dal “Satyricon” di Petronio:
I – LA PINACOTECA DI EUMOLPO;
II – TRA SCUOLA E BORDELLO;
III – QUARTILLA; IV – LA CENA DEL NULLA;
IV – LA CENA DEL NULLA;
V- NELL’ANNO DI GRAZIA POST- NAUFRAGIUM
Info http://www.teatrovascello.it/2011_12/schede/satyricon.htm
orari: dal martedì al sabato ore 21 – domenica ore 18.00 – dal 27 al 29 aprile, ore 19
Prezzi: 20,00 euro intero, 15,00 euro ridotti di legge e nostri convenzionati.
Teatro Ragazzi ridotto studenti € 10,00 più omaggio al professore accompagnatore in matinée. € 12,00 serali o pomeridiane
Dal 13 al 19 aprile 2012
Capitolo I – La Pinacoteca di Eumolpo di Antonio Tarantino,
con un prologo – La guardiana di Luca Scarlini
Capitolo II – Tra scuola e bordello di Marco Palladini
Capitolo III – Quartilla di Letizia Russo
Dal 20 al 26 aprile 2012
Capitolo IV – La cena del nulla di Massimo Verdastro e Andrea Macaluso,
con due monologhi – Il lupo mannaro di Magda Barile e Fortunata di Letizia Russo
Capitolo V – Nell’anno di grazia post-naufragium di Lina Prosa
27-28-29 aprile 2012 , ore 19
Capitolo I – Capitolo II – Capitolo III- Capitolo IV – Capitolo V
TESTI di: Antonio Tarantino, Luca Scarlini, Marco Palladini, Letizia Russo, Magda Barile, Lina Prosa
coordinamento drammaturgico di Luca Scarlini e Massimo Verdastro
REGIA: MASSIMO VERDASTRO
SCENE E COSTUMI: STEFANIA BATTAGLIA
con Massimo Verdastro, Alessandro Schiavo, Luigi Pisani, Giuseppe Sangiorgi, Marco De Gaudio, Andrea Macaluso, Tamara Balducci, Giovanni Dispenza, Valentina Grasso, Giusi Merli
e con la partecipazione di Silvio Benedetto, Francesca Della Monica, Charlotte Delaporte, Anna Moroni
Drammaturgia musicale: Francesca della Monica
Movimenti di scena: Charlotte Delaporte
Azione pittorica: Silvio Benedetto
Luci: Valerio Geroldi, Tommaso Checcucci, Marcello D’Agostino
Ritratti video: Massimo Verdastro, Marzia Maestri
Opera video ‘Carmen in Fine’: Theo Eshetu
Consulenza filologica: Monica Longobardi
Organizzazione e comunicazione: Stefania Battaglia
Collaborazione alla promozione: PAV
Aiuto regia: Andrea Macaluso
Produzione: COMPAGNIA VERDASTRO DELLA MONICA – TSI LA FABBRICA DELL’ATTORE
in collaborazione con: Festival Internazionale Fabbrica Europa di Firenze, Fondazione Pontedera Teatro, Fondazione Sipario Toscana/La Città del Teatro di Cascina, Teatro delle Donne e Avamposti/Calenzano Teatro Festival, Società Dante Alighieri di Firenze, Palermo Teatro Festival, Centro Amazzone di Palermo, Associazione ArtistiperAlcamo e con il Patrocinio del Comune di Prato – Officina Giovani
Guarda il TRAILER dello spettacolo http://www.youtube.com/watch?v=lxkzi_leE4k&feature=email
SEI DRAMMATURGHI ITALIANI PER UN SATYRICON CONTEMPORANEO: è l’idea portante del progetto ideato e diretto da Massimo Verdastro dal Satyricon di Petronio, in scena, dal 13 al 29 aprile, al Teatro Vascello Stabile di Innovazione di Roma.
Il “Satyricon” di Petronio è un’opera-mondo, uno di quei lavori che racchiudono l’esperienza umana, il tutto e il contrario del tutto. I frammenti intensissimi che ce ne sono giunti disegnano il ritratto di un’età inquieta che per molti aspetti assomiglia a quella in cui stiamo vivendo.
