Dopo i celebri spettacoli di denuncia sui misteri di Ustica e del Vajont e il successo di Ausmerzen, l’oratore civile Marco Paolini arriva a Ravenna per la Stagione di Prosa con ITIS Galileo, in scena al Teatro Alighieri da mercoledì 29 febbraio a sabato 3 marzo alle 20.30.
L’avventura umana e culturale di Galileo Galilei rivisitata da un maestro dell’arte della narrazione. Con la sua aggraziata ironia e le sue doti affabulatorie, Marco Paolini ripercorre la figura del padre della scienza moderna, la sua fame di conoscenza e il suo amore per lo studio costante e appassionato delle cause e dei fenomeni della natura.
Lo spettacolo parte dalla considerazione che, nell’epoca attuale, Galileo è poco più di un nome con cui intitolare un istituto tecnico, un argomento fra tanti che si è costretti a studiare sui manuali scolastici. Recuperare le sue straordinarie scoperte e la sua viva passione per la scienza, tenacemente portata avanti anche in seguito alla condanna della Chiesa, significa invece fare di Galileo un modello di opposizione, un saggio ideale di resistenza all’oscurantismo della superstizione e del pensiero comune. “Le sue scoperte danno un altro colpo alle perfette sfere tolemaiche – racconta Paolini in scena. E Galileo non ha paura a scriverlo: parla di «grandi rivoluzioni attorno al centro del mondo, cioè al Sole»”.
Il Galileo di Paolini – scritto con Francesco Niccolini – è un eroe moderno, un eroe senza mito, un genio senza laurea, un uomo che ha paura e non se la sente di morire per le sue idee. Non è un Giordano Bruno, un eretico pronto al rogo, ma un simbolo in lotta per la “legittimità di sbagliare”. “Galileo è il simbolo di un pensiero che fa ‘resistenza’ all’omologazione – afferma Paolini. Essere geniali, in circostanze difficili, può essere un problema, per gli altri soprattutto. È sempre facile irridere le teorie del passato, perché quando finiscono le teorie fanno sempre ridere. Il problema è che mentre ci sei dentro è molto più difficile metterle in discussione, mentre ci si vive dentro continui a pensare che non sia teoria, ma spiegazione della realtà”.
ITIS Galileo, come tutti i lavori di Paolini, è uno spettacolo che mescola racconto e considerazioni, un viaggio nell’universo della conoscenza e nell’avventura umana che coinvolge pensiero e emotività dello spettatore. L’attore narra la vita di Galileo dall’infanzia agli ultimi anni di vita quando ottantenne, pur agli arresti domiciliari (a seguito dell’abiura), riusciva a divulgare le sue ultime scoperte, e si sofferma su come la sua mente sia rimasta aperta al dubbio fino alla fine. Da solo sul palco, Paolini ricostruisce avvenimenti, volti e ambienti con la sola forza della parola e del gesto, aiutato dalla sua peculiare capacità di inoltrarsi nella memoria trasformandola in immagine.
Lo spettacolo – che si avvale della consulenza scientifica di Stefano Gattei e della consulenza storica di Giovanni De Martis – è prodotto da Michela Signori per Jolefilm. Gli elementi scenici sono di Juri Pevere.
L’incontro pubblico di approfondimento con Marco Paolini – condotto da Marco Martinelli – si terrà alla sala A. Corelli del Teatro Alighieri sabato 3 marzo alle 17.