Al Teatro Argentina di Roma è ancora in scena la Russia con The Coast of Utopia, grandiosa trilogia scritta dall’inglese Tom Stoppard che ripercorre la storia della Russia in un lasso di tempo che va dal 1833 al 1863. The Coast of Utopia è un progetto molto importante coprodotto con coraggio dalla Zachàr Produzioni di Michela Cescon con gli Stabili di Torino e Roma, proposto per la prima volta nell’Europa continentale. L’impegno è ammirevole nonché notevole in termini di durata, di numero di attori, di costumi… ma il risultato è monumentale, ma non ingessato e restituisce l’ampio respiro dei grandi romanzi russi, fra psicologia e vicende personali dei celeberrimi personaggi sullo sfondo di grandi cambiamenti epocali.
Il regista Marco Tullio Giordana ha scelto di proporre la trilogia (composta da Viaggio, Naufragio e Salvataggio) attraverso tre spettacoli indipendenti e interdipendenti (per rispettare la cesura implicita nel testo, come si legge nelle note di regia) caratterizzati dal minimalismo scenografico e dalle soffuse luci ad effetto di Gianni Carluccio pervasi da una rarefatta atmosfera cecoviana in cui esplodono i sentimenti personali e i grandi cambiamenti sociali. Giordana (attualmente nelle sale cinematografiche con Romanzo di una strage sulla strage di Piazza Fontana a Milano) offre allo spettacolo un taglio cinematografico in cui l’analessi e la prolessi del racconto si alternano e lo spettatore non fatica in alcun momento a seguirne lo svolgimento. In Naufragio poi assume centralità la figura del filosofo Aleksandr Herzen (un misurato e mordente Luca Lazzareschi) esponente di quella intellighenzia russa, la prima classe sociale (e intellettuale) di opposizione che capisce come infine ogni anello sociale sia indispensabile per l’altro. Con lui l’anarchico Bakunin (Denis Fasolo, protagonista dell’irruenza di Viaggio), il romanziere Turgenev (Giorgio Marchesi), il critico letterario letterario Belinskij (Corrado Invernizzi), il poeta Nicolaj Ogarev (Fabrizio Parenti): un gruppo di intellettuali entusiasti della febbre rivoluzionaria che serpeggia in Europa ed esplode in Francia, poi disperati dinanzi al fallimento degli stessi ideali rivoluzionari che sfociano in violenza ed egoismo. In particolare Herzen si trova a dover affrontare anche il fallimento sul piano personale per il tradimento della moglie Natalija (Roberta Caronia) sedotta dal poeta Herwegh (Giovanni Visentin) e la tragica morte del figlio. Al crollo dei suoi ideali, lascerà Parigi per approdare a Londra. Fra colpi di scena inaspettati, la vita irrompe nel magnifico testo di Stoppard (che ha scritto e diretto l’illuminante Rosencrantz e Guildenstern sono morti del 1990, premio Oscar per la sceneggiatura di Shakespeare in Love) che scandaglia l’animo umano attraverso dialoghi brillanti e struggenti, restituendo l’atmosfera e il senso del raffinato teatro russo. Il nutrito cast (oltre 30 attori) restituisce a dovere il ritratto di generazione di uomini e di donne, molto diversi fra loro, alle prese con i fallimenti ideologici e personali. Dopo Viaggio e Naufragio (in scena fino al 22 aprile), Salvataggio debutterà il prossimo 24 aprile.