L’attore e regista MASSIMO VERDASTRO (Premio Ubu, Premio ETI Olimpici del Teatro) ha coinvolto nella rivisitazione di numerosi episodi del grande romanzo della latinità alcuni tra gli autori italiani più significativi: Antonio Tarantino, Luca Scarlini, Marco Palladini, Letizia Russo, Magda Barile, Lina Prosa. Ne sono scaturite sette drammaturgie inedite, che sono andate a costituire il tessuto di un Satyricon contemporaneo, articolato in cinque momenti teatrali, denominati Capitoli.
“Ogni autore ha esplorato quelle pagine antiche – sottolinea Massimo Verdastro – interpretandole in modo personale, pur aderendo all’intento comune di non tradire mai lo spirito di Petronio. Una pluralità di voci, quindi, ognuna diversa dall’altra per lingua e stile, così come diversi sono le lingue e i generi del Satyricon, ma anche un’opportunità rara che ha messo la mia Compagnia in stretto contatto con coloro che scrivono per il teatro, i quali, in questa occasione, hanno scritto su invito di chi il teatro lo pratica costantemente, consentendo una relazione viva, sempre incentrata sul confronto e sulle necessità concrete della pratica scenica, non solo dell’attore ma anche di chi crea le scene e i costumi, le musiche, le luci, i video.”
Nato e cresciuto attraverso numerose fasi laboratoriali, il progetto Satyricon è nondimeno il risultato di un incontro/confronto tra un folto numero di attori e un’équipe di creazione interdisciplinare (Stefania Battaglia, scenografa e costumista, Charlotte Delaporte, coreografa, Francesca della Monica, cantante e performer, Theo Eshetu, video artista, Silvio Benedetto, pittore e muralista di fama internazionale).
I singoli Episodi/Capitoli, allestiti dapprima autonomamente e in tappe successive, nel corso di un triennio, nell’occasione di questa presentazione al Teatro Vascello, confluiscono in un allestimento complessivo e di sintesi dei molteplici contributi autoriali.
Un viaggio appassionante, parallelo al viaggio sfrenato dei giovani protagonisti di quel capolavoro che qualcuno ha definito “il romanzo crudele della giovinezza” e non a torto perché le avventure di Encolpio, Ascilto e Gitone ci riportano prepotentemente a quella condizione umana dove tutto è permesso e dove si ha la convinzione di essere “sani, eterni, invincibili”.
Petronio però ci ricorda che quella stagione è destinata a finire come la vita del resto, e allora, nel romanzo, tutti i personaggi corrono, corrono sfrenatamente contro il tempo, con l’illusione di sconfiggere la morte.
Nel foyer del Teatro Vascello, si terrà la mostra di Silvio Benedetto “Disegni per un Satyricon” .
I Capitolo – LA PINACOTECA DI EUMOLPO di Antonio Tarantino
con un prologo – La Guardiana di Luca Scarlini
La Pinacoteca di Eumolpo è la rivisitazione di uno degli episodi centrali del Satyricon: l’incontro tra il giovane studente Encolpio e il poeta-pedagogo Eumolpo in una pinacoteca, quintessenza del museo, dove i due trovano riparo in vari momenti delle loro vite raminghe.
Videoritratti degli attori prendono il rilievo dei pinakes che adornavano le mummie del Fayyum, strepitosa sequenza di frammenti rubati alla vita, istanti in diretta degli ultimi anni dell’Impero. Criside, una guardiana lunatica, spiega al pubblico le meraviglie di quel repertorio. Il suo discorso connette, come è in tutto il Satyricon, arte e melanconia
Da qui parte il percorso drammaturgico di Tarantino che sviluppa altrimenti lo stesso filo. La riflessione di Eumolpo, maestro di vizio e di saggezza, si appunta su un’opera che raffigura la guerra di Troia e “quelle troie di guerre” diventano, dopo la performance pittorica dal vivo di Silvio Benedetto, commento al gesto perenne dell’artista che cerca di medicare il dolore di vivere, inventando favole. Il tono è quello del capolavoro della latinità che gli invidiosi grammatici vollero ‘d’argento’: scanzonato e profondo allo stesso tempo. Tra sberleffi e lazzi, battute e aggressioni fisiche e verbali, disegna il ritratto di un’età inquieta che, per molti aspetti, assomiglia a quella in cui stiamo vivendo.
