“Stanno Suonando la Nostra Canzone” (titolo originale: “They’re Playing our Song”), di Neil Simon (testo), Marvin Hamlisch (musiche) e Carole Bayer Sager (liriche) ha visto la luce a Broadway nel 1979 aprendo il sipario dell’Imperial Theatre per ben 1.082 sere consecutive.
Ottimi interpreti di questo successo erano Robert Klein e Lucie Arnaz. Nel 1980 “sbanca” il West-End londinese, grazie ad un duo di formidabili interpreti del teatro inglese: Tom Conti e Gemma Craven. Da Londra all’Italia il passo è breve ed ecco che nel 1981 “Stanno Suonando la Nostra Canzone” viene rappresentata sui nostri palcoscenici da una “ditta” di grande prestigio: Gigi Proietti (che ne curava anche la regia) e Loretta Goggi; quasi vent’anni dopo Gigi riaffrontava l’avventura come regista, affidando i ruoli a Maria Laura Baccarini e al sottoscritto.
Curiosa la “genesi” di questo testo: Simon e Hamlisch si frequentavano con l’intento di scrivere un musical tratto da una precedente commedia di Simon “The Gingerbread Lady” (in Italia ricordo una bella edizione con la bravissima Anna Mazzamauro).
In quel periodo Hamlisch cominciava la sua burrascosa relazione sentimentale con la giovane paroliera Carol Bayer Sager (poi diventata famosissima e molto prolifica).
I racconti del musicista a proposito di questa relazione intrigarono a tal punto il commediografo che “The Gingerbread Lady” venne immediatamente abbandonata per lasciare il posto alla nuova commedia la cui trama si sviluppa intorno ai personaggi di Sonia Walsk (Bayer Sager) e Vernon Gersch (Hamlisch) e alla loro tempestosa e divertente storia d’amore. Vernon Gersch un musicista di grande successo, vincitore (a 45 anni) di Grammy 2 Awards e Oscar, carriera eccezionale. Uomo fragile, attanagliato da nevrosi che minano il suo instabile ma molto programmato e blindato sistema nervoso; “ovviamente” in analisi da molti anni…; quando ebbi la fortuna di recitare questo ruolo (e forse all’epoca ero troppo giovane) capii che il cognome Gersch era senz’ altro una voluta derivazione di Gershwin (e non credo sia necessario spiegare chi fosse), ma rimaneva il dubbio se il nome “Vernon” avesse, anche lui, qualche origine . Scoprii che era così una notte di qualche anno dopo quando, guardando un vecchio telefilm americano, mi resi conto che l’azione si svolgeva all’ interno di un ospedale di New York specializzato nella cura d’urgenza dell’infarto: il “Mount Vernon”. Nel nome è racchiusa tutta la natura del nostro protagonista maschile…genio e ansia…
Per Sonia il discorso è (come sempre quando si tratta di una donna) molto più complesso.
Simon conosce bene l’universo femminile. Le protagoniste che ho incontrato nelle sue storie sono mirabilmente definite, diverse tra loro, ma allo stesso modo il centro del mondo di cui scrive. Tutto gravita attorno a loro. Io ne ho incontrate “personalmente” sei: Fran Kubelik di “Promesse Promesse”, Corie Bratter in “A Piedi Nudi nel Parco”, Karen, Muriel e Norma di “Plaza Suite” e adesso, per la seconda volta, Sonia Walsk di “Stanno Suonando La Nostra Canzone”.
Come attore le ho “amate” tutte. Da regista le ho “studiate” tutte amandole! Come uomo avrei amato Fran Kubelik, avrei dovuto sposare Corie Bratter, non avrei tradito Karen, e mi sarei augurato di non incontrare Sonia sulla mia strada…mi avrebbe travolto!!
La più irrequieta, la più insicura, la più talentuosa, la meno “normale”. Claudio Villa e Gino Latilla cantavano “…il pericolo numero uno? LA DONNAAAAA…” questa è Sonia.
Incapace di seguire regole ma capacissima di distruggere quelle altrui…fragili o solide che siano… mettendo a dura prova il reparto cardio-vascolare del nostro Vernon. E’ il Kaos primordiale allo stato puro, e non esiste argine adatto a contenerla…figuriamoci poi il suo antagonista…dotata di una velata malinconia che la rende prima di tutto umana e (cosa non da poco) affascinante.
La coppia protagonista di questa nuova edizione di “Stanno Suonando…” è formata da due miei cari amici: Simona Samarelli e Giampiero Ingrassia.
Comincio dal maschietto perché è quello che conosco da più anni.
