Un omaggio al cinema italiano degli anni Trenta. E’ la rilettura del «Don Pasquale» di Donizetti proposta dalla regia di Italo Nunziata, spettacolo che andrà in scena al Teatro Comunale di Ferrara venerdì 20 gennaio alle 20 e domenica 22 gennaio alle 16. Oggi mercoledì 18 gennaio, con inizio alle 17, la prova generale dell’opera verrà aperta inoltre agli studenti delle scuole medie a indirizzo musicale e a quelli degli istituti superiori.
L’allestimento, prodotto da Teatri Umanesimo Latino Spa di Treviso in coproduzione con la Fondazione Teatro Comunale di Ferrara, riprende quello del Teatro La Fenice di Venezia del 2002. Nel cast Andrea Concetti nel ruolo del protagonista a fianco di Laura Giordano (Norina), Daniele Zanfardino (Ernesto) e Roberto De Candia (Malatesta). A dirigere l’Orchestra di Padova e del Veneto sarà lo spagnolo Sergio Alapont, maestro del Voxonus Choir è Alessandro Toffolo.
Il «Don Pasquale» – che manca dal palcoscenico ferrarese dalla stagione lirica 1984 – è un dramma buffo ambientato a Roma agli inizi del XIX secolo. Fu composto da Donizetti in undici giorni e rappresentato per la prima volta al Théâtre des Italiens di Parigi il 3 gennaio 1843, quando il compositore aveva 46 anni ed era dunque ad un punto di maturità della sua carriera artistica (aveva già scritto più di settanta opere). E’ una commedia musicale borghese che inaugura il genere comico-sentimentale; non si tratta di tono larmoyant, bensì di una nuova vena patetica, affettuosa, nella quale il musicista avvolge le sue creature. Tipica dell’opera è l’efficacia con cui il lirismo e la malinconia si contrappongono al sorriso malizioso o anche alla schietta risata: era istintivo in Donizetti innamorarsi di certi momenti lirici indipendentemente dal fatto scenico e ricavarne melodie struggenti.
«Come non associare il personaggio di Ernesto alla figura dell’innamorato interpretato da Vittorio De Sica in film come “Gli uomini che mascalzoni” o “Il conte Max”? E come non riconoscere in Norina l’Elsa Merlini della “segretaria privata” che non attende inerte il proprio destino e che corona il sogno di sposare il proprio direttore?» Così Italo Nunziata, nelle note di regia, motiva lo spostamento temporale da lui operato nel suo «Don Pasquale», ambientato in una fabbrica nei primi anni del ‘900, giocando sulla linearità di forme e strutture con graduate e piacevoli intrusioni buffe in situazioni serie borghesi. La sobrietà delle scene e dei costumi di Pasquale Grossi e delle luci di Patrick Latronica creano una atmosfera da film in bianco e nero e sottolineano le analogie fra lo stile cinematografico degli anni Trenta e il mondo ottocentesco che hanno offerto al regista la possibilità di mescolare stili e linguaggi diversi.
Sabato 21 gennaio, su prenotazione al costo di 5 euro, sarà possibile effettuare un percorso guidato all’allestimento scenico curato da Lorenzo Cutuli.
Prezzi da 15 a 63 euro. Per i giovani entro i 30 anni, sconto del 50% sul prezzo del biglietto intero. Ricordiamo inoltre le formule Lirica in famiglia (biglietto a 5 euro per ragazzi sino a 12 anni accompagnati) e Under 18 (10 euro per chi è entro 18 anni). Info 0532 202675.