Un tuffo nei favolosi anni ’50 con Happy Days, il nuovo musical, prodotto dalla Compagnia della Rancia, che dal 1988 è sinonimo di musical italiani di qualità. Dopo aver curato la regia di Cats, High School Musical, Pinocchio e La Cage aux Folles, solo per citare alcuni degli spettacoli visti più di recente, Saverio Marconi dirige questo musical tratto dal telefilm americano più amato dalla generazione degli anni ’80, che fu trasmesso per 11 stagioni, per un totale di 255 episodi. Anche il musical sta riscuotendo un grande successo: è stato già visto da 80 mila spettatori in 35 città italiane e anche a Roma si annuncia forte il richiamo del pubblico. La Capitale è stata tappezzata di cartelloni pubblicitari di Happy Days e quando li si vede viene naturale canticchiare la sigla che apriva il telefilm e che ora dà inizio al musical. Scene e costumi di Carla Ricotti ricreano fedelmente gli ambienti e le atmosfere anni ’50 della piccola città di provincia americana, Milwaukee, in cui abita la deliziosa famiglia Cunningham, composta da Richie e Joanie e dai genitori Howard e Marion. Sul palco ci sono tutti e tutto: la cucina della famiglia protagonista, gli interni del locale di Arnold’s, punto di ritrovo del gruppo di amici di Richie Cunningham, Marion con il suo stile inappuntabile, il caratteristico copricapo degli appartenenti alla Loggia del Leopardo, ma soprattutto non manca Fonzie con il suo giubbotto di pelle su maglietta bianca, il carismatico meccanico dai capelli impomatati che con un semplice schiocco delle dita sa azionare un jukebox e conquistare le ragazze. Anche gli attori sono stati truccati per assomigliare agli indimenticabili interpreti del telefilm. Riccardo Simone Berdini è Fonzie, Giovanni Boni è Howard, Sabrina Marciano è Marion, Floriana Monici è Pinky Tuscadero, Luca Giacomelli è Richie, Davide Nebbia è Ralph Malph, Maria Silvia Roli è Joanie Cunningham, Alessandro Lanzillotti è Chachi Arcola, attori che hanno già partecipato a uno o più musical della Compagnia della Rancia. Tra tutti spicca Floriana Monici, grintosa e coinvolgente, che, dopo aver scoperto la sua voce quasi per caso una sera in un piano bar e aver studiato tra l’Italia e New York, ha partecipato ai musical più famosi, come Grease, A Chorus Line e Cats. Le vivaci coreografie di Gillian Bruce, ricche di idee divertenti, come il ballo finale con gli sturalavandini fluorescenti, ripropongono i balli degli anni ’50, in cui i passi a suon di rock’n roll, boogie-woogi o tip tap sono arricchiti dai movimenti delle gonne voluminose dei personaggi femminili. Peccato che tutti questi ingredienti ben studiati si perdano in una storia con troppi momenti sentimentali. Chi ricorda il telefilm originale fa fatica a vedere Fonzie innamorato cantare alla luna o Marion lamentarsi della sua vita passata tra i fornelli. Anche le musiche e il libretto originali di Paul Williams (in Italia la direzione musicale è di Vincenzo Latorre e la traduzione delle liriche è stata curata da Franco Travaglio) non lasciano in testa motivi duraturi e prediligono pezzi solistici lenti che rallentano il ritmo dello spettacolo. Nel complesso, però, Happy Days riesce nel difficile compito di ridurre anni e anni di telefilm in due ore di musical e ha il merito di far rivivere il mito dei Cunninagham, di Arnold’s e di Fonzie e di farlo conoscere a chi non era ancora nato negli ’80.
Fino al 22 aprile al Teatro Brancaccio di Roma