Per un certo periodo di tempo ci siamo contesi parti da attor giovane in varie compagnie, arrivavamo alla scelta finale dei provini…una volta prendevano lui un’ altra me. E così per quasi vent’anni senza mai aver lavorato una volta insieme, se non per una puntata televisiva di molti anni fa in cui eravamo vestiti da Puffi…(quindi assolutamente dimenticabile)…poi di colpo l’ estate scorsa abbiamo condiviso la scena del Globe Theatre di Roma diretto da Gigi Proietti interpretando “I Due Gentiluomini di Verona” di William Shakespeare. (Qualcuno avrà notato come il nome di Gigi Proietti unisce questo progetto teatrale con le vite di Giampiero e mia…entrambi dobbiamo a Gigi il nostro “stare” in palcoscenico). E adesso questa nuova occasione. Attore solido, bravo cantante, persona per bene, bravo padre, Giampiero ha la capacità di farmi ridere in qualsiasi momento…anche fossimo nella più delicata e seriosa delle situazioni…condividiamo lo stesso stile di vita: facciamo le cose seriamente senza prenderci troppo sul serio! Che è un grande viatico per sopravvivere!
Simona è un essere curioso! Abbiamo condiviso il palcoscenico molte volte! La prima (circa 10 anni fa) in una lettura di “Nine” (Musical Americano ispirato a Otto e mezzo di Fellini) a Chianciano Terme per un omaggio al grande Federico. Ricordo questa fanciulla bionda sempre dimessa, vestita con tute deformi e grandi sciarpe attorno al collo, che non lasciavano capire se da qualche parte vi fosse nascosto un corpo, perennemente al telefono. Per giorni andò vanti così. Poi la sera della Manifestazione vedo scendere dallo scalone dell’ albergo una nuvola bionda, sexy in modo violento, vestita con un abitino nero attillato…mi giro verso il M° Giovanni Maria Lori (oggi nostro direttore musicale anche qui) e gli dico “ammazza Giò ma chi è questa…” poi guardo l’orologio spazientito e dico “..telefona un po’ alla Samarelli e dille di scendere che siamo in ritardo…”. Lori molto calmo e signorile dice “è già qui Gianluca!”…un bravo sceneggiatore non avrebbe saputo fare di meglio e avrebbe aggiunto rumore di ambulanza in sottofondo con corsa verso un ospedale…Magari il Mount Vernon…
Qualche anno dopo (con l’adorabile Enzo Iacchetti) abbiamo condiviso un grande successo: “The Producers” di Mel Brooks per la regia di Marconi prodotto dalla Compagnia della Rancia. Un’esperienza indimenticabile che è valsa allo spettacolo la vittoria dei Premi Olimpici del Teatro indetti dall’ Eti e dalla Presidenza del Consiglio.
Poi ancora deliziosa in un mio One Man Show “…e sottolineo Se!”…Simona è cantante invidiabile…attrice con senso dell’ umorismo, ma soprattutto ha negli occhi un sorriso sempre acceso, contaminato da una malinconia che la rende perfetta per interpretare Sonia Walsk. Dietro il suo aspetto da “ricovero immediato” nasconde le doti di una pantera.
Sono molto contento della scelta dei sei performers che (come da scrittura Americana, 3 uomini e 3 donne, non uno di più!) abbiamo trovato facendo un’ interminabile audizione a circa 220 iscritti durata 14 ore. L’ Italia non è più la Cenerentola del teatro musicale… Lo dimostra l’ invidiabile talento e personalità di questi sei colleghi che accompagneranno Vernon e Sonia interpretando le loro “coscienze”.
Stefano Bontempi è il nostro coreografo!
Ci siamo conosciuti 13 anni fa proprio con questa commedia. Diventò coreografo in quell’ occasione (promosso da Proietti a furor di popolo) dopo la (fortunata) defezione di un non meglio identificato “signore” che lasciò la produzione in quanto non ammetteva intromissioni “registiche” nel suo lavoro. Non smetterò mai di ringraziarlo!! Da allora Stefano non mi ha più lasciato ne io ho lasciato lui. Fatte salve The Producers e Aggiungi un Posto a Tavola abbiamo collaborato per ogni mio spettacolo interpretato, diretto o prodotto che fosse. Nel tempo è diventato anche un ottimo attore!
Il Maestro Giovanni Maria Lori è il nostro direttore musicale.
Anche con lui diverse collaborazioni: “Nine” “The Producers” “…e sottolineo Se!”…bravo musicista ed ottimo punto di riferimento per i nostri cantanti.
Alessandro Chiti firma le scenografie: Complesse! Questo spettacolo in virtù del cast ridotto (come da scrittura), necessita di invenzioni scenografiche notevoli dovute anche ai numerosi cambi scena. Anche con Ale, molteplici collaborazioni: Serial Killer Promesse Promesse A Piedi Nudi nel Parco.
Valerio “Pinturicchio” Tiberi è da ormai 10 anni il mio light designer preferito. L’ho soprannominato io “Pinturicchio” per la deliziosa manina con cui gestisce ed asseconda la console e le mie richieste.
Vanta collaborazioni prestigiose: una per tutte il TEATRO ALLA SCALA di Milano.
Bene! Ora non mi resta che augurare ai nostri spettatori un sano divertimento. Perché nella sua essenza “Stanno Suonando…” spettacolo offre proprio questo! Sono felice di “tornare sul luogo del delitto”…riaffrontando uno spettacolo a cui devo tantissimo e di cui conservo meravigliosi ricordi…e ancora più felice di viverlo assieme a così tanti amici…
Gianluca Guidi