In anteprima assoluta il Teatro Garibaldi di Modica presenterà lo spettacolo “T’amo senza sapere come”, scritto e diretto da Angelo Ruta con la danza di Maria Carpaneto e la narrazione di Pietro Pignatelli
Note di regia: Ho scoperto attraverso Vassalli, che col suo “La notte della cometa” ha fatto una preziosa ricostruzione della vita di Campana, che il poeta è uno dei più amati tra i giovani, e uno dei più letti in assoluto.
Ho concepito lo spettacolo come un racconto, in cui le tracce biografiche, “i fatti”, emergono poco a poco, scanditi dalle lettere che per un anno e mezzo si scambiarono
Campana e Sibilla Aleramo. Tra queste, i versi di Whitman e Rimbaud, oltre ai loro; il “focus” è una storia per niente d’amore, alla cui disperazione si aggiunge il disperato bisogno d’amare, dell’uno e dell’altra, ciascuno a suo modo emarginato dalla morale comune. Sullo sfondo, la prima consapevole presa di coscienza di un’idea femminista (che del romanzo “Una donna” dell’Aleramo fece un manifesto) e l’orrore della prima guerra mondiale.
Lo spettacolo – a due voci – affida a momenti di teatro-danza tutto quello di cui il racconto ha bisogno per diventare in qualche modo “visivo”. È scandito dalla canzone “Besame Mucho”, ogni volta in un’interpretazione diversa: da Josephine Baker, a Cesaria Evora, a Dea Garbaccio, a Ivano Fossati, a Tony Mottola e ad altri ancora.
“T’amo senza sapere come” prosegue una ricerca iniziata con “Ballando di nascosto” (dal saggio di Clarissa Pinkòla Estés “Donne che corrono coi lupi”), che vede in una sorta di “affabulazione danzata” la chiave per esprimere un teatro più intimo, sensibile a temi come la libertà, la passione, la follia.
Maria Carpaneto è laureata in Filologia della musica. Ha studiato danza negli Stati Uniti, in Francia ed a Milano, dove si è diplomata alla Scuola d’Arte Drammatica Paolo Grassi. Ha danzato per Ellen Stuart, Adriana Borriello, Paco Decina, Cecilia Gallizia, Hervé Diasnas, Denise Lampard. Ha partecipato alla Rassegna Milano Estate con la coreografia “Il Lamento d’Arianna” nel 1994. Presenta l’assolo “Marion” in diverse capitali europee ed importanti rassegne italiane. Collabora come coreografa alle produzioni di ASLICO con l'”Isola di Merlino”, “Il piccolo flauto magico”, “Il flauto magico”, “Don Chisciotte”, “La Bohéme” per la regia di Francesco Micheli. Ha firmato la coreografia per il film “Venti” di Marco Pozzi, le coreografie per la “Pantomima di Mozart” prodotta dai Pomeriggi musicali. Cura le coreografie della sigla della sit-com “Don Luca” per Aran Produzioni, per un Video-clip del cantante iracheno Kazem El Sahiir, crea “Raverie” con Enrico Rava. È coreografa ne “Il Trovatore” per il Teatro Regio di Parma nell’OperaVerdi Festival.
In oltre quindici anni di carriera, Pietro Pignatelli si è espresso in qualsiasi forma teatrale. E’ conosciuto soprattutto per le partecipazioni, da protagonista e co-protagonista, a grandi musical tra cui “Grease” (1998/2000 con Lorella Cuccarini, regia di Saverio Marconi), “Scugnizzi” (2002 e 2006/7 di Claudio Mattone), “Pinocchio” (2005/6 scritto dai Pooh, regia di Saverio Marconi), “Il Pianeta Proibito” (2010 con Lorella Cuccarini, Regia di Luca Tommassini). Nell’Ottobre 2010 è unico protagonista italiano del musical indiano “Bharati”, andato in scena al Teatro degli Arcimboldi di Milano. Attualmente è in scena, nel ruolo di Capitan Uncino, in Peter Pan, produzione Teatro Sistina, regia di Maurizio Colombi L’esperienza e l’attività di Pietro però è costellata dalle più svariate esperienze attoriali: inizia partecipando a diversi laboratori teatrali, frequentando l’Accademia di arte drammatica al Teatro Bellini di Napoli, studiando canto con il soprano Elisa Turlà. Dal 1996 si pone davanti all’occhio alla macchina da presa come protagonista di cortometraggi e spot pubblicitari (1999 spot Monte dei Paschi di Siena con Luciano Pavarotti), ma anche a quello delle telecamere in programmi televisivi quali “La canzone