Dopo il grande successo di ottobre che inaugurò la stagione del Teatro Bellini, ritornano le scatenate prostitute e prostituti della casa chiusa dell’arte! Con Dignità autonome di prostituzione, di Luciano Melchionna (dal format elaborato insieme a Betta Cianchini), il Teatro Bellini torna ad essere a luci rosse. Lo spettacolo presentato da Fondazione Teatro di Napoli – Teatro Bellini e l’associazione “Non camminare scalza” continua a raccogliere successi, è stato vincitore del Golden Graal 2008, finalista al Premio ETI Olimpici 2009 ed ha partecipato alla XXXI edizione del Festival Internazionale Benevento Città Spettacolo. Platea svuotata, poltrone ammucchiate e un’apertura in cui come una litania si decanta la fine dell’arte: sono questi gli elementi che attendono lo spettatore nella prima parte dello spettacolo, per poi arrivare al vero divertimento, la vendita dell’arte. L’idea è semplice e coinvolgente gli attori (circa una trentina con alcune new entry rispetto ad ottobre) contrattano col pubblico per una “prestazione”, ovvero offrono la loro bravura in piccole pillole di piacere teatrale (monologhi che affrontano le tematiche più varie) in cambio di soldi. Allo spettatore infatti vengono dati quattro dollarini, la moneta locale che serve per avviare le contrattazioni, una volta stabilita la cifra e formatosi il gruppo si va in piccoli spazi, un camerino o un sottoscala del teatro, per assaporare piccoli momenti di vera arte. Difficile raccontare uno spettacolo come Dignità autonome di prostituzione, può capitare di assistere a storie tristi e toccanti o di ridere a crepapelle, ma di sicuro si saggiano attimi di vero teatro, non è facile infatti recitare in piccoli spazi con il pubblico a pochi centimetri, i membri del cast dimostrano una bravura fuori dal comune.