L’attrice e regista Monica Ciarcelluti e la sua compagnia, Arterie, salutano il mese di marzo con quattro date fuori sede: venerdì 3 alle 20h saranno a MILANO presso l’Har Baje Teatro di via Zuretti. Sabato 4 e domenica 5 invece, appuntamento a MODENA al Čaika Teatro d’Avanguardia Popolare dove è in corso la rassegna Iconoclastie – frammenti di Lei (ingresso 7€ con tessera del teatro o Arci, dalle ore 21). Il sabato successivo infine, ovvero l’11 marzo, la Ciarcelluti è attesa a PAVIA presso I Cantieri.
Lo spettacolo – un vero e proprio poema teatrale – si chiama Maria Maddalena o della salvezza ed è un monologo tratto e ispirato dall’omonimo racconto della Yourcenar, scrittrice, prima donna eletta all’Académie Française. Il testo fa a sua volta parte di Fuochi (pubblicato nel 1936). Al centro si ritrova il desiderio e il suo non-appagamento totale che diventa formula per mettersi in salvo, al riparo dalla ricerca spasmodica di una vita perfetta. Ma ci sono anche l’archetipo della prostituta, il tema dell’amore e del tradimento, quello della fede massima.
In quest’opera metafisica – che porta la firma di Riccardo Palmieri alla regia, cofondatore di Arterie – la parola ha grande importanza, come anche il suono. Tutto assume un significato e gira intorno al grande quesito: Cosa significa essere liberi? Come sotto-traccia della rappresentazione si ritrova una delle massime di Oscar Wilde: “State attenti a desiderare, perché potreste ottenere ciò che desiderate”.
Con quest’opera – dichiara la protagonista – abbiamo fatto un esperimento, cercando di tenere la parola viva, in una ricerca continua di ritmi e sonorità vocali che vanno oltre i tecnicismi. E’ proprio per questo che la composizione dello spettacolo è mutevole: è come se mi ritrovassi ad affrontare una “prima” ogni volta che vado in scena con la Maddalena. Credo che sia proprio in questo esercizio che sta l’arte dell’attore, ovvero nel non fermarsi alla ripetizione, ma continuare a esplorare ed esplorare il testo.
Lo spettacolo è già stato ospitato in città come Torino allo Spazio Bianco, a San Vito al Tagliamento (Pordenone) al teatro Arrigoni, a Pescara allo Spazio Matta e al Florian Metateatro.
Scenografie di Saverio Todaro, musiche di Michela Zanni, luci di Sergio Taddei.
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NOTE BIOGRAFICHE:
Regista e attrice di origini pescaresi, la Ciarcelluti opera anche come pedagoga teatrale. Dopo il Dottorato di Ricerca in Lingua, testo e letterarietà all’Università d’Annunzio di Chieti, consegue il Diploma in Arte Drammatica presso la Classe Internazionale GITIS (Accademia Russa di Arti Teatrali) diretta dal M° Jurij Alschitz.
Successivamente, ottiene l’abilitazione ad insegnare e trasmettere il metodo dello stesso Alschitz per l’Alta formazione teatrale. E dal 2012 dirige atelier e laboratori di perfezionamento presso lo Spazio Matta di Pescara. Ha inoltre studiato Biomeccanica Teatrale presso l’Institut del Teatre di Barcellona e ha seguito gli insegnamenti di Oleg Koudriachov, Nicolaj Karpov, Marina Khmelnitskaya e Svetlana Kousneziova. Ha studiato anche Dramma Greco Antico presso il Desmi Center di Atene con Lydia Koniordou.
Ha realizzato lo spettacolo “Olga Sergeevna-a solo” – selezione Premio Scenario 2007 – e nello stesso anno ha incontrato il lavoro del regista lituano Rimas Tuminas con cui ha interpretato il ruolo di Mascia de “Il Gabbiano” di A. Cechov. Come attrice continua a lavorare in produzioni italiane e straniere. Dal 2011 è protagonista in “Maria Maddalena o della Salvezza”, tratto da Fuochi di Marguerite Yourcenar.
Sempre attenta alle contaminazioni con altre forme d’arte contemporanea, collabora con gli artisti visivi Gino Sabatini Odoardi e Saverio Todaro. Realizza e produce, come attrice e regista, spettacoli e progetti internazionali, e nel 2008 cofonda Arterie – Centro Internazionale Ricerche Teatrali di Modena.
Più recentemente ha firmato la regia di “Quel che resta” liberamente tratto dall’opera di John Fante “Chiedi allo Polvere” e “To Be Perseo-come diventare eroi” spettacolo selezione Scenario Infanzia. È dello scorso anno “Viaggio a Cechoville”, spettacolo di teatro urbano senza dramma e senza finale, realizzato in occasione di Arteincentro-Mete nel contemporaneo.