Per il secondo anno consecutivo la star internazionale del circo torna al teatro Vittoria con uno show inedito.
Un clown arriva a teatro convinto di doversi esibire, ma il palcoscenico è già occupato da un altro artista. Il pagliaccio, frustrato dalla situazione, userà una serie di stratagemmi per cercare di mostrare la propria arte malgrado tutto e tutti. Per non farsi sopraffare dalle condizioni avverse, il clown dei clown sarà alle prese con una montagna di piatti, con un lanciatore di coltelli e con un numero di grande illusionismo.
Questa, in breve, la trama di Destino di clown, il nuovo spettacolo di David Larible, la star internazionale (Clown d’or al festival di Montecarlo) che torna a Roma, ancora al teatro Vittoria, dopo il successo registrato lo scorso anno con lo spettacolo Il clown dei clown.
Accompagnato come sempre dal raffinato clown bianco Gensi e dal pianista Stephan Kuntz, Larible propone una comicità tenera, ingenua ed esilarante, adatta per un pubblico di tutte le età, con numeri che vanno dalla clownerie pura all’illusionismo, coinvolgendo spesso il pubblico in sala.
Dal 14 al 26 febbraio al teatro Vittoria di Roma. Spettacoli pomeridiani anche il sabato pomeriggio.
Ma non chiamatelo pagliaccio
Chi è David Larible, il clown amato dalle star di Hollywood
Da anni definito dalla stampa “il più grande clown del mondo”, David Larible è forse l’unico comico vivente in grado di esibirsi sia per un pubblico intimo nei teatri sia davanti a platee, come quella del Madison Square Garden, dove è visto da oltre 20mila persone ad ogni spettacolo. Ha lavorato per 12 anni da solista come star del Ringling Bros. And Barnum & Bailey Circus, il più grande spettacolo circense del mondo. Nato nel 1957 in una famiglia di tradizione circense, David cresce sulla pista ed acquisisce un bagaglio di esperienze innumerevoli: inizia come trapezista, poi pattinatore, giocoliere, in seguito ballerino, acrobata a cavallo, dimostrando una poliedricità ed un senso dello spettacolo unici ed inimitabili. Si esibisce già da ragazzo con la propria famiglia nei più famosi circhi italiani ed europei, fra cui Krone, Medrano, Bouglione e Nock, e diventa ospite fisso della trasmissione tedesca Stars in der Manege. Nel 1988 viene chiamato all’ultimo momento al festival di Montecarlo per esibirsi durante la preparazione della pista e, a sorpresa, vince il Clown d’Argent. Ripete quest’esperienza l’anno dopo, ma fuori concorso. In Messico comincia a confrontarsi con le grandi arene, contenenti fino a ottomila persone, e proprio lì viene notato da Kenneth Feld che subito lo ingaggia come star della pista centrale al Ringling Bros. and Barnum & Bailey: è la prima volta nella storia di un clown. Qui, le dimensioni ed il grande pubblico gli impongono un rinnovamento delle sue entrate clownesche. Il suo spettacolo, caratterizzato da riprese condensate in poco tempo e sempre originali, acquista ancora in fantasia ed immaginazione, soprattutto sull’interazione con il pubblico; quest’ultimo nelle sue mani diventa vero e proprio attore caratterizzando così uno spettacolo sempre diverso e capace di divertire ogni volta come se fosse la prima. Nel 1996 David porta sul palcoscenico il suo Scusi vuol partecipare? che concentra in modo armonico e fluido i suoi numeri più divertenti e poetici, diventando una tappa obbligata per l’evoluzione del suo personaggio. Nel 1999 ritorna a Montecarlo dove questa volta conquista il Clown d’Or, divenendo il terzo clown nella storia del circo a raggiungere questa onorificenza, dopo Charlie River nel 1974 e Oleg Popov nel 1981 (che però lo ricevettero “alla carriera”). Chiamato “il clown dei clown”, suoi grandi ammiratori sono Francis F. Coppola, Tom Cruise, Leonardo Di Caprio, Danny De Vito, Sandra Bullock. Woody Allen lo ha preteso per un suo Gala e Jerry Lewis ha voluto esibirsi con lui in un numero televisivo. Ha preso parte a moltissime trasmissioni televisive come Seinfield, Good Morning America, CBS Sunday Morning, The Today Show e in film come Ocean’s Eleven. Dal 2006 è in tournèe nel leggendario Circus Roncalli dove ha ritrovato l’intimità del circo tradizionale e d’autore.