del secolo” (Canale 5 – con Pippo Baudo, regia di Pierfrancesco Pingitore), “La squadra” (Rai 3 – 2000). La più significativa e duratura esperienza televisiva è come conduttore del noto programma per i giovanissimi “L’alberoAzzurro” (Rai 1 dal 1998 al 2003).Il cinema lo vede presente al momento solo di poche ma significative occasioni: come doppiatore nel film musical “Il fantasma dell’opera” (2004 – Regia J. Schumacher, in cui dà la voce e il canto al protagonista Raoul); sceneggiatore per il corto “Oggi sposi” (2005) con cui ha vinto il concorso di sceneggiatura “I corti Pluriel” nell’ambito della 62esima Mostra Internazionale del Cinema di Venezia; protagonista del film “Il sogno nel casello” (2009, regia di Bruno de Paola). Per questo film riceve, dalle mani di Francis Ford Coppola, il premio come miglior attore protagonista made in Italy al BAF Festival. Pietro, semplicemente Piè per gli amici, frequenta molto di più il palcoscenico dedicando tempo ed energia a spettacoli di teatro civile con temi attualissimi. E’ autore e regista dello spettacolo “Giustizia e verità, il caso De Pretore”, utilizzato dalla Carovana antimafia guidata da Luigi Ciotti nell’ambito della campagna nazionale di sensibilizzazione sul problema della delinquenza minorile; autore e regista di happening teatrali quali “Lunga è la notte” (sulla legalità) e di “Mi rifiuto!” (sull’ambiente). E’ regista e protagonista di “Ca eni” (passione di Cristo). Con l’amico e autore Angelo Ruta dà volto e voce a tre figure distinte, ma forti, conosciute e non, del nostro tempo: in “Vladi è vivo” è il detenuto che cerca il proprio posto nella vita dopo una lunga detenzione; in “Vincent” veste i panni del grande Van Gogh nei mesi trascorsi nell’ospedale di igiene mentale di Saint Remy de Provence; nell’appassionato monologo “Il Poeta Volante” ripercorre la curiosa storia di un eroe italiano poco conosciuto, il poeta Lauro de Bosis con cui sarà in scena nella primavera del 2011. L’impegno sociale lo vede anche testimone della Fondazione Millesoli che promuove i diritti dell’infanzia in India. Per la Fondazione, Pietro ha prodotto uno spettacolo itinerante omonimo di fiabe per bambini (e per adulti). Nell’ottobre del 2011 ha pubblicato il cd “Quante Storie” (New Music), 14 brevi fiabe su temi di attualità, da lui recitate e cantate.
Angelo Ruta si diploma in Scenografia presso l’Accademia di Belle Arti di Brera, frequenta il Corso Superiore di Illustrazione e Fumetto del Castello Sforzesco e il Corso di formazione professionale per la Tecnica Cinetelevisiva. Alterna l’attività di illustratore e grafico editoriale a quella di regista. I suoi lavori sono stati pubblicati, tra gli altri, da Usborne, Lion Hudson, Mondadori, Einaudi, Giunti, E.Elle, Editions du Signe e Zanichelli; e da periodici quali Il Corriere della Sera, Il Sole 24 ore, Panorama, Il Mondo, Leggere, Riza psicosomatica, a commento di articoli di cultura, attualità o psicologia. Nel 1992 è stato selezionato alla Mostra Internazionale degli Illustratori a Bologna. Ha esposto a Tokyo, Nishinomiya, Kurashiki, Collodi, Verbania, Trieste, Padova, Bari, Enna, Genova. Nel 1996 ha realizzato il cortometraggio “Gli occhi aperti”, vincitore del concorso Spazio Italia e del Premio della Stampa al XIV Torino Film Festival, e del Premio alla regia al I Genova Film Festival. Nel 1998 ha scritto e diretto il lungometraggio “Animali felici”. Nel 2001 ha scritto e diretto, per il teatro, “Il mio posto è in un campo di grano”, con Pietro Pignatelli e il musicista Stefano Battaglia; e “In pietra mutata ogni voce”, con Carla Cassola e Andrea Tidona. Nel 2003 ha vinto una delle quattro borse di scrittura del Premio Solinas con il soggetto cinematografico “Il mare sotto il cemento”. Per la danzatrice Maria Carpaneto ha scritto e diretto, nel 2006, “Donne che corrono coi lupi”, dal saggio di Clarissa Pinkola Estés; e nel 2007 “T’amo senza sapere come”, dalle lettere tra Dino Campana e Sibilla Aleramo.