II Capitolo – TRA SCUOLA E BORDELLO di Marco Palladini
I tre giovani protagonisti – Encolpio, Ascilto e Gitone – si muovono sullo sfondo della Roma odierna, luogo emblematico di corruzione e disfacimento di una società che confina al consumo delle merci la ragione d’essere degli uomini. Si parla una lingua che allo stesso tempo è debitrice del romanesco del Belli e della neolingua degli sms.
Dalla Scuola di Retorica del professore Agamennone, che Palladini trasforma in una ‘clinic’ dove si studiano le trasformazioni del linguaggio, al girone infernale di un bordello, fino alle squallide camere di un alberghetto, i tre amici cercano disperatamente riparo da un mondo che nega loro qualsiasi prospettiva di vita.
III Capitolo – QUARTILLA di Letizia Russo
Nella reinvenzione di Letizia Russo, Quartilla, sacerdotessa del dio Priapo, è una bizzarra highlander in grado di attraversare le epoche senza mai invecchiare. Soltanto il suo latino maccheronico tradisce gli oltraggi del tempo. Così, dal primo secolo dopo Cristo, scortata dai suoi bizzarri assistenti – Psiche, Pannuchis e Boy George – giunge fino a noi moderni, più che mai determinata a punire i profanatori dei riti orgiastici di Priapo. Ed è quello che succede ad Encolpio, Ascilto e Gitone, ‘guardones’ per sbaglio delle pratiche segrete. Quartilla racconta l’avventura, scandita da apparizioni e trasformismi, nel segno di una comicità belluina.
IV Capitolo – LA CENA DEL NULLA di Massimo Verdastro e Andrea Macaluso
con i monologhi – Il lupo mannaro di Magda Barile, Fortunata di Letizia Russo
Massimo Verdastro e i suoi collaboratori si misurano in maniera più diretta con la parola del romanzo antico nella rivisitazione dell’episodio forse più celebre del Satyricon di Petronio: La Cena di Trimalcione. La tessitura testuale intarsia un funambolico gioco di rimandi – da Virgilio, a Petrolini a Eliot – oltre a due preziosi contributi scritti da Letizia Russo e Magdalena Barile.
Il simposio più eccessivo e travolgente dell’antichità rivive ancora una volta tra farsa e melanconia, i due poli fra cui si muove il suo straripante anfitrione. Self made man, pirotecnico patrono di tutti i dandies, sia pure in veste brutale, ma anche ossessionato dall’incombere del tempo che scorre e dalla morte, Trimalcione affida la gestione della sua fortuna alla sua donna tuttofare, Fortunata appunto, della quale Letizia Russo disegna uno scanzonato ritratto da prima donna manager della storia.
Nondimeno è l’intera schiera dei commensali – liberti arricchiti come il padrone di casa – ad inscenare con racconti, chiacchiere, sfoggi di cultura raccogliticcia, grossolanità, la miracolosa fortuna della compagine sociale emergente. Ospite d’eccezione: Anna Moroni, superstar televisiva del programma La prova del cuoco.
V Capitolo – NELL’ANNO DI GRAZIA POST NAUFRAGIUM di Lina Prosa
Lina Prosa rivisita l’episodio del naufragio sulla spiaggia di Crotone, proponendo un testo in due quadri, ‘Verso Trimalchiopolis’ e ‘Carmen in fine’, che la regia di Massimo Verdastro declina nelle forme complementari di un teatro-live e di un teatro in video, quest’ultimo con la collaborazione del noto video artista Theo Eshetu.
