Una straordinaria prova d’attore vedrà l’eclettico Eugenio Allegri vestire i panni dei tanti personaggi di un suggestivo Cyrano, in scena al Teatro Apollo di Mondavio, giovedì 26 gennaio 2012, alle ore 21.15.
Quella del Cyrano di Edmond Rostand è una storia che in molti conosciamo: l’abbiamo ascoltata, vista, ci siamo imbattuti in lei. Quello di Eugenio Allegri è un Cirano moderno, un futurista ante litteram, un poeta spadaccino, un amante disperato e fedele ed un generoso amico di un rivale in amore. Tutto questo lo rende, quindi, estremamente calato nel presente e a tutti noi vicino per quel suo amore impossibile che non conosce età.
Per raccontare questa bellissima storia piena di personaggi e di situazioni ci vorrebbe di solito un’intera compagnia teatrale; Eugenio Allegri, invece, fa tutto da solo.
Un attore che fa il lavoro di dieci, che recita un monologo facendolo sembrare una scena di massa e che, nonostante la fatica di uno sforzo del genere, non perde mai di vista l’essenza dell’opera che sta presentando e che fa di Cyrano un eroe sfortunato e simpatico, geniale ed eroico, fantasioso e, soprattutto, libero.
La modernità dello spettacolo sta nella complessità e nella ricchezza del suo protagonista, una figura interessante perché cosmopolita, un uomo dai molti interessi che eccelle nei campi più disparati. Tutti aspetti che lo avvicinano molto al modo di sentire e di vivere dei moderni.
In particolare alcuni aspetti sono chiari segni di tensione verso il futuro, ad esempio il viaggio che Cyrano immagina di fare sulla luna, dove c’è un grammofono per comunicare con la terra.
Cyrano si figura dei marchingegni moderni, che lo portino a viaggiare nello spazio fino al pianeta lunare. E’ una personalità eclettica: è poeta, drammaturgo, militare, filosofo, amico di Molière e frequentatore del salotto di Gassendi. Può essere avvicinato da diverse angolazioni: è lontano negli anni ma vicino nei temi. Il monologo vede l’unico protagonista della scena iniziare un inatteso racconto riguardo ad un’ipotetica fermata all’autogrill, sulla strada del ritorno a casa.
L’uomo mentre attende in coda di pagare la sua consumazione, scorge sullo scaffale dedicato ai libri proprio il volume di Rostand; lo compera. Da questo momento in poi, Allegri diventa Cyrano, e tiene in piedi tutto il filo narrativo dividendosi fra il celebre cadetto di Guascogna e l’uomo che, solo in macchina sull’autostrada, tiene al suo fianco la copia di quel vecchio libro.
La regia è di Gabriele Vacis, allestimento scenico di Cristian Zucaro, costumi di Elena Gaudio e Roberta Vacchetta, produzione Artquarium.
La storia di Cyrano
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