempo e, dopo averne fatto un libro, non ho potuto più raccontarla, ho cercato di scucirla dal romanzo e ricucirla per lui. La storia di due fratelli in un appartamento. Due che faticano a viverci e hanno bisogno che la casa esploda per uscire davvero.
Ascanio Celestini
Musiche Battista Lena / Scenografia Laura Benzi / Disegno Luci Carlo Cerri
Aiuto Regia Ivan Olivieri / Aiuto Scenografa Elisa Bentivegna / Direttore di scena Freddy Proietti
Disegno Gianluigi Toccafondo / Foto Davide Basile
Produzione Roberto Quarta per RQS SPETTACOLI