Tema chiave di questo classico di Pinter è la relazione tra i sessi, l’eterno scontro tra un maschile, incapace pare di conciliare la dignità del matrimonio con la naturalità e la spontaneità del sesso, e il femminile, con la necessità invece di creare un continuum emotivo tra marito e amante.
Diceva Harold Pinter: “noi comunichiamo fin troppo bene nei nostri silenzi, nel non detto, e quello che ha luogo è una continua evasione, un disperato tentativo di retroguardia per mantenerci saldi a noi stessi. La comunicazione è troppo allarmante. Entrare nella vita di qualcuno è troppo spaventoso. Schiudere agli altri la povertà che abbiamo in noi è una possibilità troppo spaventosa”. Ed i suoi personaggi, in particolare Richard e Sarah, protagonisti de L’amante, sono esattamente così: si nascondo nei non detti; lasciando emergere dai loro silenzi e dalle loro omissioni i mondi obliqui che ciascuno porta dentro di se. Richard e Sarah fanno parte dell’alta borghesia inglese, sono una coppia invidiata e invidiabile… ma presto il pubblico scoprirà che sotto la pulita, ordinata, patinata facciata della loro routine, si muove e sprofonda un’ossessionante vita privata, un gioco erotico che li tiene vivi ma anche in scacco: la loro “seconda vita” è cominciata come uno scherzo, stimolando in loro una passione che non gli appartiene nella quotidianità ma ora, nel momento in cui li coglie la piece, questa dinamica entra in crisi. Richard è stanco, esasperato fisicamente, preoccupato di perdere la sua dignità di marito; Sarah si muove invece libera in questo gioco, lasciandolo invece dilagare nella sua vita “emersa”.
Uno spettacolo che parla a tutti noi, con la forza che ha la scrittura pinteriana nel cristallizzare in poche intense righe l’abisso interiore del singolo, e quello esponenziale della coppia. Le repliche proseguono fino al 26 febbraio, tutte le sere da martedì a sabato alle ore 21.00 e la domenica alle ore 16.00 (il lunedì è riposo).