Terzo appuntamento della rassegna in collaborazione con il Vicariato di Roma
Entra nel vivo la rassegna di concerti in diverse Chiese della città che l’Opera di Roma presenta all’interno del progetto del Vicariato di Roma, “Una porta verso l’infinito”: giovedì 26 gennaio, alle 21.00, il Coro del Teatro dell’Opera diretto dal Maestro Roberto Gabbiani, si esibirà nella Chiesa del Santo Volto di Gesù (via della Magliana, 162). Il Coro dell’Opera porterà nel quartiere della Magliana, in un concerto a ingresso gratuito, la musica sacra di Felix Mendelssohn-Bartholdy e Robert Schumann che dialogherà con l’arte contemporanea di cui la chiesa del Santo Volto di Gesù è sintesi esemplare. Gli architetti Piero Sartogo e Nathalie Grenon hanno chiamato a collaborare otto artisti per opere integrate con l’architettura e strategicamente collocate sia nello spazio della chiesa che negli spazi pubblici della parrocchia: Carla Accardi, Chiara Dynys, Jannis Kounellis, Eliseo Mattiacci, Mimmo Paladino, Pietro Ruffo, Marco Tirelli, Giuseppe Uncini.
Il complesso vocale del Teatro dell’Opera, eseguirà due brani di esecuzione rara e complessa: il Te Deum in la maggiore per soli, coro misto e organo di Felix Mendelssohn-Bartholdy e la Missa sacra op. 147 per soli, coro misto e organo di Robert Schumann. Direttore del Coro, Roberto Gabbiani. Solisti: Susanna Cristofanelli e Giuliana Lanzillotti (soprani), Silvia Pasini (contralto), Leonardo Trinciarelli (tenore), Massimo Mondelli (basso), Andrea Severi (organo).
Sempre giovedì 26, alle 20.30, salirà sul podio del Costanzi Wayne Marshall per dirigere l’Orchestra del Teatro dell’Opera in uno straordinario concerto dedicato alla musica del XX secolo: dalle contaminazioni jazz di George Gershwin alle inquietudini musicali, negli anni della Grande Guerra, di Maurice Ravel. Nel concerto all’Opera, Marshall regalerà al pubblico l’Overture da Of Thee I Sing, e An American in Paris di George Gershwin, mentre di Maurice Ravel proporrà Alborada del gracioso, Le tombeau de Couperin, e il famosissimo Boléro.