La vicenda si svolge in un locale abbandonato, un sottoscala, ex deposito o forse ex fabbrica, adibito a dormitorio. Il proprietario, chiamato da tutti “Maestà”, vive nel ricordo e nella commemorazione del grande Totò e vuole a tutti i costi istruire i “miserabili” ospiti del dormitorio a preparare uno spettacolo corale per il 15 aprile, giorno in cui si commemora la morte dell’artista. In questa sua grande e impossibile impresa è accompagnato dal fido Ciccillo, che vive lì da sempre, e che tenterà di aiutarlo. Riusciranno a commemorare Totò durante la notte del 15 aprile? I sogni, le improvvisazioni, le immaginazioni daranno vita ad un mondo fantastico, alla creazione di un teatro in cui tutti, nessuno escluso, renderà il proprio omaggio a Totò.
Era il 1922 quando Antonio De Curtis in arte Totò arrivò a Roma in cerca di fortuna. Lasciata Napoli dopo un insuccesso, si decise ad affrontare Giuseppe Jovinelli, ‘uno degli impresari più temuti di quegli anni’, che aveva lanciato nel suo teatro Viviani, Petrolini, De Marco e tanti altri.
Sono passati 90 anni e il palcoscenico che consacrò definitivamente Totò alla fama nazionale, celebra un omaggio al grande artista con ‘Compagnia Totò’, testo e regia di Giancarlo Sepe che ha affidato all’espressività comica di Francesco Paolantoni e Giovanni Esposito, questo viaggio nel mondo di uno tra i più grandi attori del secolo scorso.