Ogni giorno ci arrivano notizie di morti improvvise, incidenti, risse, sparatorie,
in cui spesso vengono coinvolti degli innocenti.
Leggiamo le prime righe e poi giriamo la pagina, non per indifferenza o insensibilità,
ma perché la mole di informazioni cui siamo soggetti provoca l’assuefazione. E’così,
non è colpa di nessuno.
L’intento del racconto, soffermandosi su un fatto – purtroppo frequente ai nostri giorni –
è di stimolare una riflessione sulle conseguenze di queste tragedie: che cosa succede
a quelli che rimangono? Quale sarà la loro vita dal giorno dopo in avanti?
Non ci sono intenti moralistici o didattici, è un’indagine sulla sofferenza attraverso
il microcosmo della mente di un uomo.
Lo spettacolo
In seguito alla perdita improvvisa dell’unica figlia, un padre e una madre
sprofondano in un abisso di disperazione. La madre viene colpita da un ictus e
non parla più, il padre – il narratore – schiacciato da questi eventi, attraverso i
pensieri, le domande esistenziali, le riflessioni su se stesso e sulle persone
che lo circondano, entra in una dimensione ‘onirica’ dove il vero e il falso, il
reale e l’irreale, il possibile e il non possibile si fondono. E’ una situazione
tragica e grottesca allo stesso tempo, il narratore non si rende conto di essersi
addentrato in un tunnel senza via d’uscita. Ma una persona verrà in suo aiuto,
facendogli intravedere la possibilità e la necessità, per lui e sua moglie, di
continuare a vivere, seppur dolorosamente, in maniera accettabile per
entrambi.
Lo spettacolo si sviluppa attraverso un racconto in 12 quadri in forma di monologo a più voci, con l’ausilio di immagini e di un meccanismo scenico a tapis roulant.
Il narratore è l’attore principale al quale si affiancano altri attori che di volta
in volta interpretano i vari ruoli. Tra un quadro e l’altro sono gli stessi attori a
fare i cambi di scena.
Durata 75 minuti
Autore e regista
Annamaria Panzera, nata a Caserta, vive a Milano. Ha scritto undici gialli di cui
due pubblicati, ‘Ultima estate a Capri’ con la Microart’s e ‘Il gemello inatteso’
con la Sperling e Kupfer. Nel 2006, con una raccolta di racconti di genere
diverso, ‘Dal profondo’, ha vinto una selezione letteraria per nuovi autori.
In seguito ha fondato una casa di produzione, la Blukita film, e ha scritto la
sceneggiatura di uno degli undici romanzi, L’Affare Bonnard. Il film, di cui ha
curato anche la regia, è stato girato a Capri e Istanbul, ed è uscito il primo
aprile nelle sale cinematografiche di tutta Italia.