Per Juraj Valcuha l’impegno è notevole: sostituire prontamente il maestro George Pretre (che ha dato forfait a Roma per motivi di salute) e dirigere la Nona di Beethoven. Ma il giovane direttore (dal 2009 Direttore Musicale dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai) che aveva esordito lo scorso anno a Santa Cecilia con grande successo con un programma interamente dedicato a Richard Strauss, se l’è cavata egregiamente infondendo compiutezza all’immortale Sinfonia diretta con estrema correttezza. Valcuha si conferma un interprete di attenzione e versatilità che calibra ogni movimento guidando il pubblico verso la chiusura: raccoglie le note dal caos iniziale fino all’ordine precostituito nell’Allegro ma non troppo, infonde allo Scherzo (osannato da Alex di Arancia Meccanica di Kubrick) baldanza smalto vivace, illumina l’Adagio di mirabile celestiale seraficità per risolvere senza fretta verso il gran Finale, inno alla gioia vitale e alla fratellanza fra gli uomini. Grande protagonista della serata è il magnifico Coro di Santa Cecilia, diretto da Ciro Visco, che esplode trionfale e fiammeggiante a supportare i solisti, Florian Boesch, Anselmo Fabiani (che sostituisce Nikolai Schukoff), Kristiane Kaiser, Iris Vermillion. Valchua alle prese con uno dei monumenti della musica già proclamato Patrimonio del’Umanità dall’UNESCO, dirige con equilibrio e tensione, ma senza strafare in alcun momento, forse lesinando a tratti il pathos nel Finale che il pubblico forse avrebbe voluto più intenso. Il suono dell’Orchestra resta brillante in ogni dove, nei solisti e nell’organico regalando un’armonia di concreta bellezza, di elasticità e sensibilità. Successo e applausi del pubblico. Si replica anche stasera alle ore 21.00.