Nel primo quadro i due giovani amanti, Gitone ed Encolpio, si scoprono alla deriva in un luogo indecifrabile, dopo il naufragio del battello su cui si erano imbarcati. Li assiste Mercurio che si incarica di narrare i momenti terribili della tempesta.
Nel secondo quadro, siamo nella città di Trimalchiopolis, banchetto sconfinato di una civiltà ingorda, ora distesa di ossa e rottami, dove l’unico sopravvissuto, il vecchio poeta Eumolpo, ci parla del disfacimento spirituale e fisico del suo/nostro tempo, chiamando finalmente in causa lo stesso Petronio Arbiter.
Progetto Satyricon o l’elogio del plurale
Il Progetto Satyricon inizia il suo viaggio nel 2008, con un laboratorio teatrale di indagine sul grande romanzo della latinità: il Satyricon di Petronio. A questa prima tappa di lavoro, con attori giovani e meno giovani, ne sono seguite numerose altre, in diverse città italiane.
Il periodo di studi e verifiche preliminari ha rafforzato la mia intenzione di trasferire sulla scena quella materia letteraria così affascinante e così sorprendentemente contemporanea.
Per trasformare la scrittura petroniana, le sue vicende frammentarie e il suo impasto di stili, in scrittura teatrale, creando un trait d’union tra il suo e il nostro tempo, ho pensato di coinvolgere alcuni drammaturghi, per me tra i più significativi in Italia, chiedendo a ciascuno di loro di rivisitare un episodio del romanzo. L’incontro con gli autori ha prodotto sette testi inediti che sono andati a costituire il tessuto drammaturgico di un Satyricon contemporaneo, articolato in cinque momenti teatrali, denominati Capitoli.
Ogni autore ha esplorato quelle pagine antiche, interpretandole in modo personale, pur aderendo all’intento comune di non tradire mai lo spirito di Petronio. Una pluralità di voci, quindi, ognuna diversa dall’altra per lingua e stile, così come diversi sono le lingue e i generi del Satyricon, ma anche un’opportunità rara che ha messo la mia Compagnia in stretto contatto con coloro che scrivono per il teatro, i quali, in questa occasione, hanno scritto su invito di chi il teatro lo pratica costantemente, consentendo una relazione viva, sempre incentrata sul confronto e sulle necessità concrete della pratica scenica, non solo dell’attore ma anche di chi crea le scene e i costumi, le musiche, le luci, i video.
Un viaggio appassionante, parallelo al viaggio sfrenato dei giovani protagonisti di quel capolavoro che qualcuno ha definito “il romanzo crudele della giovinezza” e non a torto perché le avventure di Encolpio, Ascilto e Gitone ci riportano prepotentemente a quella condizione umana dove tutto è permesso e dove si ha la convinzione di essere “sani, eterni, invincibili”, per usare le parole di Nino Gennaro, un altro autore da me tanto amato. Petronio però ci ricorda che quella stagione è destinata a finire come la vita del resto, e allora, nel romanzo, tutti i personaggi corrono, corrono sfrenatamente contro il tempo, con l’illusione di sconfiggere la morte.
Il Progetto Satyricon è nato lontano da logiche di potere o da spartizioni di torte più o meno appetibili; è il risultato di uno sforzo produttivo, non privo di difficoltà, per lo più della mia Compagnia, supportata dalla condivisione e dall’accoglienza di strutture amiche, come Pontedera Teatro, Fabbrica Europa, Fondazione Sipario Toscana/La Città del Teatro e il suo Metamorfosi Festival, Officina Giovani/Comune di Prato, il Teatro delle Donne, ArtistiperAlcamo, PalermoTeatroFestival. Ma soprattutto il nostro Progetto è stato, è possibile, grazie all’entusiasmo e alla generosità del numeroso e infaticabile gruppo di lavoro: gli attori e i collaboratori tutti, all’insegna di una spericolata e appassionante avventura.
Il nostro viaggio continua.
Massimo Verdastro