Martedì 31 gennaio 2012 alle ore 21 al Teatro Herberia di Rubiera (RE), La Corte Ospitale presenta l’anteprima di Giocare col mondo spettacolo scritto dall’attore e musicista Pier Francesco Loche e da Luca Bandirali: in scena lo stesso Pier Francesco Loche, in un monologo satiricomusicale sperimentale proposto insieme a Danilo Cherni alle tastiere, Maurizio Rizzuto alle percussioni e programmazioni elettroniche, Diego Glikman live video performer; sono questi gli stessi artisti che oltre alla loro prestigiosa e varia attività svolta singolarmente collaborano anche agli spettacoli e ai film di Sabina Guzzanti.
Sul filo della memoria e con il tipico senso di superiorità di chi vive all’estero, un blogger italiano scrive il suo diario quotidiano dall’Inghilterra, senza risparmiare ai lontani compatrioti lazzi e frecciate velenose. Attraverso il blog Povera Patria, questo nostro blogger, interpretato in scena dallo stesso Loche, segue con ironico distacco le vicende italiane: pubblica messaggi e conversazioni webcam, interagisce con gli utenti rivisitando canzoni e proponendo riflessioni taglienti. Il risultato, in anteprima a Rubiera, è una sorta di soliloquio, intervallato anche da un repertorio di canzoni: “Un conto è essere creativi all’estero dove l’ispirazione è ovunque, ben più difficile è trovare l’ispirazione nell’Italia di oggi. Ad esempio Memo Remigi cerca di comporre nuove canzoni anche ispirandosi ad artisti internazionali, ma finisce sempre… A Milano. Nessun cantautore in Italia sembra più riuscire a realizzare in modo efficace canzoni di denuncia: eppure ne avreste di cose da denunciare, ne avreste di canzoni da cantare, di teatro da fare, di cose di cui parlare! Gli italiani non possono neanche mettersi a i-mi-ta-re qualcosa preso dall’estero! Che paura! Capaci di prendere un pezzo arioso, epico tipo non so, “Hotel California” degli Eagles e trasformarlo in mazurca, la mazurca del… Motel Califfo. Che poi per dire cose profonde e insieme esaltare le folle, se non riuscite a comporla una canzone, potete inventarla con un esperimento di genetica musicale: prendete il testo di una canzone con parole eroiche e vibranti, la cantate con una certa severità magari un po’ in stile Demetrio Stratos, la collocate su una musica suggestiva dei Pink Floyd… Sandokan bricking the wall”.