Omaggio alla Capitale, alla sua inconfondibile atmosfera romantica legata alla decadenza dello Stato Pontificio, omaggio incondizionato agli autori che hanno amato Roma, Una visita molto privata conduce gli spettatori itineranti alla scoperta Palazzo Braschi, il Museo di Roma, uno dei più Palazzi di fine Settecento nel cuore della Capitale. Ideata e diretta da Roberto Marafante nell’ambito della rassegna Passaggi Segreti, Una visita molto privata è un viaggio nella Roma pontificia che vive nel lusso di meravigliosi palazzi d’epoca che ospitano segreti e passioni. Ma il quid in più è proprio quello di partecipare, totalmente immersi e quasi persi, a un evento che non solo ha un sapore di esclusività, ma che si svolge in una location esclusiva.
Gli spettatori (50 al massimo per ciascuna serata) sono idealmente invitati a una festa in casa del Duca Braschi, ma c’è qualcosa che non va: un prigioniero politico, un carbonaro, appena fuggito da Castel Sant’Angelo, scatena le ricerche incessanti la polizia pontificia. Nonostante la situazione gli ospiti vengono accolti, ma dirottati dalla compita ed elegante Contessa Caracci (Patrizia la Fonte) che si occupa della lussuosa pinacoteca del Duca, ad ammirare le bellezze artistiche del Palazzo. Ecco allora che agli occhi degli ospiti si svelano attimo dopo attimo le meraviglie di un Palazzo con la maestosa scalinata d’accesso del Valadier, i magnifici soffitti lavorati, gli stucchi, lo splendore delle sale e delle collezioni, le stanze dedicate alle famiglie Barberini o alle collezione dei Rospigliosi, l’autoritratto del Canova, le sale a teme, l’autoritratto di Antonio Canova, le decorazioni neoclassica con i dipinti di Gavin Hamilton, i grandi dipinti di Pier Leone Ghezzi e ancora le collezioni di gioielli armeni, tutto sapientemente illustrato dalla guida esperta e gentile della Contessa. A “scortare” gli spettatori c’è anche la presenza assidua a dissacrante del loquace servitore Lorenzo (Sebastiano Colla) che alterna i versi del Belli agli epigrammi irriverenti di Pasquino. E proorio gli ospiti diventano testimoni dell’amore fra il giovane carbonaro Pietro Missoni (David Gallarello), che fuggito dalla prigione pontificia, ha trovato rifugio nel Palazzo, e la padrona di casa, la giovane e nobildonna Giulia Braschi (Silvia Salvatori). Ma a rendere ancor davvero impossibile l’amore fra il carbonaro, dedito agli ideali di libertà e l’aristocratica, quasi accecata dalla sua passione e pronta a tutto, c’è non solo la differenza di classe, ma si staglia anche la figura dell’autorevole e severo Ministro della Polizia (Maurizio Di Carmine). Le posizioni degli spettatori itineranti (munitevi di scarpe comode e portate con voi borse leggere) guidati all’interno delle sale, regalano poi delle viste incredibili (le finestre su Piazza Navona offrono un panorama indimenticabile) e inquadrature dal sapore cinematografico. I riferimenti e le citazioni letterarie in Una storia privata sono molteplici e si susseguono alternando e citando in particolare Vanina Vanini e le Cronache italiane di Stendhal o il Viaggio in Italia di Goethe, i Sonetti del Belli o le Pasquinate via via selezionate e combinate con esiti del tutto inaspettati. Non si tratta di un semplice spettacolo, ma di un’esperienza collettiva, di uno spettacolo nello spettacolo, per riscoprire le meraviglie artistiche di un palazzo animato dalla passione degli uomini che l’hanno idealmente abitato e immergersi in un’epoca che fu. Fino al 18 dicembre alle ore 21,30 a Palazzo Braschi in Piazza San Pantaleo nell’ambito della Rassegna Passaggi Segreti.